Il problema dello smaltimento dei rifiuti non è solo terrestre, ma anche spaziale. Proprio così. Da anni ormai, infatti, si parla di detriti spaziali che “galleggiano tra gli astri” e ingombrano di fatto i cieli. Problema risolvibile con una vera e propria tassa, secondo alcuni ricercatori.
Dai satelliti inattivi a frammenti di razzi, la quantità di detriti in orbita attorno alla Terra è talmente importante che le agenzie spaziali sono costrette a rivedere le traiettorie dei loro satelliti per evitare collisioni indesiderate.
Con le infrastrutture orbitali che stanno diventando sempre più importanti e fondamentali per svolgere diverse operazioni – soprattutto nel mondo della comunicazione – gli scienziati avvertono che quello dei detriti nello spazio è un problema destinato a diventare sempre più grande.
E quindi il modo migliore per porre un freno a questo fenomeno potrebbe essere quello di far pagare una vera e propria tassa annuale alle agenzie spaziali per ogni satellite lanciato in orbita. La proposta è il risultato di un’analisi economica condotta dai ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder.
Lo spazio è una risorsa comune, ma le aziende non tengono conto del costo che i loro satelliti impongono agli altri operatori quando decidono se lanciarlo o meno – ha affermato Matthew Burgess, coautore dello studio – Abbiamo bisogno di una politica che consenta agli operatori satellitari di considerare direttamente i costi che i loro lanci impongono ad altri operatori.
Le normative vigenti, oggi, non garantiscono agli operatori satellitari di vantare diritti di proprietà esclusivi su percorsi orbitali o recuperare i costi relativi alle collisioni a causa della spazzatura lasciata da altri. Questo incoraggia quindi le aziende a occupare il loro “piccolo” spicchio di spazio prima che diventi troppo affollato secondo lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of National Academy of Sciences.