Recensione Minecraft Dungeons: zombie e creeper invadono il mondo di mattoni

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La recensione di Minecraft Dungeons vi spiega come Mojang ci permette di andare a combattere creature mostruose all’interno di dungeon claustrofobici, aprendosi a una platea più vasta.

Ecco la nostra recensione di Minecraft Dungeons, il nuovo titolo di Mojang che utilizza l’engine di gioco originale per portarvi all’interno di dungeon di vario tipo introducendo un nuovo interessante gameplay.

Se dovessimo rispondere alla domanda su quale gioco, in tutto il mondo, al momento non ha bisogno di presentazione diremmo sicuramente Minecraft. Lo diciamo ragionando in funzione di quella platea che abbraccia il titolo di Mojang, che ha conquistato la maggior parte delle piattaforme gaming negli ultimi anni senza alcun tipo di sforzo. La totale libertà avuta da Minecraft, che al pari di Fortnite rappresenta un vero e proprio evento nella storia dei videogiochi, ha permesso agli sviluppatori di divertirsi a declinare in totale libertà delle costole in grado di staccarsi dalla spina dorsale del gioco.

Nasce da qui Minecraft Dungeon, uno spin-off che si colloca nel genere del dungeon crawler e che prende una direzione decisamente diversa da quella del titolo originale, offrendo delle soluzioni di gioco che strizzano l’occhio anche a una platea più esigente, meno propensa ad accettare la semplicità.

 

 

Immediato, ma non per questo semplice

Minecraft Dungeon non dimentica, però, l’immediatezza: non è da confondere con la semplicità di cui sopra, perché il ridurre un concetto alla necessaria immediatezza diventa fondamentale per un titolo che vuole approcciare quanti più giocatori possibili, dall’hardcore gamer al casual gamer, che potrà ritrovarsi tra le mani uno spin-off di quello che potrebbe essere il suo gioco preferito, nonché forse uno dei pochi ai quali ha giocato, e apprezzarlo in egual misura degli altri.

Il sistema di gioco che ci si presenta davanti è quindi semplice e molto intuitivo, così da concederci tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno a schermo: non c’è, d’altronde, la necessità stilistica e artistica di mostrarci un mondo dall’animazione mozzafiato, perché non è questo il campo da gioco adeguato.

Minecraft incasella tuttele informazioni in una interfaccia che ci permetterà di avere una visione complessiva su ciò che ci capita attorno, senza però esagerare e contenendo quelle icone e quei testi che altrimenti, presenti in maniera copiosa, andrebbero a rendere l’esperienza quasi più votata a un MMORPG che a un dungeon crawler.

 

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È ovvio che l’intera esperienza è mutuata dal titolo originale, con Minecraft che fa in modo di lanciarvi immediatamente nell’azione, senza troppi termini, appurando che oltre all’immediatezza potrebbe esserci anche una conoscenza da parte vostra del titolo dal quale deriva lo spin-off.

Accanto, tra l’altro, a quella modalità principale che potremo subito voler affrontare, abbiamo riscontrato piacevoli proposte anche da quella multiplayer, che potremmo definire il vero cavallo di battaglia di Dungeons: d’altronde la cooperazione è sempre stata alla base di Minecraft e riproporla adesso è una scelta sicuramente indovinata, nonché scontata e quasi obbligata.

Affrontare i diversi dungeon in compagnia vi permetterà di applicare anche della strategia alla vostra avanzata

Affrontare i diversi dungeon in compagnia vi permetterà di applicare anche della strategia alla vostra avanzata, ritrovandovi a poter affrontare le diverse sfide in maniera corale, interagendo con i vostri compagni di squadra e massificando un’esperienza che da soli potrebbe diventare magari ripetitiva sul lungo periodo, soprattutto se siete già avvezzi al mondo dei dungeon crawler.

Va da sé che non ci è sembrato che la difficoltà si abbassasse in presenza di altri giocatori, il che ci ha fatto sicuramente apprezzare il modo in cui l’esperienza ha saputo reggere il livello di difficoltà arricchendosi della componente multiplayer.

 

 

Pochi nemici, tanta personalizzazione

Torniamo quindi a puntare il dito sull’immediatezza, ricordando che non si può sposare con la semplicità, perché Minecraft Dungeons quando avrà bisogno di mettervi in difficoltà lo farà senz’altro. Orde di nemici, che rappresentano poi il fulcro dell’esperienza, vi assaliranno, a partire dagli zombie, che sono gli antagonisti entry level e che se all’inizio rappresenteranno una grande minaccia col tempo diventeranno quasi fastidiosi.

Minecraft Dungeons quando avrà bisogno di mettervi in difficoltà lo farà senz’altro

Bisognerà affrontarli sempre con grande parsimonia di colpi, però, evitando di tramutarsi in dei Leeroy Jenkins: questo perché Dungeons pecca di avarizia nel fornire delle cure che vi permettano di curarvi non appena andrete in debito di punti vita. Minecraft, quindi, richiede strategia nel suo approccio, impedendo ai più coraggiosi di fare gli audaci in maniera avventata.

Tra l’altro è possibile essere sconfitti solo tre volte, il che significa che la terza morte equivale al game over: un trial-and-error che vi permette di apprendere al meglio i vostri errori ed evitare di ripeterli, ma che dopo avervi concesso questo margine di errore vi farà capire che essere coriacei nell’affrontare la morte non serve a niente. Bisogna essere furbi e strateghi. Giocando in gruppo, però, è possibile rianimare i propri compagni, proprio come in una qualsiasi esperienza multiplayer a squadre, ma bisogna essere tempestivi e farlo entro un determinato lasso di tempo, pena la perdita della vita.

 

 

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La meccanica che intensifica questo aspetto e che invoglia il recupero degli alleati caduti è molto punitiva, perché nel caso in cui non si vada a soccorrere un amico caduto sul campo di battaglia, lo si seguirà nella tomba: così facendo si costringe la cooperazione anche dinanzi alla morte, focalizzandosi sull’importanza dell’aiuto al prossimo.

perché nel caso in cui non si vada a soccorrere un amico caduto sul campo di battaglia, lo si seguirà nella tomba

Nominati gli zombie e fatto presente che si tratta della categoria più facile da immaginare e da sconfiggere, arriviamo a dire, con grande dispiacere, che il bestiario non si esalta per differenziazione dei mob: tra ragni, incantatori, maghi che andranno a potenziare i soldati avversari di turno, semi-giganti e creeper sono i nemici che incroceremo di più sul nostro cammino e che cercheranno di renderci la vita un inferno.

Poca varietà, che a lungo ha trasmesso poco entusiasmo e che ci ha fatto storcere il naso più di una volta. Ciò che invece ha funzionato è il sistema di manufatti, che ha ripreso il concetto cardine di Minecraft e lo ha coniugato alle esigenze di Dungeons, con la possibilità di scegliere diversi modi per personalizzare la propria build. Ogni manufatto vi permetterà di avere degli slot da riempire, come ad esempio degli animali alleati da portare sul campo di battaglia, così da poter ricreare una sorta di modalità multiplayer, ma con dei famigli al seguito.

 

 

Il disegno di Minecraft Dungeons

Dal punto di vista visivo è chiaro che Mojang gioca facile, riproponendo quelle medesime texture che abbiamo già imparato a conoscere in Minecraft, volenti o nolenti. Per quanto la versione PC possa giovare di caricamenti praticamente tendenti al nulla, la versione provata su XboxOne liscia ci ha fatto notare che un gioco talmente immediato avrebbe meritato qualche velocità più importante con le fasi di loading, ma comunque niente di eccessivamente laborioso.

la versione PC può giovare di caricamenti praticamente tendenti al nulla

Minecraft Dungeons, d’altronde, non è molto esigente dal punto di vista tecnico e offre dei contenuti sì dettagliati, ma con quel tipico stile a mattoncini che non ha bisogno di un fotorealismo tale da spingere la grafica a livelli epocali. Unico appunto da fare alla versione per console è che a conti fatti il controller potrebbe non essere l’alleato migliore per una discesa nei dungeon di Minecraft: mouse e tastiera permettono di avere degli imput più precisi, ma questo non significa che il gioco si discosti eccessivamente dalla declinazione più ottimale possibile su console, anzi. Il lavoro è comunque apprezzabile.

 

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Chiudiamo con l’aspetto forse più interessante di tutto l’aspetto visivo, ossia il level design, al quale ci siamo approcciati con un’esigenza di fondo più votata alla curiosità di scoprire cosa Mojang avesse creato.

Per gli accaniti giocatori di Minecraft sarà inevitabile ritrovarsi dinanzi a una sorta di deja-vù a causa di ambienti quasi del tutto riciclati, sebbene diversi tra di loro: potremo infatti calarci in diversi contesti, dalle paludi alla foresta, da tematiche infuocate e così via.

Gli sviluppatori hanno inserito tre diversi gradi di difficoltà, da normale ad apocalisse, con l’intento di farvi rigiocare i livelli

La fantasia non si è certo sbizzarrita, quindi, e l’idea di proporre dei palcoscenici già noti o comunque riconducibili a qualcosa di già noto è poco soddisfacente. Soprattutto a fronte del fatto che gli sviluppatori hanno inserito tre diversi gradi di difficoltà, da normale ad apocalisse, con l’intento di rigiocare i vari livelli: avendone, però, già di limitati a disposizione, soprattutto nella fantasia e nella creazione degli stessi, diventa ancora più ridondante doverli approcciare nuovamente in livelli di difficoltà diversi.

In definitiva, possiamo dire che Minecraft Dungeons è uno spin-off sicuramente gradevole, ancor di più se si è appassionati del titolo originale: giocato in multiplayer l’esperienza viene gratificata e l’avventura diventa molto più interattiva e originale, proprio come nello stile del titolo di Mojang.

 

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Non ci sono aspetti che si esaltano, tantomeno la storia, che rappresenta un mero palliativo per giustificare la vostra presenza nei dungeon e nulla più, anzi ci saremmo aspettati qualche contenuto in più: lo scarso numero di avversari a disposizione e la poca originalità del level design non ci ha del tutto soddisfatto, anzi ci ha lasciato un piccolo alone di delusione.

Resta indubbio che l’attesa per dei contenuti aggiuntivi e per gli extra, oltre a tutte le varie possibili proposte che seguiranno la release, è a questo punto alta, nella speranza di poter rimpinguare un’esperienza che così posta è più monca che altro.

 

 

78
ME GUSTA
  • Buon livello di sfida
  • Immediato e accessibile
  • Tecnicamente non troppo esigente
FAIL
  • Poco impegno nel level design
  • Contenuti limitati
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