Facebook, debellata una Troll Farm romena che appoggiava Trump

Facebook ha rimosso decine di account troll che, dalla Romania, si fingevano supporter afroamericani di Donald Trump.

Seguendo i dettami della policy che contrasta la “Inauthentic Behavior”, l’azienda Big Tech ha bandito 35 profili Facebook, tre pagine del social e 88 account di Instagram. I soggetti coinvolti si promuovevano come sostenitori dell’attuale presidente e cercavano di rendere virale l’hastag #BlackPeopleVoteForTrump.

Le persone dietro questa rete di connessioni hanno usato account fasulli — alcuni dei quali sono già stati identificati e disabilitati dal nostro sistema automatizzato — per fingersi americani, amplificando e commentando i loro stessi contenuti, e per gestire pagine di cui alcune millantavano di essere pagine in supporto al Presidente Trump.

Questa rete caricava contenuti riguardanti le notizie domestiche e gli eventi statunitensi, incluse le prossime elezioni di novembre, la campagna elettorale di Trump e il supporto alla campagna da parte di afroamericani, le ideologie conservatrici, il credo cristiano e QAnon. Inoltre, condividevano frequentemente le storie pubblicate dagli organi di stampa conservatori statunitensi e dalla campagna elettorale di Trump,

scrive l’azienda nel suo report di luglio.

Facebook stessa ricorda che questi troll hanno violato la policy contro le “interferenze straniere” atte a favorire un “soggetto straniero”. Sebbene non siano stati riscontrati collegamenti diretti, l’episodio richiama alla memoria le interferenze russe nelle elezioni del 2016.

 

elezioni usa

 

Una naturale malizia che viene ulteriormente accentuata quando ci si rende conto che la stessa Intelligence a stelle e strisce stia riscontrando ancora oggi l’influenza del Governo di Vladimir Putin sul processo che porterà alle elezioni 2020.

Oltre ai troll romeni, Facebook ha anche cancellato centinaia di sedicenti account che si erano interconnessi agli organi di stampa conservatori, i quali vantavano complessivamente circa due milioni di followers.

Stando al report, questi profili fasulli erano collegati a un gruppo noto come TruthMedia, il quale è impegnato attivamente nel promuovere disinformazione a proposito del coronavirus e delle proteste Black Lives Matter, nonché è un forte sostenitore delle teorie cospirazioniste.

 

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