Non solo gli animali che vivono in acqua finiscono per ingerire la plastica, ma anche chi, come alcuni piccoli esemplari di meli acquaioli, nei corsi d’acqua cacciano il cibo
A dimostrarlo una ricerca condotta dall’Università di Cardiff e pubblicata sulla rivista Global Change Biology, la quale ha trovato la presenza di inquinanti plastici trovati in alcuni esemplari di merlo acquaiolo, che guada o si tuffa nei fiumi alla ricerca di insetti sottomarini.
Questi uccelli, i mestoli, ingeriscono ogni giorno centinaia di pezzi di plastica – ha dichiarato il professor Steve Ormerod del Water Research Institute dell’Università di Cardiff – Stanno anche dando da mangiare questo materiale ai loro pulcini.
Già precedenti ricerche hanno dimostrato che metà degli insetti nei fiumi del Galles meridionale contengono frammenti di microplastica, ovvero pezzi di plastica di almeno 5 mm inclusi poliestere, polipropilene e nylon.
Il fatto che così tanti insetti fluviali siano contaminati rende inevitabile che pesci, uccelli e altri predatori finiscano per cibarsi di queste prede inquinate, fanno sapere i ricercatori. Per risalire alla presenza di plastica, i ricercatori hanno analizzato escrementi e rigurgiti dei merli acquaioli che vivono vicino a fiumi e che vanno dai Brecon Beacons fino all’estuario di Severn.
Sono stati trovati frammenti di microplastica in circa la metà dei 166 campioni prelevati da adulti e nidiacei, in 14 dei 15 siti studiati, con le maggiori concentrazioni nelle aree urbane. La maggior parte erano fibre tessili o materiali da costruzione. I calcoli suggeriscono che i merli stanno ingerendo circa 200 minuscoli frammenti di plastica al giorno dagli insetti che consumano.
Ovviamente va ricordato che le microplastiche sono presenti anche nelle profondità dell’oceano, dove vengono ingerite da diversi animali come foche, granchi e anche varie specie di uccelli marini.