Spesso i genitori si chiedono se faccia “male” ai propri pargoletti in età prescolare passare del tempo di fronte agli schermi di smartphone, tablet o TV. Secondo una ricerca dell’Università della California, sarebbe meglio ritardare il più possibile la visione di schermi multimediali e limitare l’utilizzo di dispositivi mobili.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of American Medical Association Peadiatrics questa settimana e ha richiesto un periodo di lavoro di due anni e mezzo, durante i quali i ricercatori hanno valutato 56 bambini di età compresa fra i 32 e i 47 mesi e i loro genitori.
Nello specifico, sono state analizzate le capacità di autoregolazione dei bambini. Ma di cosa si tratta? Un insieme di capacità che consentono di regolare i pensieri, le emozioni e il comportamento. Esse comprendono processi di regolazione cognitiva, di regolazione delle emozioni e del comportamento. Si tratta di caratteristiche che influenzano i risultati scolastici, ma anche altri parametri come salute fisica e mentale, reddito e criminalità.
Ecco i risultati: le capacità di autoregolazione sono più basse tra i bambini che hanno utilizzato qualsiasi dispositivo multimediale all’inizio della loro vita (incluso televisione, computer, smartphone o tablet) e che attualmente utilizzavano spesso dispositivi mobili (smartphone e tablet).
I bambini piccoli sono spesso esposti ad un notevole numero di schermi. Anche se il consumo di quantità moderate di media per bambini di alta qualità può influire positivamente sullo sviluppo – spiega l’autrice principale dello studio, Amanda C. Lawrence, dottoranda presso Human Development Graduate Group alla Università -, i risultati attuali supportano la limitazione dell’uso dei dispositivi mobili da parte dei bambini.
Non solo le capacità di autoregolazione vengono in qualche modo inficiate, ma secondo lo studio la natura portatile dei dispositivi mobili, che quindi potrebbero essere utilizzati ovunque, potrebbe interferire anche sule interazioni con i genitori.