Il mondo della finanza e dell’economia come mai è stato raccontato: a farlo non è un romanziere che ha fatto le sue brave ricerche, ma un professionista che lo ha vissuto davvero sulla sua pelle. Questo è Diavoli.
Da trader italiano tra i più ricchi a scrittore di successo, Guido Maria Brera ci porta nel mondo dove gli uomini sono… diavoli.
E adesso arriva la serie TV che si annuncia imperdibile, con lui stesso tra gli sceneggiatori.
Sarà una delle novità televisive di tendenza nelle prossime settimane: Diavoli, nuova produzione internazionale di Sky che promette di affascinare il mondo intero.
In questo articolo andremo a scandagliare tutte le informazioni che abbiamo a disposizione sulla serie che schiera come protagonisti due assoluti talenti e sex symbol dello schermo: Alessandro Borghi e Patrick Dempsey.
Accanto a loro, un’attrice che ha dimostrato un talento cristallino negli ultimi anni come Kasia Smutniak.
Ancora una volta la letteratura è la base di partenza per una serialità di grande respiro di Sky, dopo una produzione coraggiosa e affascinante come Il Miracolo, che ha anche trasformato lo scrittore Niccolò Ammaniti in regista.
Un’opera sicuramente ambiziosa, che adesso attende il giudizio del pubblico ma che, per stessa ammissione dei suoi protagonisti, è anche pronta a riaccendere le macchine per una seconda stagione, segno della grande fiducia che tutti ripongono nel successo e nel gradimento da parte del pubblico.
Andiamo a vedere in maggior dettaglio trama, data di uscita e produzione di questo nuovo imperdibile appuntamento televisivo.
“I Diavoli”: la trama del romanzo che ha ispirato la serie tv
La pagina scritta diventa ancora una volta musa del piccolo schermo, e Sky conferma il talento nel trasformare l’Italia in una fucina di ispirazione e talento: tutto nasce dal romanzo “I Diavoli”, scritto da Guido Maria Brera e uscito nel 2014 per Rizzoli.
Un romanzo particolare, che esplora in maniera affascinante lo spietato mondo della finanza, tra manovre senza scrupoli, affaristi che non guardano in faccia nessuno, affari che richiedono di vendere l’anima e trame segrete che mirano a manipolare la realtà.
Con un protagonista rampante, una carriera in ascesa e una vita di successo, con un mentore dal carisma ambiguo, seguiamo passo passo le macchinazioni di un universo che spesso bolliamo come “incomprensibile” ma che in realtà merita molta attenzione.
Come ha spiegato lo stesso autore, i protagonisti vengono chiamati “Diavoli” ma non sono personaggi negativi.
Anzi, come spesso accade, il diavolo è colui che cade per aver osato troppo.
Quali saranno i loro peccati lo scopriremo con l’avanzare della narrazione, ma quello che è certo è che attraverso la fiction andremo a dare un’occhiata nell’universo delle manovre finanziarie che hanno creato nuove cupole di potere negli anni Duemila e che tra crisi e guerre hanno determinato accumuli di ricchezze assurdi nelle mani di pochi.
Dal libro alla TV: di cosa parla “Diavoli”
“La più potente delle armi del nostro tempo… non è il fucile, non è il carro armato, non è l’artiglieria. È la finanza”
La serie TV di Sky, che dopo due anni di produzione è pronta a farsi guardare su Sky dal 17 aprile 2020 alle 21:15, rispetterà il romanzo prendendosi le dovute licenze narrative per rendere tutto ancora più seducente.
Il racconto si concentra sulla vita del finanziere Massimo Ruggero (interpretato da Alessandro Borghi), arrivato in un momento molto particolare della sua carriera che con fatica ha creato grazie al suo talento e fiuto per gli affari.
L’azione si svolge, almeno nella sua prima parte, a Londra, dove Massimo si trova per un incontro misterioso nella sede di una delle banche più potenti d’America, dove lui stesso è il head of trading.
Ed è proprio un americano ad averlo convocato: Dominic Morgan (che ha il volto di Patrick Dempsey), per anni il mentore di Massimo e l’uomo a cui lui si è ispirato per tutta la sua vita lavorativa.
La notizia che arriva al giovane è di quelle che fanno decollare la carriera e il portafogli: Morgan ha deciso di prende in considerazione anche Massimo come suo “erede”, ma la sfida non sarà semplice.
Da qui penderà il via una serie di avvenimenti che ci porteranno a conoscere meglio tutto quello che si nasconde dietro un impero finanziario e le manovre che vengono messe in atto dai vertici del potere economico.
Il classico “patto con il Diavolo” che da una parte piazza sulla bilancia uno stipendio da cinquanta milioni di dollari all’anno e l’accesso a una ristretta cerchia di influenza, e dall’altra la propria anima.
Cosa farà Massimo? Non è certo uno sprovveduto e sa benissimo che dietro al sorriso e all’offerta di Morgan si nascondono responsabilità, azioni e segreti che farebbero tremare i polsi anche al più spietato degli individui.
Nonostante sia senza dubbio bravissimo nel fare il suo lavoro, il personaggio di Alessandro Borghi sente che c’è in gioco molto di più di quello che gli viene detto, qualcosa che potrebbe addirittura condizionare il futuro del mondo occidentale.
La realtà manipola la fantasia
Quello che è certo è che Diavoli si configura come un thriller finanziario che toglie il respiro.
I fatti si svolgono nel 2011, anno cruciale per la ripresa dopo la crisi finanziaria che mise in ginocchio gli USA e poi il mondo intero, come raccontato da opere come The Big Short (La grande scommessa).
A fare la differenza nel racconto è sicuramente il lato umano, che va a controbilanciare gli intrighi di natura finanziaria: inoltre, essere ambientato in Europa dona un altro punto di vista alle vicende.
Uno scenario dove la crisi della Grecia e la paura di una destabilizzazione globale del mercato, con lo spettro della povertà dei popoli e del crollo delle economie nazionali, farà sentire ancora più reali le tormentate azioni dei protagonisti.
Niente paura quindi: gli ingranaggi della finanza non vanno a schiacciare gli intrecci personali che guidano da sempre le migliori trame delle serie televisive.
Segreti, bugie, rapporti di forza, fughe di notizie, tradimenti e speranze sono gli ingredienti fondamentali di una storia che sarà capace di lasciarci con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto.
Un cast diabolico
Spesso si usa a sproposito l’espressione “cast d’eccezione”, ma stavolta non ci sono dubbi: dal talento del nostro Alessandro Borghi (ormai affermatissimo dopo Suburra – La Serie, Sulla Mia Pelle e Il Primo Re) all’amatissimo attore Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy, Il Caso Harry Quebert).
Come detto, Kasia Smutniak (Loro, Made in Italy e In Treatment) sarà la presenza femminile di rilievo, in un ruolo molto delicato e ben interpretato, mentre un grande caratterista come Lars Mikkelsen (The Killing, House of Cards), farà la gioia degli appassionati di intrighi e misteri.
Completano il cast di Diavoli volti noti della serialità come Laia Costa (Victoria), Malachi Kirby (Radici), Paul Chowdhry (Swinging with the Finkels), Pia Mechler (Everything Is Wonderful), Harry Michell (Chubby Funny) e Sallie Harmsen (Blade Runner 2049).
Una miniserie prodotta come un blockbuster: i segreti di Diavoli
La serie Diavoli è composta da 10 episodi della durata di un’ora circa.
Gli episodi sono stati girati tra Londra e Roma in lingua inglese, con un grande impiego di risorse e location che ci faranno immergere sia nel freddo ambiente dei palazzi della finanza sia nel lusso sfarzoso della vita dei suoi interpreti.
Per assicurare il massimo della riuscita tecnica e narrativa Sky si è affidata a un team di sceneggiatori guidato dallo stesso autore del romanzo, e che vede al suo interno gente che ha scritto anche Monolith, Whitechapel, Prey, ACAB.
Alla regia e alla supervisione artistica un autentico maestro della serialità, l’inglese Nick Hurran, e se il suo nome vi dice poco sappiate che è stato al timone di Sherlock della BBC (che gli è valso nomination agli Emmy), Doctor Who, Altered Carbon e Fortitude.
Accanto a lui nella direzione degli episodi l’italiano Jan Michelini, già regista de I Medici.
Una curiosità, per prepararci psicologicamente: Alessandro Borghi ha recitato completamente in inglese e ha scelto di non doppiare se stesso. Una scelta che ha lasciato perplesso qualcuno all’uscita del primo trailer.
L’attore però ha voluto precisare che la scelta è stata sua e spiegare la sua decisione in un post su Instagram:
Non sono un doppiatore e questo lavoro va lasciato a chi lo sa fare in maniera eccellente. Per questo ho scelto il mio amico Andrea Mete. Chi vedrà la serie doppiata avrebbe sentito la differenza tra me e gli altri doppiatori di mestiere.
Un notevole gesto di professionalità, non certo di “semplice” umiltà, che ci fa apprezzare ancora di più l’attore romano, di sicuro una delle nostra star più lanciate verso il successo a livello internazionale.
Anche in Diavoli siamo sicuri che saprà farsi apprezzare.
Per chi avesse dubbi, ricordo che Andrea Mete è la voce di Chris Pratt, Joseph Gordon-Levitt, Steven Yeun di The Walking Dead.
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