La Stazione Spaziale Internazionale ha cambiato la sua rotta “alzandola” di 900 metri per evitare un frammento di un razzo Proton-K utilizzato per inviare nello spazio apparati di epoca sovietica nel settembre 1987.

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha alzato la sua orbita di 900 metri lo scorso 3 luglio per evitare di scontrare un frammento di un booster di un razzo Proton-K utilizzato per inviare nello spazio apparati di epoca sovietica nel settembre 1987.

La manovra è stata eseguita utilizzando i propulsori della navicella spaziale russa Progress MS-14, che si era ancorata alla ISS il 25 aprile di quest’anno.

Non è la prima volta (anzi è addirittura la ventiseiesima volta che accade!) che la ISS deve effettuare manovre per evitare la quantità sempre crescente di spazzatura orbitante che sta diventando, sempre più un problema davvero serio perché tra spazzatura e oggetti funzionanti lo spazio intorno alla Terra inizia a essere affollato.

A oggi sono quasi 2.500 satelliti in piena attività che sfrecciano a circa 28.000 chilometri orari, insieme a quasi 3.000 mezzi dismessi e 34.000 pezzi di “spazzatura spaziale” di dimensione superiore a 10 centimetri.

La spazzatura spaziale è un problema sempre maggiore.

I frammenti, che vanno da 1 a 10 centimetri, sono circa 900.000. La loro posizione può essere individuata solo nel 70% dei casi. In altre parole, di questo insieme di oggetti, solo le unità dai 5 centimetri in su vengono localizzate efficacemente.

Infine, il numero di detriti di dimensioni inferiori al centimetro (al momento non rilevabili) è stimato in 128 milioni: solo in questi ultimi tempi si sta confidando nello sviluppo di nuove tecnologie per la loro individuazione.

Anche pezzi piccoli considerata l’elevatissima velocità a cui viaggiano possono rappresentare un grave pericolo sia per la stazione orbitante sia, ancor più, per gli astronauti durante le loro passeggiate spaziali.

La manovra del 3 luglio è stata la 26° per cambiare l’orbita nella storia della ISS, che deve cambiare periodicamente la propria posizione per evitare che detriti provenienti da lanci precedenti danneggino lo scafo della stazione. 

Se la minaccia dei detriti viene rilevata troppo tardi per una manovra di cambio rotta sicura, il personale viene evacuato su un veicolo spaziale in modo da essere pronto a lasciare la stazione nel caso venisse gravemente danneggiata. Tali evacuazioni sono avvenute in almeno quattro occasioni tra il 2009 e il 2015.

 

 

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