Il Bannatyne Manuscript è una raccolta antologica che contiene testi ascrivibili tra il XV e XVI secolo. Una pietra miliare della letteratura scozzese, e curiosamente pure il primo testo ad includere la parola “fucking” di cui abbiamo notizia.
Il Bannatyne Manuscript prende il nome dal mercante di Edimburgo che lo ha compilato nel 1568 per vincere la noia dell’isolamento. Bannatyne era costretto a casa per colpa della peste che aveva invaso in quel periodo la sua città.
Se ne parla in questi giorni perché è stato menzionato nel documentario “Scotland—Contains Strong Language“, una produzione BBC interamente dedicata all’inclinazione degli scozzesi verso volgarità e profanità.
Il Bannatyne Manuscript, spiega una ricercatrice della Biblioteca di Scozzia, è stato a lungo noto come una delle antologie con il più alto numero di espressioni volgari di epoca basso-medievale.
L’antologia include otre 400 testi, tra favole, ballate, opere satiriche e saggi di filosofia, morale, o di carattere religioso. La più incresciosa è l’ultima sezione, quella dove compaiono le poesie di William Dunbar e Walter Kennedy. Ed è proprio in The Flyting of Dumbar and Kennedie —una sorta di Battle Rap ante litteram dove i due poeti si scannano a colpi di insulti— che troviamo la prima “F-Bomb” di cui abbiamo notizia nella storia della letteratura anglofona.
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