Una fisica, la dott.ssa Amruta Gadge del Quantum Systems and Devices Laborator, ha creato con successo un condensato di Bose-Einstein (BEC) definito il “quinto stato della materia” lavorando da casa.

A casa si possono fare cose sorprendenti anche creare il quinto stato della materia come ha fatto la dott.ssa Amruta Gadge del Quantum Systems and Devices Laboratory ha creato con successo un condensato di Bose-Einstein (BEC) presso le strutture dell’Università del Sussex nonostante abbia lavorato a distanza dal suo soggiorno a due miglia di distanza.

È la prima volta che un BEC è stato creato da remoto e il risultato è importantissimo perché potrebbe fornire un modello per il funzionamento della tecnologia quantistica in ambienti inaccessibili come lo spazio.

Un BEC è costituito da una nuvola di centinaia di migliaia di atomi di rubidio raffreddati a temperature dei nanokelvin ossia oltre un miliardo di volte più bassa della temperatura di congelamento dell’acqua.

In questa situazione le proprietà quantistiche della materia diventano macroscopiche e possono essere rilevate con campi magnetici molto bassi.

Il professore di fisica sperimentale dell’università Sussex Peter Krüger ha dichiarato:

Utilizziamo più fasi attentamente calibrate del raffreddamento laser e delle onde radio per preparare i gas di rubidio a queste temperature ultrabasse. Ciò richiede un controllo accurato da parte del computer della luce laser, dei magneti e delle correnti elettriche nei microchip, basato sul monitoraggio vigile delle condizioni ambientali nel laboratorio, ma in questo caso nessuno era in grado di essere lì per controllare.

Appena poco prima del blocco per COVID-19, i ricercatori hanno installato una trappola ottica magnetica 2D e sono tornati in laboratorio solo un paio di volte per eseguire la manutenzione essenziale.

La Dott.ssa Gadge, assegnista di ricerca in fisica e tecnologie quantistiche presso l’Università del Sussex, è stata in grado di effettuare calcoli complessi ottimizzando e eseguendo la sequenza da casa sua accedendo ai computer di laboratorio da remoto.

Ha detto:

Eravamo determinati a proseguire le nostre ricerche, quindi abbiamo esplorato nuovi modi di condurre i nostri esperimenti da remoto È stato un grande sforzo di squadra. Il processo è stato molto più lento di quello che sarebbe stato se fossi potuta andare in laboratorio poiché l’esperimento è instabile e ho dovuto concedere 10-15 minuti di tempo di raffreddamento tra una corsa e l’altra. Ovviamente non è così efficiente ed è molto più laborioso fare manualmente perché non sono stata in grado di eseguire scansioni sistematiche o correggere l’instabilità come avrei potuto fare in laboratorio.

In ogni caso questa storia è un bell’esempio di come le difficoltà possano essere trasformate in opportunità.