I letti Kem Kem in Marocco sono famosi per gli spettacolari fossili trovati lì, tra cui almeno quattro teropodi non aviari molto grandi, diversi pterosauri e coccodrilli. È uscita una nuova monografia completa che raccoglie tutte le informazioni relative a questa area.
I letti del Kem Kem sono una regione che si trova in Marocco orientale, famosa per l’incredibile quantità e qualità di fossili ritrovati.
Ora il Dr. Nizar Ibrahim dell’Università di Detroit Mercy, il Prof. Paul Sereno dell’Università di Chicago e un team di studiosi internazionali provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa e dal Marocco, hanno raccolto in una nuova monografia di geologia e paleontologia, una storia davvero completa che ci racconta le incredibili scoperte che sono state fatte nella zona.
Nella ricerca è esaminata la geologia e la paleontologia di questa famosa area, descrivendo e nominando formalmente gli strati e riassumendo tutte le forme di vita conservate, dalle più fragili piante e insetti agli enormi dinosauri.
La monografia è un quadro della vita nel Kem Kem 95 milioni di anni fa: dai paleoambienti alla fauna dominata da predatori
La monografia dipinge anche un quadro della vita com’era una volta circa 95 milioni di anni fa descrivendo i paleoambienti della regione e l’insolita fauna dominata dai predatori.
Sono stati proprio il Prof. Sereno e colleghi ad introdurre, nel 1996, il termine informale “letti Kem Kem” per indicare questa zona ricca di fossili.
Il Kem Kem è una zona molto estesa, lunga 250 chilometri e situata nel sud-est del Marocco e ad est dell’Algeria. È chiaramente delimitato da un punto di vista geologico: è un enorme lastra di calcare massiccio risalente al Cretaceo superiore, bloccata a nord-ovest dall’Anti Atlante paleozoico e da tre altipiani rocciosi neogenici che formano un arco da sud-ovest a nord-est.
La regione è famosa per i prodigiosi fossili trovati in tutte queste unità, molti derivati dalla raccolta commerciale di fossili, che oscura la posizione e il livello precisi degli esemplari.
La monografia è la prima opera a individuare dove sono stati fatti molte delle scoperte dei reperti più importanti del Kem Kem
Negli ultimi 25 anni, in particolare, i paleontologi hanno portato alla luce una vasta gamma di nuovi fossili di vertebrati tra cui almeno quattro teropodi non aviari di grande corpo, diversi pterosauri di grande corpo, coccodrilli, tartarughe e una serie di squali e pesci ossei.
Per mettere insieme una storia completa sul Kem Kem, gli autori della monografia hanno visitato collezioni di fossili provenienti da quella regione e situate in tutto il mondo e hanno condotto molte spedizioni nella regione.
I dati fossili e geologici esaminati nella monografia derivano da diverse fonti. Una grande spedizione guidata dall’Università di Chicago nel 1995 ha generato una imponente quantità di dati geologici e paleontologici, così come le spedizioni successive che hanno coinvolto team dell’University College di Dublino, dell’Università di Portsmouth, il Faculté des Sciences Aïn Chock, il Muséum national d’Histoire naturelle , l’Università Cadi Ayyad, il Museo Civico di Storia Naturale (Milano) e l’Università di Detroit Mercy.
Una delle caratteristiche principali dei reperti fossili di Kem Kem è la presenza di numerosi teropodi di grande corpo, un gruppo di dinosauri che include tutti i mangiatori di carne. I più famosi tra questi includono lo Spinosaurus e il Carcharodontosaurus dai denti a sciabola.
Sono stati recuperati quattro scheletri di dinosauro parziali, tra cui il sauropode a collo lungo Rebbachisaurus garasbae e i teropodi Deltadromeus agilis, Carcharodontosaurus saharicus e Spinosaurus aegyptiacus. Questi teropodi sono tra i più grandi predatori di dinosauri noti che raggiungono record di lunghezze corporee adulte superiori a 12 metri.
Gli autori affermano:
Dato il continuo input di nuovi esemplari e la continua espansione della ricerca paleontologica, prevediamo che la diversità nel gruppo Kem Kem aumenterà sostanzialmente nei prossimi decenni. Sulla base della nostra revisione delle collezioni esistenti, questo aumento includerà decine di taxa (gruppi n.d.r.) dalla località dello stagno Oum Tkout compresi i nonvertebrati, come piante, insetti e ostracodi, nonché una serie di pesci actinopterygian.
Si aggiungeranno certamente nuovi vertebrati terrestri, che saranno nominati sulla base di esemplari meglio conservati e che attualmente sono solo identificati a livello familiare, comprese le tartarughe e vari tipi di archosauri.
In sintesi, è probabile che il gruppo di reperti di Kem Kem continuerà a mostrare un aumento della diversità degli esemplari presenti nei prossimi decenni. Tuttavia, la gamma di taxa attualmente nota, che si estende dalle piante attraverso vertebrati acquatici e terrestri, è sufficientemente matura per consentire una discussione sul contesto paleoecologico
concludono i ricercatori.
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