Neureka! La ricerca sulla salute del cervello sta lasciando il laboratorio per arrivare sullo smartphone ed è “grazie” alla pandemia di COVID-19.
La pandemia COVID-19 ha reso molti aspetti della ricerca in laboratorio impossibili nel presente e anche nel prossimo futuro, gli scienziati si sono così adattati e stanno esplorando modi differenti e “da remoto” per continuare la loro ricerca e raccogliere dati.
Era una strada in realtà che si stava già intraprendendo, ma certamente la situazione attuale ha dato una grande accelerata in questo senso.
Ecco il caso della app Neureka
I metodi tradizionali nella ricerca sulla salute mentale e la demenza normalmente prevedono che i partecipanti si rechino in un laboratorio per eseguire test, tuttavia questo metodo ha storicamente portato molte difficoltà nell’arruolare campioni abbastanza grandi di persone per produrre set di dati convincenti e riproducibili.
Quando si fanno test su farmaci bastano campioni dell’ordine delle centinaia di persone, ma quando si devono identificare i fattori che possono predisporre il cervello allo sviluppo della depressione, della demenza e di come e perché il cervello cambi durante questi disturbi, il numero di partecipanti sale almeno di un ordine di grandezza essendo necessario raccogliere dati da migliaia di volontari per ottenere dati significativi.
Ora gli scienziati del Global Brain Health Institute (GBHI) del Trinity College di Dublino sperano di affrontare questo problema utilizzando una nuova app per smartphone per realizzare una serie di importanti progetti di ricerca che hanno lo scopo di indagare affrontare le basi cerebrali dei disturbi della mente: dai più diffusi disturbi della salute mentale come la depressione e l’ansia fino alla demenza, un problema di crescente preoccupazione globale poiché le nostre popolazioni vivono più a lungo.
La nuova app per smartphone, chiamata Neureka, è stata lanciata lo scorso 2 giugno ed è una raccolta di studi di ricerca realizzati attraverso giochi cerebrali e sfide di autoriflessione che consente agli utenti di divertirsi e conoscere se stessi, svolgendo anche un ruolo importante per la ricerca scientifica marginale.
Tra i numerosi studi di ricerca che saranno possibili tramite l’app, uno aiuterà il team di GBHI a identificare i fattori di rischio modificabili per i disturbi della mente, cosa su cui si può agire per impedire alle persone di sviluppare queste condizioni potenzialmente devastanti.
Neureka fa riferimento alla famosa espressione greca “eureka!” attribuita ad Archimede, che l’avrebbe pronunciata in occasione della propria scoperta del principio che regola la spinta idrostatica che ricevono i corpi in galleggiamento.
È quel momento di gioia che deriva dall’ “aver trovato” qualcosa, lo stesso che avviene ogni qual volta ci si rende conto di aver fatto una nuova scoperta scientifica.
La Dott.ssa Claire Gillan, Facoltà GBHI, Assistente alla cattedra di Psicologia presso Trinity e Principal Investigator, ha dichiarato:
Uno degli aspetti davvero unici di questo progetto è che stiamo cercando di rendere divertente la partecipazione alla scienza – abbiamo nascosto le cose che stiamo testando all’interno dei giochi e speriamo semplicemente che il pubblico voglia giocare e si diverta. Se funziona, ci sono enormi potenzialità per studiare la cognizione su una scala completamente nuova. Immagina se Pokemon Go o Candy Crush non fossero solo giochi? Se allo stesso tempo, i giocatori aiutassero i ricercatori a capire come funziona il cervello e come possiamo sviluppare nuovi modi per fare prevenzione sulla salute mentale.