Una ricerca poco convenzionale ha riscontrato dei collegamenti tra la mortalità di Covid-19 e la scarsa lunghezza del dito anulare.
Alcuni scienziati della Swansea University, Galles, hanno pubblicato su Science Direct i risultati della loro bizzarra indagine, suggerendo che gli uomini dotati di un quarto dito particolarmente corto abbiano più possibilità di contrarre il virus in forma grave.
La causa sarebbe da ricercare nel periodo della formazione del feto o, per meglio dire, alla quantità di testosterone ricevuto in gravidanza. Si instaura quindi una correlazione tra tasso di infezione e lunghezza anulare, ove la vera discriminante è il testosterone. Stando alla ricerca, coloro che hanno bassi livelli di questo ormone hanno il doppio delle possibilità di morire a causa del coronavirus.
Nei 41 paesi sondati – Italia compresa – le nazioni che mostrano sulla mano sinistra un dito anulare più pronunciato hanno un tasso di mortalità per Covid-19 del 3,1 per cento, mentre i dieci paesi con anulare più corto hanno registrato un fosco 5 per cento. Le statistiche variano leggermente se si tiene invece conto della mano destra.
In quel caso i numeri calano rispettivamente al 2,7 e 4,9 per cento. Il professor John Manning, ricercatore capo presso la Swansea University, suggerisce quindi che il tasso di testosterone sviluppato da australiani, neozelandesi, austriaci e alcuni asiatici potrebbero conferire loro un vantaggio biologico.
Il ricercatore ricorda inoltre che il sesso maschile sia maggiormente vulnerabile all’infezione. Sebbene non vi siano ancora dati definitivi a spiegare questo fenomeno, diversi esperti ipotizzano che il fatto si ricolleghi al tasso maggiore dell’enzima ACE-2 negli uomini.
«Sappiamo che i recettori ACE-2 aiutano il virus a entrare in organismo, ma una concentrazione abbastanza elevata, causata da livelli elevati di testosterone, potrebbe contrastare il virus, inibendo la progressione della malattia una volta avvenuta l’infezione»
rivela Manning.
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