Google ha sempre meno respiro, ora anche la California la sta indagando per capire se ha violato le leggi sull’antitrust.
La notizia, battuta dalla testata Politico, indicherebbe nella California il 49esimo Stato americano ad aver deciso di investigare gli atteggiamenti commerciali dell’azienda guidata da Sundar Pichai. Una mossa significativa, se si considera quanto Google sia essenziale all’economia californiana.
L’ufficio del procuratore generale si è rifiutato di confermare o negare le voci di corridoio, Google ha semplicemente evitato di rispondere alle testate che hanno cercato di contattarla, in generale non sono state ancora rese pubbliche le versioni ufficiali su quali siano i punti al vaglio delle autorità.
In ogni caso pare che il processo portato avanti dalla California, pur rimanendo ancorato alle questioni di antitrust, si appoggerà su indagini parallele a quelle gestite congiuntamente da tutti gli altri Stati degli USA (Alabama escluso).
La California, d’altronde, ha una serie specifica di codici riguardo alle leggi sull’antitrust e le sue norme tendono a essere interpretate in maniera diverse da quelle proposte dalla legge federale. Ancora più importante, le regole californiane consentirebbero allo Stato di chiedere un risarcimento e di imporre sanzioni civili, nel caso di attestate violazioni.
Dieci anni fa, con le stesse accuse, Google era già stata sottoposta a scrutinio dalla Commissione Federale del Commercio e da cinque amministrazioni statunitensi, compresa quella californiana, ma nel 2013 le pratiche erano state abbandonate e l’indagine si era spenta senza conseguenze.
Oggi le cose sembrano diverse, le aziende Big Tech stanno erodendo il potere statale e i governatori sono più agguerriti che mai.
Non a caso, nella medesima situazione di Google sono Facebook, Microsoft, Apple e Amazon, tutte aziende che dovranno prossimamente rispondere al Dipartimento di Giustizia e alla Commissione Federale del Commercio.
Potrebbe anche interessarti: