Dipingere gli occhi sui sederi delle mucche le difende dai leoni

bovino

I pastori del Botswana hanno trovato un trucco con cui difendere le loro mucche dai predatori: disegnare occhi sul pelo del bestiame.

Quando gli animali selvatici mettono a rischio gli allevamenti, le soluzioni sono solitamente legate all’abbattimento delle creature considerate pericolose o alla costruzione di barriere fisiche che vadano a difendere i pascoli. I ricercatori australiani e beciuani stanno testando una terza via.

Il motivo di una tale indagine scientifica nasce dal fatto che, con l’avanzamento dell’uomo in territori storicamente selvatici, le interazioni tra fiere e animali addomesticati sia ormai all’ordine del giorno e che gli allevatori reagiscano spesso imbracciando i fucili.

 

mucca con occhi

 

Si tratta di una risposta ovvia, ma che ha da sempre messo a rischio la sopravvivenza di alcune specie, che siano lupi, orsi o, in questo caso, leoni e leopardi. Per evitare che i felini vengano decimati dall’ennesimo contraccolpo antropogenico, si rende quindi necessario trovare innovative soluzioni che siano pacifiche, ma anche economiche.

Gli scienziati hanno quindi preso tre mandrie: una è stata lasciata pascolare normalmente, a un’altra sono state disegnate delle croci sui glutei e alla terza hanno dipinto dei veri e propri occhi.

 

mucche marchiate

 

Dei tre gruppi, quest’ultimo è stato quello in assoluto meno colpito dai predatori, tuttavia anche il bestiame che è stato semplicemente segnato ha evidenziato un netto calo degli attacchi subiti, se comparato al gruppo di controllo.

La spiegazione è semplice: i grandi felini sono predatori che cacciano facendo affidamento sugli agguati a sorpresa, se si convincono che la preda sia consapevole della loro presenza sono meno propensi a sferrare l’assalto.

Le mucche che si “guardano le spalle” costantemente, risultano quindi prede tutt’altro che invitanti e i leoni preferiscono divergere su vittime meno consapevoli, così da non rischiare la reazione dell’intero branco.

Difficile a dirsi se questo trucco possa funzionare sul lungo periodo o se i predatori finiranno con il mangiare la foglia, ma sicuramente questo precedente offrirà degli spunti interessanti per tutti i pastori al sud dell’equatore.

 

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