Il governo ha evidenziato la scarsa disponibilità di programmatori COBOL, soprattutto in questo momento storico sotto piena pandemia.

Per chi non ne fosse a conoscenza, il linguaggio di programmazione COBOL (COmmon Business-Oriented Language) è nato nel 1959 ma ad oggi viene ancora utilizzato in applicazioni commerciali, soprattutto nelle banche. Nel corso degli anni dozzine di nuovi linguaggi hanno mostrato tecnologie migliori, soluzioni più rapide e approcci più semplici, soppiantando in molti sistemi i vecchi linguaggi, COBOL compreso.

Purtroppo banche e servizi statali, soprattutto per evitare le complicazioni di un cambio di sistema, ancora sfruttano l’obsoleto linguaggio per operazioni molto importanti.

Per questo motivo il governo americano ha evidenziato una mancanza di esperti COBOL, visto che molti dei nuovi programmatori sono ferratissimi sui nuovi linguaggi ma non hanno mai approcciato questo.

Gli esempi sono a dozzine: il governatore del New Jersey Phil Murphy ha messo annunci di ricerca per programmatori di COBOL volontari pronti a supportare i sistemi statali in questa pandemia, mentre il Connecticut sta combattendo per sistemare il sistema di gestione dei disoccupati, paradossalmente anch’esso gestito dal COBOL.

 

cobol

 

Secondo alcune stime, nel 2019 circa il 64% delle organizzazioni che utilizzano sistemi informatici hanno almeno la metà delle operazioni svolte con questo vecchio linguaggio. La percentuale scende al 43% per quanto riguarda i sistemi bancari, ma arriva addirittura al 95% negli ATM (Automated Teller Machine, quelli che da noi chiamiamo Bancomat).

Le motivazioni dietro questa obsolescenza probabilmente risiedono in un costo alto della trasformazione da vecchi sistemi basati su COBOL a nuovi linguaggi: come però successe nelle scorse decadi (tra tutte le problematiche, possiamo citare il tanto temuto Millenium Bug), è molto probabile che questa crisi porterà ad un’aggiornamento obbligatorio verso un linguaggio più moderno.