In attesa del remake, in arrivo il prossimo 3 aprile per PS4 e XBox One, riscopriamo il terzo capitolo originale della celebre serie videoludica, Resident Evil 3: Nemesis, con una retrospettiva.
Dopo il successo del remake di Resident Evil 2, pubblicato poco più di un anno fa, Capcom non ha perso tempo e si appresta a lanciare sul mercato il Resident Evil 3 Remake, basato sul terzo capitolo ufficiale del celebre survival horror a base di zombie uscito nel 1999, Resident Evil 3: Nemesis.
Resident Evil 3: Nemesis nacque inizialmente come una sorta di spin-off della saga principale.
Resident Evil 3: Nemesis (noto in Giappone come Biohazard: Last Escape) nacque inizialmente come una sorta di spin-off della saga principale. Dopo la pubblicazione di Resident Evil 2, Capcom mise in cantiere diversi progetti dedicati al franchise, fra i quali anche il terzo episodio ufficiale, che originariamente prevedeva come ambientazione una lussuosa nave da crociera, dove Hunk, agente di sicurezza della Umbrella Corporation, avrebbe dovuto recuperare un campione di G-Virus.
I tempi di sviluppo richiesti per completare il titolo non avrebbero permesso a Capcom di pubblicarlo su PlayStation, così, su richiesta di Sony, che voleva un terzo capitolo ufficiale della serie sulla sua console prima del lancio di PlayStation 2, la casa giapponese decise che uno degli altri progetti in sviluppo sarebbe diventato il terzo capitolo ufficiale della saga, nonostante il disappunto del “papà della serie” Shinji Mikami.
La portata del progetto iniziale (noto sia come Resident Evil 1.9 sia come Resident Evil 2.1) cambiò decisamente, passando da un team di venti persone fino ad arrivare a cinquanta. Il nuovo protagonista venne accantonato a favore di uno dei personaggi storici, Jill Valentine (unica scelta possibile, visto che Claire e Chris Redfield sarebbero stati utilizzati in Resident Evil: Code Veronica e Leon Kennedy sarebbe stato protagonista di Resident Evil 4).
Gli eventi del gioco si sarebbero svolti parallelamente a quelli del secondo capitolo, iniziando un giorno prima e finendo un giorno dopo, con Jill impegnata a scappare da Raccon City prima della sua distruzione da parte del Governo.
In determinate situazioni il giocatore si sarebbe trovato di fronte alla scelta fra due possibili azioni, e la scelta fatta avrebbe avuto delle ripercussioni (positive o negative) sullo svolgimento della trama principale.
Resident Evil 3: Nemesis utilizzava lo stesso motore di gioco dei precedenti episodi, con ambienti composti da sfondi in 2D pre-renderizzati mescolati con oggetti e personaggi in 3D. A differenza del primo e del secondo capitolo, Resident Evil 3: Nemesis non si svolgeva in edifici ma sulle strade di una Raccoon City devastata dagli effetti dell’epidemia, e aveva un’impronta decisamente più votata all’azione (ad esempio venne aggiunta la possibilità di sparare ai barili di benzina, opzione utile soprattutto in presenza di grandi quantità di non morti).
La protagonista Jill Valentine ha la possibilità di effettuare delle schivate e di ruotare completamente di 180 gradi, e può disporre di nuove armi come il Lancia Mine e differenti tipi di granate.
La vera novità del gioco era rappresentata da Nemesis, un gigantesco e terrificante Tyrant che avrebbe perseguitato Jill per tutto l’arco dell’avventura.
Tuttavia, la vera novità del gioco era rappresentata dall’introduzione di Nemesis, un gigantesco e terrificante Tyrant creato dalla Umbrella che avrebbe perseguitato Jill per tutto l’arco dell’avventura.
Il giocatore veniva lasciato libero di scegliere se combattere contro l’avversario per rallentarlo o se fuggire. Durante un’intervista del 2000 rilasciata a Official UK PlayStation Magazine, Mikami ha dichiarato:
Volevo introdurre un nuovo tipo di paura nel gioco, un persistente sentimento di paranoia. Nemesis lo fa scatenare. Quando scompare dopo il primo confronto, vivi nel terrore costante del prossimo attacco. L’idea è di farti sentire come se fossi pedinato.
Resident Evil 3: Nemesis venne presentato ufficialmente al Tokyo Game Show nel marzo del 1999 e una prima versione giocabile fu disponibile all’E3 dello stesso anno.
Dopo una campagna marketing costata venti milioni di dollari e il rilascio di una demo giocabile in omaggio per gli acquirenti Dino Crisis (altro survival horror di Capcom, pubblicato nel luglio del ’99), il terzo capitolo di Resident Evil fece il suo debutto sul mercato giapponese nel settembre del 1999, mentre in Europa sarebbe stato distribuito solo nel febbraio del 2000.
Le recensioni della stampa specializzata furono molto positive, in particolar modo venne apprezzata l’idea di inserire la figura di Nemesis, che dava al giocatore l’idea di sentirsi continuamente braccato e in pericolo.
Alcune critiche vennero invece mosse alla brevità del titolo e al fatto di non poter scegliere all’inizio dell’avventura un altro personaggio giocabile oltre a Jill Valentine (anche se, in alcune sezioni, il giocatore avrebbe preso il controllo del mercenario Carlos Oliveira).
Resident Evil 3: Nemesis vendette 3,5 milioni di copie diventando uno dei titoli di culto per PlayStation. Il gioco venne successivamente convertito per Dreamcast e GameCube.
La demo del remake, già disponibile da alcuni giorni, fa ben sperare sulla qualità del prodotto finale, in attesa che Nemesis torni a perseguitarci lungo le strade di Raccoon City.
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