Sono giornate in cui la videoconferenza è diventata ormai una routine per molti di noi, e le piattaforme per le video call sembra stiano facendo a gara a colpi di aggiornamenti. L’ultimo riguarda Google Meet, che ha annunciato l’arrivo di una nuova funzione che permette di eliminare il rumore di fondo, in fase di roll-out.

Spesso durante le call capita di sentire il rumore di fondo dai microfoni dei partecipanti, anche se questi non stanno dicendo nulla. Al momento, l’unico modo per evitare questo problema è di disattivare il microfono, ma con l’aggiornamento di Google Meet il software andrà a cancellare il rumore indesiderato in maniera del tutto automatica. Già annunciata lo scorso aprile, la feature è in fase di distribuzione e tutti gli utenti dovrebbero riceverla entro la fine del mese su desktop, mentre solo più tardi arriverà per l’app iOS e Android.

È dal 2018 che Google sta lavorando a questa funzione sfruttando modelli di IA per filtrare i rumori di fondo da una conversazione reale, utilizzando quindi registrazioni di riunioni interne di Google e video su YouTube. Con la pandemia da Coronavirus i rumori di fondo si sono moltiplicati e ne sono arrivati di nuovi (visto che spesso le conferenze si sono fatte in casa nei mesi scorsi), come bambini urlanti o cani che abbaiano. Ciò ha spinto i ragazzi di bigG ad accelerare l’implementazione di questa feature.

Trattandosi di una tecnologia ancora nuova, l’approccio iniziale sarà piuttosto leggero e quindi il sistema potrebbe non bloccare proprio tutto il rumore di fondo: difficile pensare che colpi di tosse o la semplice respirazione possano venire filtrati, in quanto parte di un’esperienza naturale. Difficile anche bloccare rumori troppo vicini alla bocca, come il battere i tasti sulla tastiera o la musica. L’obiettivo di Google è comunque di rendere la conversazione più fluida, non di eliminare completamente i suoni di sottofondo se questi non inficiano in modo significativo l’esperienza.

Google Meet is getting an impressive live noise-cancelation feature (Android Police)