GUIDE

Droni e nuova regolamentazione: la guida per volare a norma

Cosa cambia con l’entrata in vigore del nuovo regolamento per i droni? E cosa è necessario fare per essere in regola? Cerchiamo di capire cosa è necessario fare.

Dal 15 Dicembre 2019, data in cui è entrato in vigore la nuova edizione del regolamento ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), chi utilizza droni sia per hobby che per lavoro deve necessariamente adeguarsi alla nuova normativa per continuare a volare.

Si tratta di una regolamentazione transitoria in attesa che dal 1° Luglio 2020 entri in vigore quella europea dell’EASA (European Aviation Safety Agency).

Lo scopo di questa guida è spiegare quali siano gli gli step necessari per volare a norma e non rischiare sanzioni

approfondendo i tre adempimenti principali: assicurazione, attestato di volo e registrazione del drone.

 

 

 

Assicurazione

L’assicurazione per danni a terzi è obbligatoria per tutti i tipi di APR, anche per quelli sotto i 250 grammi di peso, a prescindere dall’uso

Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento ENAC dal 15 Dicembre 2019 l’assicurazione per danni a terzi è obbligatoria per tutti i tipi di APR, anche per quelli sotto i 250 grammi di peso, a prescindere dall’uso.

Sono esentati solamente i droni / aeromobili esplicitamente dichiarati giocattolo. Questo significa che anche per i droni progettati appositamente per pesare meno di 250 grammi, come il DJI Mavic Mini, è necessario munirsi di assicurazione

Non è consentito condurre operazioni con un APR se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi adeguata allo scopo.

Anche chi desidera usare il proprio drone per puro hobby deve munirsi di un’assicurazione: in caso di non adempimento si rischiano sanzioni fino a 15.000 €.

Le compagnie assicurative si stanno adeguando fornendo nuovi tipi di polizze dedicate e inserendo gli aeromobili a pilotaggio remoto in molte polizze già esistenti come quelle destinate al capofamiglia.

È possibile quindi che chi ha sottoscritto questo tipo di polizza sia già coperto e in regola. E’ sufficiente consultare la propria polizza o chiedere alla propria compagnia assicurativa se è presente una dicitura come la seguente fra gli eventi contemplati:

 

assicurazione drone assicurazione sapr 2

 

Esiste poi una soluzione di polizza collettiva: cioè una polizza che ha un solo contraente ma più beneficiari e assicurati. Si tratta di una soluzione sicuramente a norma per chi vola con il solo scopo ricreativo e che permette un risparmio rispetto allo stipulare assicurazioni che siano destinate unicamente all’uso dei droni o come quelle generiche citate in precedenza.

Un esempio di polizza collettiva è quella fornita dal portale dronezine.it

Per rispettare sia le normative ENAC attualmente in vigore sia quelle europee che saranno valide dal 1° Luglio 2020, è fondamentale che la polizza abbia un massimale non inferiore a 1.000.000 di euro.

 

 

 

SPID: cos’è, a cosa serve e come ottenerlo

Per poter accedere al test on-line per conseguire l’attestato di volo bisogna munirsi di SPID.

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è una soluzione che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica identità digitale certificata.

Il sistema mette a disposizione alcuni provider per la certificazione dell’identità digitale.

 

Providers SPID

 

Una volta selezionato il provider, il processo prevede due step:

La registrazione della propria anagrafica e la scelta delle credenziali (username e password) che saranno utilizzate per accedere ai servizi. Oltre ai dati anagrafici sarà richiesto un indirizzo email, un numero di cellulare, un documento di identità valido e la tessera sanitaria con codice fiscale. Questo step si svolge completamente on-line.

Il riconoscimento: a seconda del provider scelto questo può avvenire di persona (recandosi in uno degli appositi uffici del provider) o on-line attraverso webcam.

Come sottolineato sul sito dello SPID il riconoscimento di persona (se fornito dal provider e se effettuato presso gli uffici del provider) è sempre gratuito.

Il riconoscimento via webcam invece, oltre ad essere più comodo e più rapido, può invece avere un costo definito dal provider selezionato.

Esistono 3 tipo di sicurezza per lo SPID: il livello 1 prevede l’accesso con le username e password scelte durante la registrazione dell’anagrafica; il livello 2, oltre a username e password, prevede l’utilizzo di una OTP (One Time Password) inviata dal provider tramite SMS o notifica di un’app dedicata. Il livello 3 invece richiede autenticazione tramite un supporto fisico (ad esempio smart card) oltre a username e password.

Allo stato attuale per tutti i cittadini privati è necessario uno SPID di livello 2 per accedere ai servici pubblici (compreso i servizi Web del sito ENAC per ottenere l’attestato di Pilota APR).

 

 

 

Attestato di Pilota APR (Operazioni non critiche)

Dal 1° Luglio 2020 chi vorrà continuare a volare con APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) con peso da 250 g. a 25 kg. dovrà conseguire questo attestato ma già dal 5 Marzo è possibile effettuare l’esame sul sito di ENAC.

 

radiocomando droni

Benché ad oggi non sia ancora obbligatorio, chi desidera conseguire il patentino online per droni ha convenienza nel sostenere l’esame entro la fine di Giugno.

L’esame per ottenere l’attestato ha un costo di 31€ ma fino al 30 Giugno 2020 il pagamento sarà dovuto solo dopo aver superato con successo il test on-line e quindi per ottenere e scaricare il certificato di avvenuto conseguimento.

Dal 1° Luglio invece il pagamento dovrà essere effettuato in anticipo per poter accedere al test.

Attestato Pilota APR

 

 

Chi può sostenere l’esame per ottenere l’attestato?

Persone maggiorenni o minorenni che abbiano compiuto 16 anni.

Per i maggiorenni è sufficiente autenticarsi sul sito dei servizi Web di ENAC tramite SPID di Livello 2.

I minorenni, compiuti i 16 anni, si dovranno registrare sempre sul sito di ENAC e inviare copia di un documento di riconoscimento valido proprio e del genitore o del tutore.

 

 

L’esame: in cosa consiste, modalità e cosa studiare

L’esame consiste nel superamento di un test on-line composto da 40 domande a risposta multipla da completare in 60 minuti con le seguenti modalità di punteggio:

  • 2 punti per ogni risposta esatta
  • 0 punti per ogni risposta non data
  • -1 punto per ogni risposta errata

Per superare l’esame è necessario raggiungere un punteggio uguale o maggiore di 60, pari al 75% del punteggio massimo ottenibile (80 punti).

È importante sottolineare che in caso di risposta non certa conviene non rispondere per non ottenere un valore negativo che influirà sul punteggio totale.

Alla conclusione del test on-line viene fornito il risultato ed il numero di domande corrette, errate e saltate (senza risposta). Si tratta solo di un riepilogo: non viene fornito il dettaglio delle riposte esatte e sbagliate.

 

Test Attestato APR risultato

 

Il candidato ha a disposizione 2 tentativi al giorno per effettuare il test; in caso di non superamento dell’esame dopo i due tentativi sarà necessario attendere 48 ore prima di poter riprovare. Dopo 6 tentativi falliti non si potrà sostenere un nuovo test prima di 30 giorni.

Le domande del test vertono su argomenti relativi ai seguenti documenti presenti sul sito di ENAC:

 

 

 

D-Flight: mappe e registrazione drone

D-Flight è un portale gestito da Enav (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) che mette a disposizione dei piloti di APR una serie di strumenti necessari per volare a norma sia per chi vuole utilizzare aeromobili per hobby sia per chi li utilizza per lavoro.

 

d-flight

 

Dopo essersi registrati gratuitamente sarà possibile accedere ai servizi messi a disposizione; i principali sono la consultazione delle mappe e la registrazione degli APR per ottenere il QR Code da applicare.

 

 

Mappe

Secondo la nuova normativa prima di volare con un APR è necessario consultare la mappa dello spazio aereo interessato sul portale d-flight per verificarne l’idoneità al sorvolo ed eventuali limitazioni (anche temporanee dovute ad eventi puntuali) per quanto riguarda l’altezza massima ed altri fattori.

 

 

Registrazione Drone

Altra importante novità introdotta dal regolamento ENAC è la necessità di registrare il proprio drone (ovviamente a pagamento) per ottenere un QR Code da applicare sul drone stesso in modo che sia identificabile per eventuali controlli.

È possibile effettuare questa registrazione tramite il sito d-flight inserendo tutti i dati del drone e procedendo all’acquisto del QR Code.

Tutti gli APR con peso uguale o superiore a 250 g dovranno essere registrati ed esporre il QR Code ottenuto dal 1° Luglio 2020.

Anche i droni con peso inferiore a 250 grammi dovranno essere registrati se dotati di telecamera o dispositivo atto a captare dati personali (come prevede il regolamento europeo esentando solo i droni giocattolo adatti per i minori di 14 anni).

Per chi utilizza i droni per uso ricreativo il costo per la registrazione e QR Code è di 6 €.

La registrazione (e relativo pagamento) dovrà essere effettuata per ogni APR idoneo che si possiede.

C’è da sottolineare un rappresentante dell’EASA ha specificato che secondo il regolamento europeo, che entrerà in vigore proprio dal 1° Luglio, non sarà l’APR a dover essere registrato ma il pilota; questo comporterebbe avere un unico QR Code che identifica il pilota e non un codice QR per ogni drone.

Poiché ad oggi si paga per ogni QR Code è chiaro che questo comporterebbe un risparmio per chi possiede più droni.

Questa confusione, generate dall’attuale regolamento ENAC in contrasto con quello europeo, suggerirebbe di aspettare il 1° Luglio 2020 per effettuare la registrazione e ottenere il QR Code da applicare sugli APR.

 

 

 

E chi lo usa per lavoro?

Gli step descritti, i termini temporali e i costi fanno riferimento a chi usa un drone / aeromobile per hobby. Per chi utilizza o vuole utilizzare il drone per attività lavorative ci sono alcune importanti differenze.

L’assicurazione rimane obbligatoria come per gli hobbisti mentre per quanto riguarda la registrazione e il QR Code il termine è stato anticipato al 1° Marzo 2020 e sono soggetti a registrazione anche i droni sotto i 250 grammi (quindi ad esempio anche il DJI Mavic Mini). Anche il costo per singola registrazione di APR aumenta: 96 €.

Per quanto riguarda il patentino la procedura descritta in precedenza è inerente alle sole operazioni non critiche. Chi intende utilizzare un drone per operazioni critiche dovrà conseguire un corso professionale (non on-line) per ottenere il relativo attestato.

 

 

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