Mentre il mondo intero vive in una sorta di bolla di sapone per contrastare la pandemia del coronavirus, la NASA e Roscosmos oggi hanno mandato nello spazio i due astronauti russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner e l’astronauta americano Chris Cassidy. Direzione: Stazione Spaziale Internazionale (ISS), partendo dal Cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan.
Un lancio eseguito ovviamente stando ben lontani dai riflettori: le misure di sicurezza anti-coronavirus hanno impedito alle famiglie degli astronauti, ai media e ai funzionari di partecipare all’evento. Tutti i soggetti coinvolti nel lancio hanno mantenuto la distanza di un metro e ottanta e indossato le maschere.
È bene però ricordare che la maggior parte delle precauzioni per la salute e la sicurezza sono uno ormai standard per quanto riguarda gli astronauti che stanno per lanciarsi verso la staziona spaziale. Misure ovviamente rese ancora più restrittive dal covid-19.
La salute e il benessere dell’equipaggio sono sempre fondamentali – ha dichiarato Courtney Beasley, specialista delle comunicazioni presso il Johnson Space Center della NASA – Tutti devono rimanere in quarantena per due settimane prima del lancio. Questo assicura che nessuno di loro si ammali o che stia incubando una malattia una volta arrivati sulla stazione spaziale, e viene chiamato “stabilizzazione della salute”
Per quanto riguarda il coronavirus, la NASA e l’agenzia spaziale russa, Roscosmos, hanno fatto osservare il periodo standard di quarantena di due settimane all’intero equipaggio. Durante questo periodo, spiega Beasley, l’equipaggio ha dedicato il tempo alla preparazione del volo, allo studio, al riposo, all’allenamento e alle videochiamate con amici e familiari. I membri dell’equipaggio non hanno contatti diretti con nessuno che non sia pre-autorizzato dai medici della NASA.
Dopo un volo spaziale di sei ore i tre astronauti russi attraccheranno alla Stazione Spaziale Internazionale e, due ore dopo, gli sportelli verranno loro aperti e potranno unirsi ai colleghi Oleg Skripochka, Jessica Meir e Andrew Morgan, che torneranno sulla Terra il 17 aprile.