Ricostruzioni 3D dei tre tipi di barche trovate a Fiumicino: peschereccio (a sinistra), piccola barca a vela (al centro) e un accendino del porto (a destra).
Oggi l’aeroporto di Fiumicino è affollato di aerei, ma 2000 anni fa questa zona era piena di imbarcazioni: era un grande porto artificiale a pochi passi da Ostia, l’antico porto di Roma.
In collegamento con l’apertura del museo recentemente rinnovato, Giulia Boetto, ricercatrice del CNRS presso il Camille Jullian Center (CNRS / Aix-Marseille Université), ha coordinato le ricostruzioni 3-D di tre delle barche di legno trovate a Fiumicino.
Queste barche, in uso tra il 2 ° e l’inizio del 5 ° secolo d.C., furono abbandonate nel porto, a quel tempo, inondate e coperte da uno strato di sedimenti. Queste condizioni particolari in assenza di ossigeno hanno permesso loro di sopravvivere fino a quando non sono state trovate, quasi 60 anni fa.
Recuperate e inizialmente ospitate nel museo, che richiedeva importanti lavori strutturali, questi relitti sono stati documentati utilizzando tecniche di rilevamento digitale all’avanguardia, quindi analizzati e ricostruiti in 3-D, grazie all’esperienza di Boetto in archeologia navale. La ricercatrice ha anche chiesto alla start-up Ipso Facto di Marsiglia di creare modelli tridimensionali dei resti e al suo collega Pierre Poveda, ingegnere del CNRS nello stesso laboratorio, di ripristinare le parti mancanti usando confronti archeologici e rappresentazioni iconografiche.
Entro la fine dell’anno, queste ricostruzioni 3D saranno ospitate nel nuovo Museo delle navi romane nel Parco archeologico di Ostia antica. Questa mostra consentirà ai visitatori di scoprire antiche tecniche di costruzione di barche e com’era la vita a bordo di queste navi romane. Permetterà inoltre loro di navigare virtualmente in quello che era il più importante complesso portuale del Mediterraneo durante l’Impero Romano.
- Ricostruzioni tridimensionali dei relitti (ostiaantica.beniculturali.it)