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11 migliori film asiatici su Netflix

10 film asiatici su Netflix

Il trionfo agli Oscar di Parasite ha contribuito alla riscoperta del cinema orientale. Eccovi gli 11 film asiatici da vedere su Netflix, tra storie d’amore, action movie, thriller, disastri nucleari e molto altro.

Domenica 9 febbraio 2020 Parasite, film scritto e diretto da Bong Joon-ho (Snowpiercer, Okja) ha fatto la storia degli Oscar vincendo ben quattro statuette, tra cui quello di Miglior Film, primo lungometraggio non in lingua inglese ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento. La vittoria del film ha fato (ri)scoprire, o meglio diffondere, la “febbre” per i film orientali. Un cinema che ha i suoi stilemi ben riconoscibili. Se siete appassionati di tale cinema o se volete approcciarvici, vi suggeriamo gli 11 film asiatici da vedere su Netflix.

Tra storie d’amore, monster movie, disastri nucleari, arti marziali e molto altro ecco per voi una selezione di titoli da vedere in streaming stando comodamente seduti sul divano di casa e che vi porteranno nel pieno del cinema orientale. E, quindi, bando alle ciance e vediamo subito quali sono i migliori film asiatici su Netflix!

 

 

 

L’immortale (2017)

10 film asiatici su Netflix

Iniziamo questa selezioni di film asiatici su Netflix con una vera e proprio chicca. Pubblicato tra il 1993 ed il 2012 il manga L’immortale di Hiroaki Samura è stato uno dei manga più amati dal pubblico degli ultimi anni. La storia vede protagonista Manji, samurai che si è macchiato di un terribile crimine e che non può morire. Sul suo cammino di redenzione incontrerà la giovane Rin Asano, unica superstite al massacro della sua famiglia. La ragazza deciderà di assoldare il ronin per vendicare la sua famiglia.

Il manga arriva al cinema grazie al visionario ed instancabile Takashi Miike, capace di dare vita ad un film pieno di azione e combattimenti, dove l’onore e la vendetta sono i cardini della vicenda. Il regista riesce a trasporre il prodotto originale in maniera esaustiva e convincente, anche se con inevitabili differenze, e capace di divertire ed intrattenere.

Un’opera in cui si possono riscontrare tutti i tratti tipici del cinema di Takashi Miike, a partire dal tema della vendetta, passando per l’immancabile violenza e lo scorrere a fiumi del sangue sino a giungere alla redenzione. Due ore e mezza di combattimenti esaltanti.

 

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The outsider (2018)

10 film asiatici su Netflix

La yakuza, la mafia giapponese, è spesso al centro dei film action giapponesi. Tra questi vi è The Outsider, lungometraggio diretto Martin Zandvliet (Land of Mine) con protagonisti il premio Oscar Jared Leto (Suicide SquadBlae Runner 2049) e Tadanobu Asano.

Il film segue le vicende del soldato americano Nick Lowell, prigioniero in Giappone nel secondo dopo guerra. Riuscito a fuggire dal carcere insieme a Kiyoshi, esponente della famiglia yakuza Shimatsu, entrerà a far parte della famiglia mafiosa di Osaka. Le cose però prenderanno ben presto una strada sanguinosa.

The Outsider oltre a mettere in evidenza le regole su cui si basa la yakuza, è la storia di un uomo che cerca il suo posto nel mondo e lo fa con una storia dal ritmo lento ma pieno di tensione. Un gangster movie che riesce a sorprendere piacevolmente, nonostante non manchino i cliché.

 

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The Host (2006)

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La vita degli abitanti di Seul viene stravolta quando dal fiume Han emerge uno mostro marino, la cui nascita è imputabile allo smaltimento illegale di sostanze inquinanti da parte di scienziati.

Questa brevemente la sinossi di The Host, terzo film da regista di Bong Joon-ho, che dopo Memorie di un assassino mostra ancora tutto il suo talento. Se inizialmente sembra di trovarsi davanti al più classico dei monster movie di serie b, in breve tempo ci si accorge che quello che stiamo vedendo è molto di più.

Il film di Joon-ho è un mix di dramma, commedia, ironia, azione e critica sociale, su tutti l’ambientalismo e l’ottusità governativa. Un film che riesce a spiazzare e ad intrigare grazie ad una buona sceneggiatura che vede protagonista una sgangherata e combattiva famiglia.

 

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Pandora (2016)

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La Corea del Sud è il Paese con la più alta densità di centrali nucleari al mondo, con ventiquattro reattori in funzione e ben sei in fase di costruzione. Proprio sulla pericolosità che può rappresentare lo sfruttamento di tale energia si basa Pandora, film del 2016 diretto da Park Jung-woo.

Una trama sicuramente abusata quella del film, che usa il disastro nucleare per lanciare una critica sociale tutt’altro che velata sia alle incompetenti istituzioni che agli avidi possessori degli impianti, più preoccupati di nascondere l’incidente alla centrale che cercare di risolvere e di salvaguardare i cittadini.

Un disaster movie che come lo Shin Godzilla di Hideaki Anno si concentra molto sulle reazioni dell’uomo, mostrandone sia il coraggio che l’incapacità di decisione, riuscendo nonostante l’eccessivo melodramma a dare vita ad un film interessante.

 

 

 

Forgotten (2017)

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Se siete in cerca di un film spiazzante e sorprendente Forgotten fa al caso vostro. Il triller coreano riesce infatti a tenere lo spettatore con gli occhi fissi sullo schermo grazie al mistero da svelare e ad un sorprendente colpo di scena che ne ribalta completamente la trama.

Un film intrigante che unisce mistery, horror e poliziesco e dove nulla è come sembra. Una storia ad alta tensione ben costruita, un viaggio nella mente umana tra passato e presente capace di catturare.

 

 

 

 

L’assassina (2017)

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Combattimenti corpo, sparatorie, esplosioni e chi più ne ha più ne metta. L’assassina di Jung Byung-Gil è un revenge movie pieno di azione, suspense ed un pizzico di mele che riesce a tenere alta la tensione per l’intera durata.

Dopo un folgorante inizio in soggettiva ed in piano sequenza in cui assistiamo alla più tipica delle vendette, che ci rende in qualche modo protagonisti della vicenda, entriamo a pieno nella storia di Sook-hee, che ci viene svelata man mano con brevi flashback.

Se la trama non è propriamente innovativa – la protagonista assiste da piccola all’omicidio del padre da sotto il letto e giura di vendicarsi – il film riesce comunque a non annoiare grazie alla tensione sempre presente e a combattimenti mozzafiato, che si concluderanno con una sanguinosa resa dei conti. Adrenalinico.

 

 

 

La Tigre e il Dragone: Sword of destiny (2016)

Con la morte del maestro Li Mu Bai il mondo delle arti marziali è nel caos. La sua morte darà vita ad una guerra tra il perfido Hades Dai e i seguaci di Li Mu Bai, disposti a tutto pur di proteggere la sua potente spada Destino Verde.

Nel 2000 Ang Lee riportava alla ribalta il Wuxia, ovvero la versione orientale dei film cappa e spada, con l’iconico La Tigre e il Dragone. A distanza di quindici anni l’allora Action Director Yuen Woo-ping ne dirige il sequel. Un’impresa sicuramente non facile ma che al netto di qualche difetto riesce completamente.

Sword of Destiny presenta tutti gli elementi tipici del genere, a partire dal codice cavalleresco che guida i protagonisti, passando per combattimenti che ricordano dei balletti (ed in cui non mancano veri e propri voli) e grazie ad una storia semplice ma efficace riesce a divertire ed intrattenere, soprattutto grazie a combattimenti ben coreografati. Sicuramente non all’altezza del suo predecessore ma comunque un film che piacerà agli appassionati del genere e non solo.

 

 

 

Mongol (2007)

Gengis Khan è stato il più grande condottiero mai vissuto. Figlio di un Khan di un clan della Mongolia, Temujin riuscì ad unire tutte le tribù mongole e a dare vita al più grande impero che la storia abbia mai conosciuto.

Ispirandosi alla vita del condottiero nel 2007 il regista russo Sergej Vladimirovič Bodrov ne racconta la storia con Mongol. Il film si concentra sulla vita di Gengis Khan prima che diventi il condottiero che tutti conosciamo, cercando di colmare le poche informazioni che si hanno sulla sua vita.

Un viaggio che ci porta alla scoperta della vita di Temujin e di tutte le difficoltà superate e delle battaglie combattute prima di diventare il gran Khan delle tribù mongole. Un epico viaggio tra realtà storica e leggenda che porta sullo schermo il ritratto di un condottiero dalla grande astuzia e dalla volontà di ferro.

 

 

 

Tune in for love (2019)

Se siete una persona dall’animo romantico Tune in for love di Jung Ji-woo fa al caso vostro. Sullo sfondo di una Corea del Sud in crisi economica ed in un tempo che va dalla metà degli anni ’90 ai giorni nostri, il film racconta la non facile storia d’amore tra due giovani, messi alla prova da un destino in qualche modo beffardo.

Un film che racconta con delicatezza e dolcezza la nascita dell’amore tra due coetanei troppo timidi ed introversi per dichiararsi subito e che sarà ostacolato dagli eventi e dalle scelte prese dai due protagonisti. Una storia dolce e struggente capace di emozionare raccontando un continuo rincorrersi. Ottima la performance degli attori. Romantico.

 

 

 

37 seconds (2019)

film asiatici su Netflix

Yuma è una talentuosa disegnatrice di manga. La ragazza è costretta sulla sedia a rotella a causa di una paralisi cerebrale infantile, condizione che la porta spesso ad una vita vissuta a metà. Stufa di essere messa sempre in secondo piano sul lavoro e dell’iperprotettività della madre deciderà di prendere completamente in mano la sua vita.

Vincitore di Panorama nella Berlinale 2019, il film diretto da Hikari ci mostra le difficoltà che una persona disabile incontra ogni giorno nella vita, non solo da un punto di vista motorio ma anche e soprattutto umano. Chi più risente della condizione di Yuma sono le persone che le sono accanto che la considerano o un grande imbarazzo da tenere nascosto o una bambina incapace di badare a sé stessa. Saranno la direttrice di una rivista di hentai ed una prostituta le uniche a considerarla un essere umano e a spingerla in qualche modo a trovare finalmente la sua strada.

Un racconto toccante di formazione ed emancipazione, capace di emozionare e di mostrare senza filtri e senza retorica le difficoltà della disabilità. Un road movie interiore commovente che ci porta nella difficile crescita di una ragazza che riuscirà ad affrontare ed abbattere le barriere che la circondano.

 

 

 

Time to hunt (2020)

Entrato da poco nella scuderia di Netflix, Time to hunt è un thriller ad alta tensione coreano diretto dal regista Yoon Sung-hyun, alla sua terza fatica dietro la macchina da presa.

Il film è ambientato in una Corea rivisitata e distopica dove un gruppo di ragazzi è rimasto intrappolato. Tutti covano dentro di loro il grande desiderio di fuggire, scappare, evadere da una Nazione che non ha più nulla da offrire e che, forse, non ha offerto mai davvero nulla. Il gruppo non ha abbastanza soldi per scappare e il Won, la moneta del Paese, ormai è talmente tanto svalutata da essere insufficiente. Per questo motivo tenteranno il furto della vita, ponendosi l’obiettivo di rapinare la Casa del Gioco e rubare abbastanza dollari americani da potersi permettere questa grande fuga. Un ottimo piano, senza ombra di dubbio, ma è un peccato che le cose, in questi casi, non vanno mai come dovrebbero andare, e il gruppo si ritroverà di fronte ad un prezzo ben più alto di quanto si sarebbe mai aspettato.

Avvincente, dinamico, non lascia allo spettatore di respirare. Davvero un gioiellino niente male per un autore che va sicuramente tenuto sott’occhio.

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