Prendere la decisione giusta: perché non lo fai anche se lo sai

Di fronte a una scelta, le persone possono sapere quale sia quella che offre loro le migliori possibilità di successo, eppure non prendere la decisione giusta.

Le persone possono scegliere in base a una “sensazione viscerale”, un’abitudine o ciò che ha funzionato per loro l’ultima volta, piuttosto che sulla base di ciò che hanno imparato funzionerà più spesso.

Sembra strano eppure sono questi i risultati di uno studio pubblicato oggi sulla rivista Nature Communications e che è stata condotta da Arkady Konovalov, dell’Università di Zurigo in Svizzera e Ian Krajbich, professore associato di psicologia e economia presso la Ohio State University.

I risultati sono in contrasto con la convinzione che le persone facciano la scelta meno ottimale perché semplicemente non la conoscono meglio.

Nel nostro studio, le persone sapevano perfettamente cosa funzionava più spesso. Semplicemente decidevano di non usavate quella conoscenza.

ha detto Krajbich.

Krajbich ha fornito un esempio di come i risultati dello studio possano funzionare nella vita reale.

Se ieri hai fatto prima prendendo una strada che di solito è più lenta sceglierai anche oggi di percorrerla (sbagliando).

Supponiamo che Main Street sia di solito la via più veloce da casa al lavoro. Ma ieri c’è stato un evento che avrebbe rallentato il traffico su Main Street, quindi hai preso Spruce Street invece e ti ha riportato a casa qualche minuto più veloce del normale.

Oggi prendi Main Street – che di solito è la strada migliore – o prendi Spruce Street perché ieri è stata una scelta migliore?

Ebbene i risultati di questo studio suggeriscono che molte volte seguiremo la strada che ha funzionato meglio ieri e ignorando l’evidenza di ciò che normalmente funziona in maniera migliore.

Ma come è stato condotto lo studio?

I partecipanti hanno giocato a un semplice gioco al computer in cui la rilevazione e lo sfruttamento di schemi potevano dar loro una ricompensa.

I ricercatori monitoravano i movimenti del mouse.

I partecipanti potevano scegliere tra due simboli presenti nella metà superiore dello schermo: uno in alto a sinistra e uno in alto a destra. Spostando poi il cursore nella metà inferiore dello schermo, un simbolo appariva in basso a destra o in basso a sinistra. Facendo clic su quello che veniva fuori potevano vedere la loro ricompensa.

I partecipanti hanno ripetuto questo gioco dozzine di volte mentre i ricercatori, guardando i loro movimenti del mouse, determinavano se i partecipanti avevano appreso il modello di corrispondenza tra quello che sceglievano in alto e quello che ottenevano in basso (ad esempio, scegliendo il simbolo in alto a sinistra di solito si otteneva un simbolo in basso a destra con la più grande ricompensa).

Quasi tutti i partecipanti (56 su 57 ) hanno imparato senza problema il modello. 

I ricercatori hanno poi progettato la seconda parte dello studio in modo che il modello, che di solito portava alla ricompensa più grande, non funzionasse dal 10 al 40% delle volte.

Dopo una delle prove in cui il modello che di solito portava alla ricompensa più grande non funzionava, cosa avrebbero fatto i partecipanti?

La domanda a questo punto era: dopo una delle prove in cui il modello che di solito portava alla ricompensa più grande non funzionava, cosa avrebbero fatto i partecipanti? Si sarebbero attenuti al vecchio modello o avrebbero scelto qualcos’altro?

Solo il 20% delle volte i partecipanti hanno seguito il piano che aveva dato loro le migliori possibilità di successo. Quindi quando lo schema non era sempre coerente i partecipanti erano più inclini a cambiare strategia.

In altre casi, il modello che ha prodotto la ricompensa più grande ha sempre funzionato allo stesso modo. Nel caso in cui lo schema era coerente, i partecipanti lo hanno seguito circa il doppio delle volte rispetto agli altri casi: ossia il 40% delle volte.

Perché le persone non seguono la migliore strategia più spesso?

In realtà la risposta a questa domanda va oltre lo scopo di questo studio, ma Krajbich ha detto che

probabilmente ci vuole molta energia mentale e capacità di pianificazione per prendere sempre decisioni basate sulla conoscenza dell’ambiente.

I vantaggi di seguire la migliore strategia inoltre non sono sempre così evidenti, soprattutto se seguirla aumenta il successo di solo una piccola percentuale.

Il bilanciamento tra prendere la decisione giusta in base alla statistica o all’istinto ha grande importanza ed emerge molto nello sport.

Allenatori e dirigenti devono in continuazione prendere decisioni in cui la scelta con le migliori possibilità di avere successo è statisticamente solo un poco più efficace dell’altra.

Può essere difficile giudicare se hai preso una decisione buona o cattiva basandoti solo sul risultato. Possiamo prendere una buona decisione e avere un risultato negativo solo perché siamo stati sfortunati. Oppure possiamo prendere una decisione sbagliata e avere fortuna ottenendo comunque un buon risultato.

ha detto Krajbich.

In queste situazioni è quindi facile che le persone smettano di essere disciplinate e scelgono semplicemente qualunque cosa abbia fatto ottenere loro risultati migliori più recentemente.

La lezione di questo studio in conclusione quindi è secondo Krajbich che

le persone imparano senza difficoltà cosa funziona meglio: devono “solo” mettere in pratica tale conoscenza.

 

 

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