Amazon ha incluso un nuovo libro nella sua “lista nera” dei testi non ammessi. Si tratta del Mein Kampf, il manifesto del leader nazista Adolf Hitler.

Amazon ha cambiato politica sul Mein Kampf, il libro che ha contribuito al successo politico di Adolf Hitler delineando per la prima volta le sue tesi antisemite e antidemocratiche. In questi giorni il colosso dell’e-commerce ha avvisato tutti gli editori che non ammetterà la vendita di nessun libro scritto da nazisti, a partire dal Mein Kampf.

Sebbene liberamente venduto nella maggior parte delle nazioni, sono diversi i Paesi che hanno deciso di proibire la vendita del Mein Kampf — come la Lettonia. In altri è ammessa la vendita soltanto in edizione commentata e accompagnata dalle opportune contestualizzazioni sugli orrori del totalitarismo nazista.

 

 

Il cambio di policy è il risultato di anni di lobbismo da parte di diverse organizzazioni per la memoria dei crimini dell’olocausto.

Secondo il The Guardian, i primi tentativi di convincere Amazon a vietare la vendita del Mein Kampf risalgono addirittura agli anni 90.

 

L’edizione italiana a cura di Giorgio Galli ancora in vendita su Amazon.it

 

Amazon, in merito alla decisione, rilascia la seguente dichiarazione:

Come rivenditore di libri, offriamo ai clienti l’accesso a una varietà di punti di vista, compresi titoli che svolgono un importante ruolo educativo nella comprensione e nella prevenzione dell’antisemitismo. Tutti i rivenditori prendono decisioni su quale selezione scelgono di offrire e noi non prendiamo le decisioni sulla selezione alla leggera.

Sono finiti i tempi in cui Jeff Bezos annunciava che Amazon fosse il luogo dove poter trovare letteralmente qualsiasi libro, inclusi quelli brutti e quelli terribili: il NY Times a febbraio riportava di come l’e-commerce abbia progressivamente iniziato a vietare la vendita di un grandissimo numero di testi diversi, a partire da quelli definiti anti-scientifici (come i saggi di propaganda novax).