Il caso “Epic Games contro Apple e Google” che tanto fa discutere è solo l’ultimo di una serie infinita in cui aziende che hanno avuto particolare successo sugli app store di Apple e Google, in sostanza, chiedono un trattamento speciale che gli permetta di pagare meno rispetto a tutti gli altri.
Già scritta così suona diverso da quello che sto leggendo ovunque eh?
Attenzione: Opinione mia ovviamente.
Cara Epic Games, facciamo così: ti fai una bella console portatile a forma di smartphone, ci installi il tuo bello store proprietario (come ha fatto Amazon ad esempio, o come ha provato a fare OUYA…) e poi ti puoi tenere il 100% di quello che incassi con Fortnite li sopra, pensa che figata.
Come? Ah, è difficile vendere hardware? Progettarlo, promuoverlo, distribuirlo, gestirne l’assistenza? Beh, mettilo in conto cara Epic Games, fatti due conti.
Come? Ah, è difficile creare uno store appetibile in cui non ci sia solo Fortnite, ma anche tutte le altre app che il tuo target vuole? Beh, mettilo in conto cara Epic Games, fatti due conti.
Come? Ah forse il 30% a Apple e Google non sono poi così tanti ora che ti sei fatta i conti? Ok, allora che facciamo?
Potremmo fare causa a Apple e Google sperando che qualche giudice dell’antitrust ci dia ragione, di sicuro ci costa meno, almeno ci proviamo.
E facciamo anche un bello spot millenovecentottantaquattro in cui noi siamo i paladini della libertà oppressi dai tiranni delle piattaforme: a giudicare dai commenti che sto leggendo sui social, mi pare funzioni alla grande sul cittadino medio.
In 12 anni siamo passati da “30% è buonissimo, brava Apple che hai creato una intera industria da miliardi di dollari letteralmente da zero” a “Apple cattiva! si prende il 30% dei miei guadagni senza fare niente”, è fantastico.
Chissà che tutto questo non serva in futuro a far nascere nuove piattaforme che possano anche lontanamente scalfire il duopolio Apple/Google, male di sicuro non farà e sarà l’unico motivo valido per cui i giganti della Silicon Valley potrebbero cominciare a pensare seriamente di abbassare le loro pretese su chi guadagna tramite i loro app store.
Però aspetta un attimo: non è forse sempre funzionato così?
Monopoli o Piattaforme?
È sempre stato così nel libero mercato della tecnologia.
Se non hai il controllo di hardware/software/OS tu come azienda devi mettere in conto che entri in un mercato più facile (perché altri hanno fatto quello che tu non vuoi/puoi fare) ma che potrebbe presentare dei limiti, delle “ingiustizie”, dei cambi di programma non previsti. È sempre stato così. Più il sistema è chiaro e uguale per tutti, più secondo me è giusto.
Il sistema di Apple è molto giusto, da questo punto di vista.Sono esistiti ed esistono tuttora monopoli/piattaforme molto più ingiuste. Piattaforme in cui non tutti possono entrare. Piattaforme in cui non tutti pagano nella stessa maniera.
Nintendo che faceva con chi sviluppava videogiochi durante gli anni ottanta? Non ce lo ricordiamo giusto? Obbligava a tirature minime enormi, a stampare le cartucce con le loro fabbriche, a percentuali ridicole su ogni copia venduta. Volevi sviluppare un gioco per NES? Ti adattavi, oppure facevi altro. È (anche) così che è nata SEGA.
IBM che ha fatto per anni con gli sviluppatori? Ci siamo scordati di anni e anni di “IBM Compatibile” che poi non era davvero compatibile? Quanto poco sappiamo della storia della tecnologia quando commentiamo questi argomenti.
Microsoft che ha fatto per anni? E che sta cercando di fare (gradualmente) con il suo nuovo app store per Windows? Bisogna davvero avere i paraocchi per non capirlo eh.
È così che storicamente spesso sono nate nuove piattaforme, è così che il libero mercato genera concorrenza e innovazione, proprio per “liberarsi” da queste regole.
Le stesse Microsoft e Sony quanto chiedono oggi ad ogni publisher per ogni gioco sviluppato e distribuito per le loro piattaforme di gaming? chi decide che quello è un prezzo “giusto” mentre quello di Apple non lo è? Lo deve davvero decidere a tavolino l’antitrust o lo decide naturalmente il mercato?
Cosa è più importante, che il “fee” sia uguale per tutti, per creare un mercato equo, o che il “fee” sia “giusto”? giusto per chi?
Se vogliamo parlare (inutilmente) di etica, non sarebbe allora più giusto che chi guadagna di più (come Epic) pagasse anche una percentuale più alta di chi invece ha appena iniziato e guadagna pochissimo?
Il sistema di Apple a “tassa fissa per tutti” è più giusto o no di altri sistemi complicatissimi in cui non si sa chi paga cosa, come e perché?
E ancora: è davvero giusto che l’antitrust decida su monopoli naturali come questi, intrinsecamente legati alla natura stessa di una intera industria?
E per finire: vogliamo davvero far finta di non sapere che Epic Games ha una fortissima partecipazione di Tencent, la stessa azienda cinese che controlla WeChat? Non sarà che stiamo guardando ad un caso geopolitico camuffato da questione economica?