Godzilla la Guerra dei 50 anni, la recensione: il ritorno del Re dei Mostri

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La recensione di Godzilla La Guerra dei 50 anni segna il ritorno del Re dei Mostri in fumetteria. Un ritorno rumoroso come solo il leggendario kaiju giapponese sa esserlo, in uno splendido libro scritto e disegnato dal canadese James Stokoe.

Finalmente la recensione di Godzilla La guerra dei 50 anni, uno di quei fumetti che attendi per mesi, con ansia, perché di fatto sei consapevole che andrà a colmare un vuoto che ci si porta dietro da tanti, troppi anni, ovvero quello della presenza del Re dei Mostri in fumetteria e libreria con Saldapress.

La gigantesca lucertola radioattiva della Toho creata nel 1954, nonostante la popolarità e l’indubbio carattere iconografico, in Italia non ha mai goduto delle luci della ribalta per quanto concerne le sue trasposizioni fumettistiche, anche quando finì nel grande calderone Marvel.

Ad essere sincero ho recuperato tutti i grandi film di Godzilla solo con l’avvento dell’era internet, non avendo francamente memoria di particolari passaggi televisivi nel passato, se non su qualche rete privata. Diciamo che – tralasciando il per molti versi discutibile Godzilla di Roland Emmerich – l’entusiasmo di massa per il nostro amato bestione si è risvegliato nel 2014 con il film di Gareth Edwards che ha dato il via ad una specie di Monsterverse il cui nuovo capitolo – Godzilla Vs. Kong – dopo vari spostamenti è stato settato al 21 maggio 2021.

Nel 2016 abbiamo apprezzato anche Shin Godzilla di Hideaki Anno (il creatore di Neon Genesis Evangelion) e i tre lungometraggi animati di Kobun Shizuno e Hiroyuki Seshita presenti nel catalogo Netflix.

Ma Godzilla è sempre rimasto nei nostri cuori, come il suo inconfondibile ruggito e la sua natura quasi umana. Non c’è da stupirsi quindi che l’annuncio di saldaPress abbia destato un certo entusiasmo nei tanti fan del mostro.

E francamente, dopo aver potuto ammirare il volume in questione, non si poteva partire in maniera migliore.

 

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Godzilla La Guerra dei 50 anni, originariamente pubblicato nel 2013, fa parte di un accordo esclusivo che IDW ha stretto direttamente con la Toho per la produzione di diversi fumetti legati non solo al gigante radioattivo ma anche a tutti i suoi “esimi colleghi” kaiju.

Il canadese James Stokoe, in Italia noto per il suo eccellente contributo all’Alien Universe a fumetti con Aliens Dead Orbit (contenuto nei numeri #10 e #11 del mensile dedicato agli xenomorfi) ha costruito una nuova storia del Re dei Mostri, pur mantenendo un rispetto dell’opera originale giapponese e una notevole dose di citazioni e riferimenti che veramente rendono felice ogni fan.

Si parte a Tokyo, in quel fatidico 1954, anno in cui Godzilla fece la sua comparsa. Per tutto il fumetto seguiremo la storia di Ota Murakami, soldato giapponese che dopo essersi salvato da quel primo fatidico attacco e avendo deviato il percorso del mostro in modo da risparmiare migliaia di civili indifesi, viene arruolato nell’A.M.F. (Anti Megalosaurus Force) con il solo scopo di cacciare ed eliminare Godzilla.

Il titolo già la dice lunga: Godzilla la guerra dei 50 anni vedrà i suoi due protagonisti (Murakami e Il Re dei Mostri) incontrarsi e scontrarsi ripetutamente per 50 lunghi anni (a dire il vero 48, ma non guardiamo il pelo sull’uovo), fino quasi a diventare degli acerrimi ma rispettosi avversari, consapevoli del reciproco valore.

Da Tokyo al Vietnam nel 1962, arrivando ad Accra in Ghana nel 1975, Bombay nel 1987 e la conclusione in Antartide nel 2002, quasi a chiudere un ciclo, una sorta di karma che lega il mostro al soldato e viceversa.

In questo fumetto, come nella tradizione cinematografica, Godzilla è il primo kaiju a comparire sul pianeta e presto ne seguono parecchi altri: Anguirus, Rodan, Battra, Kumonga, Megalon, Mothra, Ebirah, Hedorah e non solo. Già dopo avervi svelato questo particolare, se siete fan dei kaiju, dovreste essere convinti.

 

 

Godzilla la guerra dei 50 anni - Battle Royal

 

 

I tentativi di abbattere i colossi ancestrali da parte dell’A.M.F. si scontreranno con la dura realtà, dato che non solo i giganti sembrano imbattibili ma ben presto si scoprirà cosa li attira nelle varie città pronti ad affrontarsi come in una Royal Rumble.

La vicenda è raccontata dal punto di vista di Murakami e del suo diario dei ricordi, una testimonianza che non solo lo caratterizza bene come personaggio ma che è anche dannatamente giapponese nello spirito.

Non solo il tratto di James Stokoe ci ricorda da vicino anime e manga (su questo aspetto ci soffermeremo più tardi), ma l’intero Godzilla La Guerra dei 50 anni trasuda spirito giapponese e rispetto della tradizione da tutti i pori.

 

Godzilla viene portato alla sua origine, un predatore alfa primordiale mutato dalle radiazioni, dedito ad un unico scopo, ovvero quello di essere il sovrano incontrastato del pianeta, indipendentemente da chi gli si parerà contro.

Ma è anche qualcosa di più. Una metafora della ribellione della natura, della condanna all’utilizzo del nucleare, di un certo onore e valore che ormai non fanno più parte della nostra società moderna. Nel corso della sua storia cinematografica è stato un mostro scatenato da uccidere, ma anche un eroe, un difensore della Terra e anche in questo caso ne abbiamo qualche avvisaglia.

Per non parlare poi del protagonista, Ota Murakami, ossessionato dalla sua missione come un moderno samurai, assieme alla sua squadra di pazzi commilitoni impegnati ad affrontare minacce quasi inimmaginabili. Il suo spirito di sacrificio, il suo sprezzo per il pericolo, la sua determinazione ce l’aspettiamo proprio da un classico protagonista giapponese, magari di quegli anime robotici di un tempo, non certo nella creazione di un autore canadese. E invece…

A questo aggiungiamo i continui rimandi al professor Serizawa e al suo Oxygen Destroyer o ai vari film con i diversi kaiju che di volta in volta sfidano il Re dei Mostri e abbiamo Godzilla La Guerra dei 50 anni, il perfetto tributo ad una delle leggende cinematografiche più iconografiche della storia.

 

 

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James Stokoe racconta una storia che ci da tutto quello che potremmo desiderare su Godzilla: distruzione, combattimenti, imprese disperate, distruzione, grandi sacrifici da parte dei protagonisti, distruzione, colpi di scena e ancora distruzione. Tutto quello che sarebbe dovuto essere al cinema Godzilla II: King Of Monsters e non è stato.

Il character design è particolarmente ispirato dagli anime e manga più classici

Il tratto di Stokoe è straordinariamente ricco e perfetto per lo scopo. I mostri sono rappresentati nella loro forma più classica e riconoscibile, senza concedersi variazioni sul tema, in un tripudio di dettagli e tocchi di classe davvero notevoli, restituendo anche una buona idea di movimento e distruzione (contate pure quante volte ho inserito questo termine a fine articolo). Le doppie splash sono realmente impressionanti e sanno regalare quella genuina sensazione di stupore di fronte all’imponenza di Godzilla, Ebirah, Mothra e compari.

Il character design è particolarmente ispirato dagli anime e manga più classici, ma al contempo riesce ad essere anche assolutamente personale e caratteristico, dando origine quasi ad una nuova corrente ibridata interessantissima.

Se le cose fossero andate diversamente avremo di certo visto Stokoe a qualche fiera comics e potuto apprezzare magari le sue tavole originali e i suoi interessanti lavori in Marvel ed Image Comics, ma voglio pensare positivo e sperare che questa cosa si possa realizzare nel prossimo futuro.

 

 

Di certo posso affermare che sono bastate poche tavole per diventare fan del suo stile e questo basti.

La cura editoriale è davvero impeccabile, con un volume realizzato in maniera curatissima e ricco di dettagli cartotecnici sulla cover davvero affascinanti oltre ad una nutrita galleria di variant cover sul finale.

Godzilla La guerra dei 50 anni è un fumetto davvero piacevole, dalla componente grafica opulenta e attraente, ricco di rispetto e assolutamente genuino nel trattare un’icona così rappresentativa del cinema e della cultura pop mondiale.

 

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In conclusione de la recensione di Godzilla la guerra dei 50 anni, per quanto mi riguarda avrei letto altri 5 volumi di questa storia, avrei approfondito, persino allungato delle parti, per godere ancora di più nel crogiolarmi tra le distruzioni di Godzilla e dei suoi colleghi. Avrei voluto più spazio per Gigan e King Ghidorah e magari anche per qualche altro kaiju, ma Stokoe è stato abbastanza chiaro: Godzilla La Guerra dei 50 anni è un capitolo chiuso e quindi godiamocelo ora, in questa bella versione.

Sono felice che il mostro a cui sono così tanto legato sia tornato in Italia e che ne sia stata mantenuta appieno la sua dignità regale che merita.

Lunga vita al Re. Lunga vita a Godzilla.

 

 

 

79
ME GUSTA
  • Siamo di fronte al vero Godzilla: un'opera piena di rispetto e genuinità
  • I disegni e i colori di Stokoe sono uno septtacolo
  • Cosa desiderare da un fumetto di kaiju se non distruzione totale ad ogni pagina?
  • Sceneggiatura rispettosa e acattivante
  • Volue realizzato in maniera eccellente
FAIL
  • Sarebbe potuto essere più lungo, ad alcuni kaiju viene concesso poco spazio
  • Un paio di errorini di lettering in due balloon
  • Non ci sarà un seguito :(
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