Pinna all’orizzonte! ecco la nostra recensione de Lo Squalo, il gioco da tavolo ispirato al capolavoro del cinema. Che siate lo Squalo o l’Equipaggio non importa, la caccia è aperta!

Con un leggero ritardo rispetto all’uscita nei cinema del capolavoro che lo ispira (45 anni e non sentirli), un nuovo boardgame viene messo sotto la nostra lente d’ingrandimento con la nostra recensione: Lo Squalo, localizzato in italiano da Ravensburger.

Il successo del film di Spielberg è indiscusso, ma non basta un nome altisonante per essere un gioco divertente. Questo boardgame è quindi un blockbuster o un buco nell’acqua?

 

 

 

 

Dun dun…dun dun dun dun

Lo Squalo è un boardgame di movimenti nascosti e deduzione per 2 – 4 giocatori. I giocatori dovranno dividersi il ruolo dello Squalo (che giocherà da solo) e dei tre protagonisti della pellicola cinematografica, ovvero Hooper, Quint e Brody, che dovranno invece collaborare per abbattere la bestia assetata di sangue.

Il gioco si divide in due atti (giocabili separatamente come minigiochi, se dovesse scarseggiarvi il tempo per una partita completa). Il risultato del Primo Atto influenzerà le risorse che avrete a disposizione nel Secondo Atto, avvantaggiando una o l’altra parte in base a quanto avrete giocato bene.

 

Lo Squalo deve segnare sul blocco degli appunti i suoi movimenti, insegreto dallEquipaggio

 

Nel Primo Atto il campo di battaglia sarà le ridente Amity e le sue spiagge. Lo scopo dello Squalo sarà cercare di mangiare quanti più bagnanti possibili, mentre per gli altri giocatori (l’Equipaggio) lo scopo sarà cercare, come nel film, di agganciare due barili con i rilevatori alla bestiaccia.

Ogni turno, lo Squalo dovrà decidere dove muoversi ma non lo comunicherà agli avversari: infatti il movimento dello Squalo è invisibile all’Equipaggio ed è segnato solo su un blocco di carta tenuto dal giocatore Squalo. All’Equipaggio verrà comunicato solo su quale spiaggia sono stati mangiati quanti bagnanti ed eventualmente quali sensori di movimento sono stati attivati dal mostro sottomarino.

Toccherà poi all’Equipaggio agire. Ogni personaggio ha delle azioni speciali che gli permettono di chiudere certe spiagge, avere un’idea più precisa di dove si trova lo Squalo e lanciare i barili con i segnalatori. Un barile lanciato a vuoto rimarrà li a rilevare il passaggio dello Squalo mentre un barile lanciato nel settore dove al momento si trova lo Squalo lo aggancia.

 

Le attività estive ad Amity generalmente non includono il poter entrare in acqua

 

Quando due barili sono stati agganciati allo Squalo o quando lo Squalo mangia nove bagnanti, si passa al Secondo Atto. Ogni fazione prende dei bonus corrispondenti a quanto bene ha giocato nel Primo Atto: più alto è il numero di bagnanti diventati cibo per pesci e più lo Squalo è avvantaggiato con carte potere, e viceversa per l’Equipaggio.

Il Secondo Atto si svolge a bordo della celeberrima “Orca“, la nave di Quint. In uno scontro senza esclusione di colpi, lo Squalo dovrà cercare di affondare la barca o mangiare tutto l’Equipaggio attaccandolo, mentre l’Equipaggio avrà l’obiettivo di uccidere lo Squalo. Anche in questo caso il movimento dello squalo è nascosto ma viene determinato da un mazzo di carte e dei gettoni invece del più tradizionale blocchetto di fogli.

La prima fazione a raggiungere il proprio obiettivo porterà a casa la vittoria e sarà consegnata agli annali di Amity come i salvatori dell’isola…oppure si sarà guadagnata un nuovo territorio di caccia, a seconda di chi la spunterà.

 

La ridente Amity, con le spiagge più sicure del mondo

 

 

Ci serve una barca più grossa

Fare un gioco a tema cinematografico è sempre un’impresa ardua. Si cerca di attirare l’attenzione di chi normalmente non comprerebbe un gioco da tavolo ma che conosce il film, e al tempo stesso bisogna proporre un gameplay interessante, o si rischia di avere delle bellissime scatole che prendono polvere sugli scaffali.

Lo Squalo fa centro in pieno ed offre un’esperienza interessante in un formato che riesce lo stesso ad essere ricco di citazioni per i cinefili che vengono attratti principalmente dal titolo. Il setup è velocissimo, la spiegazione altrettanto rapida con l’unica eccezione dei ruoli dell’Equipaggio che necessitano di una ripassata per venire spontanei.

Il Primo Atto ed il Secondo Atto sono due minigiochi che fatti insieme esaltano a vicenda le proprie qualità, ma anche giocati singolarmente non sono da disdegnare: avete voglia di una furia assassina ittica della durata di non più di dieci minuti? potete scegliere uno qualsiasi dei due atti e sbizzarrirvi.

 

Lo Squalo è abbattuto, ora c’è solo da trovare una giustificazione per aver ucciso una specie protetta

 

Anche se l’atmosfera di suspance e terrore del film non si sente attorno al tavolo, la tematica si sposa bene con le meccaniche ed in generale Lo Squalo è un gioco divertente adatto anche a chi non è un fan sfegatato dei giochi da tavolo. È un ottimo introduttivo al genere dei giochi con movimento nascosto, dalla durata giusta e dalle regole abbastanza variegate da rimanere interessante anche dopo diverse partite ma non così complesse da risultare ostiche ai nuovi arrivati.

Ultimo punto a favore sono i materiali: dal cartoncino delle tessere alle illustrazioni delle carte (niente fermi immagine del film come temevo ma invece tutte illustrazioni originali), Lo Squalo ha una qualità nella media, cosa non scontata quando si parla di operazioni commerciali che uniscono il mondo della celluloide e quello dei giochi da tavolo.

 

Se la vostra Orca ha questo aspetto, avete avuto una brutta giornata

 

 

Blood in the water

Dove Lo Squalo invece affonda è nella conta di giocatori. Se in 4 giocatori la partita è snella e veloce, in 2 giocatori diventa difficile per chi gestisce l’Equipaggio organizzare 12 azioni di file divise tra tre personaggi differenti ognuno con le sue abilità peculiari. Un vero peccato, sopratutto considerato il fatto che Lo Squalo vuole essere accessibile anche a chi non è un esperto di giochi da tavolo,

Altro fattore che contribuisce a far storcere il naso è la presenza nel Secondo Atto di un utilizzo smodato di dadi per aggiungere aleatorietà. Capisco la necessità di introdurre il fattore fortuna per bilanciare un eventuale Primo Atto disastroso per una delle due parti, ma i giochi di movimento nascosto si basano sullo scontro mentale della preda e del cacciatore e concludere una partita in maniera sfavorevole perchè i dadi ci hanno tradito lascia l’amaro in bocca come quando si addenta un surfista invece di una foca.

 

 

“Ci serve una barca MOLTO più grossa”

 

Il bilancio di questa bizzarra operazione nostalgia è in realtà positivo. Lo Squalo è un prodotto che potrebbe benissimo funzionare senza la licenza del film e che dall’ambientazione ne ha solo che da guadagnare. Le partite sono veloci ed è adatto anche a chi non mastica tanto di boardgames (ma vorrebbe masticare dei bagnanti). Se siete alla ricerca di un gioco da giocare alla sera tornati dalla spiaggia, Lo Squalo è una preda che non potete farvi sfuggire!

 

 

75
Lo Squalo: la recensione del gioco da tavolo
Recensione di Giacomo Trevisan
ME GUSTA
  • Tema azzeccatissimo che si sposa bene con le meccaniche
  • Accessibile a tutti e facile da spiegare e giocare
  • Giocabile sia in versione complete che come minigiochi separati
FAIL
  • In 2 giocatori chi gioca lEquipaggio ha troppe cose da gestire rispetto allo Squalo
  • Troppa aleatorietà sul finale