Nei mesi scorsi abbiamo potuto vedere preoccupanti immagini dello scioglimento dei ghiacci in Antartide, ma dove va tutto il ghiaccio?
Secondo recenti studi, lo scioglimento dei ghiacci avrà un effetto diretto non solo negli oceani all’intorno delle zone polari ma avrà un grande impatto a livello globale. In particolare l’acqua derivante dallo sciogliemnto delle calotte contribuirà in maniera sostanziale anche nel modificare l’equilibrio termico delle acque dei mari tropicali, condizionando in maniera sostanziale anche il clima delle zone temperate.
La perdita di ghiaccio nell’Artico e nell’Antartico rappresenterà circa un quinto del riscaldamento che si prevede avvenga ai tropici, secondo un nuovo studio condotto da Mark England, uno scienziato del clima polare presso Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California di San Diego e Lorenzo Polvani professore di Geofisica alla Columbia Engineering.
Mentre c’è un numero crescente di ricerche che mostrano come la perdita di ghiaccio marino artico influisca su altre parti del pianeta, questo studio è il primo a considerare anche l’effetto a lungo raggio dello scioglimento del ghiaccio marino antartico.
“Pensiamo che questo sia un punto di svolta in quanto dimostra che la perdita di ghiaccio su entrambi i poli è cruciale per comprendere i futuri cambiamenti climatici tropicali”, ha affermato il dottor England in merito allo studio finanziato dalla NASA e dalla National Science Foundation. “Il nostro studio aprirà una direzione finora inesplorata e motiverà la comunità scientifica a studiare i grandi effetti che la perdita di ghiaccio marino antartico avrà sul sistema climatico”.
Gli anni 2017 e 2018 stabiliscono un record per l’estensione minima del ghiaccio marino in Antartide.
England e i suoi colleghi della School of Engineering della Columbia University, della Colorado State University e del National Center for Atmospher Research in Colorado hanno usato simulazioni al computer per vedere quali possibili scenari si prospettano per le dinamiche delle acque vicino all’equatore se il declino continuerà fino alla fine del secolo.
Hanno scoperto che la perdita di ghiaccio nel mare antartico si combina con la perdita di ghiaccio nel mare artico per creare insoliti schemi di vento nell’Oceano Pacifico che sopprimono il movimento verso l’alto delle acque fredde oceaniche profonde. Ciò attiverà il riscaldamento degli oceani di superficie, in particolare nell’Oceano Pacifico equatoriale orientale.
Il riscaldamento è un noto segno distintivo del modello climatico di El Niño che spesso porta intense piogge nel Nord e nel Sud America e siccità in Australia e in altri paesi del Pacifico occidentale. Il ruolo del ghiaccio antartico è anche quello di regolare le correnti bloccando quelle di acqua più calda.
Mentre l’acqua dell’oceano superficiale si riscalda, creerà anche più precipitazioni.
Nel complesso, i ricercatori ritengono che la perdita di ghiaccio su entrambi i poli si tradurrà in un riscaldamento dell’oceano di superficie di 0,5°C all’equatore e aggiungere più di 0,3 millimetri di pioggia al giorno nella stessa regione.
Questo studio si unisce a diverse nuove analisi dell’impatto globale della perdita di ghiaccio polare, tra cui un’analisi del fisico Charles Kennel di Oceanografia di Scripps che suggerisce che la riduzione del ghiaccio artico potrebbe cambiare le caratteristiche chiave di El Niño in futuro.
Qui lo studio completo: