È morto Luis Sepùlveda, vitima del covid-19: il celebre scrittore cileno aveva contratto il coronavirus agli inizi di Marzo insieme alla moglie.
Il mondo oggi si scopre un bel po’ più solo: è morto Luis Sepùlveda, il rivoluzionario scrittore cileno rifugiato da anni in Europa, e che viveva a Oviedo, in Spagna, dove ha contratto il coronavirus all’inizio del mese di Marzo e che non gli ha lasciato scampo. Aveva 70 anni.
Sepùlveda era nato in Cile, ma aveva lasciato il suo paese dove era anche stato incarcerato e torturato sotto il regime del generale Augusto Pinochet. Ha viaggiato moltissimo e si era stabilito in Europa, principalmente tra Francia, Spagna e la stessa Italia, dove aveva ricevuto anche la laurea honoris causa in lettere, da parte dell’Università di Urbino.
Nel corso della sua vita era stato anche un membro degli equipaggi di Greenpeace, un’esperienza che ispirò il suo secondo romanzo, Il Mondo alla fine del Mondo. Sepùlveda ha scritto poesie, racconti, romanzi, e si è fatto conoscere dal grande pubblico col suo romanzo d’esordio, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, da noi pubblicato nel 1993, e da cui è stato tratto un film con Richard Dreyfuss.
Un altro racconto poi trasposto al cinema è stata la Storia della Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare, che divenne un film d’animazione diretto dal nostrano Enzo D’Alò nel 1998.
Le condizioni dello scrittore erano diventate una sorta di giallo, dato che si era diffusa la voce, poi smentita dalla moglie, anch’essa ricoverata con lui, che fosse entrato in coma. Stamattina il triste epilogo.