Il Governo Boris Johnson ha scelto di far fuori Huawei dalla rete 5G del Regno Unito. Più facile a dirsi che a farsi: ora parte un processo di smantellamento che difficilmente durerà meno di 7 anni e avrà costi enormi.
I sette anni per questa Huawexit (sì, siamo pessimi) sono una stima dello stesso Governo del Regno Unito. Stima che rischia di essere anche troppo ottimista. Questo immenso iter testimonia come Huawei sia stata al centro delle infrastrutture di rete del Paese, e ora farne a meno è tutto fuorché semplice.
In un primo momento il Governo aveva tentato un approccio più soft, cercando di rendere la partecipazione di Huawei marginale, tagliando fuori l’azienda dai dati sensibili.
La decisione di estromettere completamente il colosso, con la benedizione del partner statunitense, è arrivata solamente questo martedì.
Formalmente, scrive Eugenio Cau sul Foglio, il Regno Unito si è limitato a pianificare uno stop ad ogni acquisto di tecnologia Huawei entro la fine del 2020. Il ban riguarda solo l’infrastruttura 5G, e non LTE. L’amministrazione Johnson, continua il Foglio, starebbe però anche valutando di estromettere l’azienda cinese dalle reti di fibra ottica.
Ma tornare indietro, dare il ben servito ad Huawei, quando questa è già un pilastro delle infrastrutture telco del Paese, non sarà solamente semplice, rischia di portare con sé anche gravi complicazione.
«Ci vorranno almeno 10 anni, c’è il rischio di interruzioni di servizio e vulnerabilità alla sicurezza nell’immediato», aveva avvertito Philip Jansens, il N.1 della British Telecom.
C’è poi il problema dei costi: Huawei fornisce ottima tecnologia a prezzi pressoché stracciati. Ridurre la sua quota di mercato, o addirittura estromettere l’azienda completamente dalle infrastrutture, come verosimilmente sarà fatto, avrà dei costi estremamente alti. Costi che pagheranno i consumatori, ovviamente.
- Come si lascia Huawei (ilfoglio.it)