Le infrastrutture di rete dell’INPS non reggono: il sito va in crash e non riesce a gestire la mole di traffico. Pornhub e Anonymous provocano l’ente previdenziale.

Ieri per molte partite IVA doveva essere la giornata per richiedere i 600€ stanziati dal Governo per l’emergenza coronavirus, peccato che il sito dell’INPS sia crashato rovinosamente dopo pochi minuti.

Nel frattempo, online girano alcuni stralci del codice del portale dell’ente previdenziale che, per quanto non necessariamente poco funzionali, di certo non sono scritte in modo particolarmente elegante. In tutto questo, il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha puntato il dito contro un fantomatico attacco hacker — di cui si cerca ancora prove.

E proprio queste illazioni su un presunto attacco hacker devono aver fatto prurito alle mani al collettivo Anonymous Italia, che su Twitter ha risposto così:

 

https://twitter.com/Anon_ITA/status/1245363614061600769?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Etweet

 

Sul pezzo anche i social media manager di Pornhub, che hanno deciso di capitalizzare una provocazione che è circolata molto nella giornata di ieri: «L’INPS non è in grado di farsi un sito? Si affidino a Pornhub, il loro ogni giorno regge decine di milioni di utenti». Provocazione che era stata rilanciata anche dal conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani.

 

 

Proposta sincera o sfottò bonario? La data del tweet ci mette quantomeno in guardia.