La Corvette C8 è stata accompagnata immediatamente da un hype sconfinato. Ora Chevrolet ha chiuso gli ordini. C’entra la domanda altissima per il veicolo e qualche ritardo non legato al coronavirus.
Per gli americani che speravano di mettere le mani sulla nuova Corvette C8, la prima di sempre a motore centrale, nulla da fare: Chevrolet non accetta più ordini. Il modello del 2020 è andato ufficialmente in sold out.
I primi report parlavano di un numero di ordini elevatissimo, già a febbraio sembrava che si fosse ad un passo dal sold-out. Nel senso che le prenotazioni stavano per raggiungere le stime di produzione di GM per il 2020.
Ora siamo arrivati ufficialmente al limite, la casa automobilistica non riesce più a stare dietro all’enorme domanda, e ha deciso di mandare una comunicazione ufficiale a tutte le concessionarie americane annunciando che non saranno più accettati ordini.
La Corvette C8 partiva con un prezzo base sotto ai 60mila dollari, posizionandosi come un veicolo unico in quanto a rapporto prezzo-potenza.
In realtà sembra che General Motors di Corvette sotto i 60mila dollari ne abbia vendute davvero poche. La produzione si è immediatamente concentrata sugli allestimenti più costosi, e trovare una C8 “base” è pressoché impossibile — come ha rivelato un’indagine di Cars Direct.
Dal 21 maggio aprono gli ordini per le unità del 2021
Niente panico (più o meno): a fine Maggio, pandemia permettendo, l’azienda riaprirà le prenotazioni, ma per il modello del 2021. Purtroppo sembra che anche alcuni degli ordini piazzati negli ultimi mesi potrebbero essere dirottati sulle unità prodotte il prossimo anno.
Chi ha prenotato tardivamente si sta già facendo qualche conto, cercando di capire dove è posizionato nella lista d’attesa confrontando il suo numero d’ordine con quello degli altri clienti. Secondo più di qualche appassionato, rinunciare ad una delle prime Corvette C8, quelle che saranno prodotte nei prossimi mesi, non significa solamente dover attendere di più. Probabilmente la “prima serie” sarà molto più ambita dai collezionisti.
Ma la chiusura degli ordini per il modello del 2020, spiega GM nella email inviata alle concessionarie, non dipende soltanto dalla domanda altissima. La scelta è stata probabilmente anticipata da una serie di scioperi condotti dagli operai del gruppo verso la fine del 2019.
Scioperi che hanno portato a dei ritardi nella catena di approvvigionamento che si stanno facendo sentire solamente ora. Nessuna menzione per la pandemia attualmente incorso, che sembra invece essere stata ininfluente.