Una terapia genica grazie a una nuova tecnica di editing di base ripristina l’udito nei topi: la riparazione di una singola mutazione nel gene Tmc1 ha ripristinato parzialmente l’udito.
È il primo esempio di riparazione di una mutazione genetica recessiva: riparando una singola mutazione nel gene Tmc1 è stato possibile ripristinare parzialmente l’udito nei topi.
La tecnica ha richiesto l’uso di due vettori virali per fornire il meccanismo di editing delle basi. Le cellule con entrambi i vettori hanno recuperato la funzione al 100%.
Questa tecnica apre le porte al trattamento di altre forme genetiche di perdita dell’udito e di altre malattie genetiche.
Utilizzando una nuova tecnica di ingegneria genetica, nota come editing di base, i ricercatori del Boston Children’s Hospital e del Broad Institute of MIT e Harvard hanno ripristinato l’udito nei topi con una mutazione genetica recessiva.
Con questa tecnica, i ricercatori hanno riparato un singolo errore nel gene Tmc1 noto per causare una forma ereditaria di sordità. La riparazione ha comportato la commutazione di una base di DNA errata nel gene con la versione corretta. Mentre un approccio simile è stato utilizzato in precedenza per altre forme di perdita dell’udito, questa è la prima volta che la modifica di base è stata utilizzata per un disturbo genetico sensoriale.
Questa ricerca è molto importante per la comunità pediatrica qui al Boston Children’s Hospital e altrove perché circa 4.000 bambini nascono ogni anno con perdita dell’udito genetica
afferma l’autore co-senior Jeffrey Holt, PhD, direttore della ricerca otorinolaringoiatrica presso il F.M. Kirby Neurobiology Center presso il Boston Children’s Hospital, che prosegue
Riteniamo che questo sia un grande passo oltre il campo del restauro dell’udito e per il campo più ampio incentrato sul trattamento dei disturbi genetici.
Ricerche precedenti nel 2015 dal laboratorio e collega Holt hanno dimostrato che la sostituzione di una sequenza completa di DNA per Tmc1 nelle cellule sensoriali dell’orecchio ripristina l’udito nei topi sordi.
Questa ricerca fa un ulteriore passo avanti.
Invece di sostituire un gene, il team ha riparato una singola mutazione nel gene Tmc1 convertendolo nella sequenza corretta.
È come un correttore ortografico: se digiti la lettera sbagliata, il correttore ortografico la corregge per te.
Quando il team ha risolto il difetto nelle cellule sensoriali dell’orecchio, le cellule modificate hanno recuperato il 100% della loro funzione.
Ci sono però ancora delle cose da migliorare: l’approccio funziona in circa un quarto delle cellule, il che è abbastanza per ridare udito ai topi anche se occorre aumentarne l’efficienza per recuperare più funzioni uditive.
Ma la tecnica potrà essere applicata anche all’uomo?
Ovviamente è quello che si spera: oltre 70 diverse mutazioni sono state identificate nel gene Tmc1 nell’uomo.
Speriamo che questa nuova tecnica ci consenta di selezionarli uno alla volta per ripristinare l’udito e l’equilibrio relativi all’orecchio interno
concludono i ricercatori.
- Promise to restore hearing (chemistri.harvard.edu)
- In vivo base editing restores sensory transduction and transiently improves auditory function in a mouse model of recessive deafness (stm.sciencemag.org)