Grazie ad una speciale nanotecnologia, semplici mattoni possono diventare vere e proprie batterie trasformando quindi – potenzialmente – interi edifici in piccole “centrali elettriche”.
Questa nuova nanotecnologia sviluppata dalla Washington University sfrutta la natura porosa dei mattoni – quelli “classici” rossi e pieni – e va a riempire i pori con minuscole nanofibre di una plastica conduttrice in grado di immagazzinare una piccola carica elettrica. I primi mattoni sono stati in grado di alimentare piccole luci, ma la loro potenza può essere incrementata.
Dal punto di vista teorico, questi mattoni sarebbero più propriamente dei supercondensatori più che vere batterie: i supercondensatori immagazzinano elettricità come carica statica invece di farlo attraverso reazioni chimiche. Il vantaggio dei supercondensatori è che si caricano e si scaricano molto più velocemente delle batterie, ma ad oggi possono contenere solo una piccola quantità di energia.
Una cella solare sul tetto della tua casa deve immagazzinare elettricità da qualche parte e in genere usiamo batterie – ha detto Julio D’Arcy, della Washington University di St Louis, negli Stati Uniti, del gruppo di ricerca – Quello che abbiamo fatto è fornire una nuova opzione di ‘spunto di riflessione’, ma non ci siamo ancora arrivati
La densità energetica dei primi “power brick”, riportata sulla rivista Nature Communications, è solo l’1% rispetto a quella delle batterie agli ioni di litio. D’Arcy ritiene che questo valore possa essere decuplicato aggiungendo materiali come ossidi di metallo per immagazzinare più carica nel mattone, il che renderebbe anche i power brick una reale proposta commerciale. Ma la speranza è che si possa raggiungere la stessa densità delle batterie agli ioni di litio, in modo da sostituirle completamente.
Inoltre questi power brick possono essere riciclati 10.000 volte prima che la loro capacità si riduca in modo significativo. Ovviamente un intero muro di mattoni andrebbe poi rivestito con materiale isolante: utilizzandone di speciali, come la resina epossidica, questi power brick potrebbero persino funzionare sott’acqua.
- Powerhouses: nanotechnology turns bricks into batteries (The Guardian)