Apple TV+, oppure Apple TV Plus che dir si voglia, è da qualche mese sbarcato anche in Italia e i più curiosi (presente!) lo hanno adottato fin da subito. Se ancora ti stai chiedendo come funziona, quale sia il prezzo e se il catalogo sia meritevole o meno, in questo articolo troverai le risposte.
Non si può dire che Apple TV+ sia già entrata nelle abitudini del grande pubblico degli appassionati di streaming e servizi on-demand come Netflix e Amazon Prime Video, ma va detto che, come sempre quando si parla di Apple, il servizio non si configura esattamente allo stesso modo.
Nelle prossime righe vedremo come la nuova arrivata di casa Apple sia una realtà concepita come un vero e proprio hub di prodotti originali rivolti prima di tutto a chi utilizza dispositivi della Mela e ne sposa la filosofia, ma anche come chiunque possa nel giro di pochi minuti godere appieno di tanti bei contenuti.
Cos’è e come funziona Apple TV+
Apple, da sempre in prima linea nell’innovazione, stavolta si è trovata a saltare sul treno in corsa. Lo ha fatto con grande qualità, nel solco dei binari gettati da Netflix.
Se dovessi infatti spiegarlo ai miei genitori, gli direi che Apple Tv+ non è altro che il Netflix di Apple, oppure, in estrema semplificazione, qualcosa come l’on-demand di Sky.
C’è però una differenza sostanziale che gli altri player non prevedono, ma che possiamo trovare su Google Play o Youtube: non esiste solo l’abbonamento ma si possono pagare anche i singoli contenuti.
E Apple ha un buon motivo per fare una cosa del genere:
la sua politica è quella della produzione originale, senza rivolgersi a cataloghi esistenti.
In questo, sì, lo zampino della casa di Cupertino si sente eccome: Apple TV+ non punta alla bulimia del catalogo, buttando dentro roba vista altrove, ma si affida all’estrema qualità di prodotti creati ad hoc.
Più avanti vedremo alcuni dei titoli già disponibili e in arrivo, con nomi coinvolti da far girare la testa!
Passiamo al funzionamento: anche qui il carattere “esclusivo” di Apple divide gli utenti fra clienti esistenti oppure neofiti della cultura della Mela.
Se possiedi già un dispositivo di Apple e un account iCloud personale, il procedimento è decisamente semplice: basta utilizzare il browser o scaricare la app, cercando “Apple Tv+” e poi cliccare il bottone per l’attivazione del servizio.
Se siete utenti Pc/Android o comunque non avete nessun prodotto Apple, nessun problema.
il passaggio da eseguire è quello di creare un ID Apple con relativo iCloud, operazione abbastanza veloce. Per qualsiasi dubbio, puoi trovare informazioni qui: https://support.apple.com/it
Apple TV+ ha un periodo di prova gratuita? E poi quanto costa?
Se non hai ancora deciso se dare i tuoi soldi alla casa di Cupertino, ho una buona notizia: Apple TV+ ti dà la possibilità di provare il servizio per 7 giorni gratis e poi decidere se continuare o meno l’utilizzo.
Certo, non è come un mese gratuito che si trova altrove, ma per farsi un’idea basta e avanza… e poi non dirmi che non hai esperienza nel binge-watching!
Ah: serve una carta di credito per accedere alla prova gratuita. Le carte di debito come PostePay non vengono accettate.
Al momento, comunque, il prezzo di Apple Tv+ è di 4.99 euro al mese.
Per chi ha comprato un device Apple nuovo di pacca invece sono compresi 12 mesi gratis.
Basta, finito qua. Non c’è molto altro da dire sul prezzo: non sono previste combinazioni di alcun genere al momento, e anche se il catalogo non è sterminato l’esborso mensile è decisamente appetibile (anche per scoraggiare eventuali condivisioni dell’abbonamento)
Per quanto riguarda gli accessi con un solo account, Apple dichiara che sei persone possono avere accesso al catalogo, per una visione contemporanea su sei schermi. Esiste anche la possibilità di registrazione come gruppo Famiglia.
Come si fa a disdire l’abbonamento a Apple Tv+
La procedura è molto semplice, anche se dipende dal tipo di dispositivo che si utilizza.
A seconda di cosa stai utilizzando, devi cercare rispettivamente le voci Impostazioni/Informazioni/Account, e una volta dentro cliccare su Abbonamenti > Gestisci e poi annullare.
Si può ovviamente cancellare in qualsiasi momento senza problemi.
Su quali dispositivi funziona Apple TV+
Nel suo chiaro interesse, esattamente come Netflix, Amazon Prime Video e via discorrendo, Apple TV+ è pronto a essere fruito su ogni dispositivo.
Con la app, direttamente sui dispositivi Apple, via browser all’indirizzo tv.apple.com su qualsiasi PC o altro dispositivo.
In attesa di capire come si comporterà ogni modello di smart TV, dato che su alcuni già è presente l’opzione di accesso (Samsung), mentre non mancherà la possibilità di sfruttare AirPlay (anche su LG e Sony) per attivare la visione dai dispositivi Apple agli schermi.
Eventualmente si può utilizzare Amazon Fire Stick per accedere al servizio per chi non avesse una tv smart.
C’è la possibilità di scaricare i contenuti in locale per poterli vedere offline sui vari dispositivi.
Quasi tutti i contenuti del catalogo sono già presenti nei formati 4K, HDR10 e Dolby Vision, con la possibilità di avere l’audio Dolby Atmos, dove possibile.
Apple Tv+ Qualità audio e video come sono?
Ovvio che questa situazione non sia accessibile a tutti: la configurazione ottimale prevede l’Apple TV 4K.
Cosa offre Apple TV+ nel suo catalogo?
Come detto, Apple non si smentisce: la strada è quella dell’esclusiva e dell’originalità, per questo non aspettarti di trovare telefilm già visti altrove… o che potrai trovare altrove.
La parola d’ordine è Apple Originals: film, serie tv, animazione e documentari sono di proprietà assoluta della casa di Cupertino.
Da un lato quindi, c’è ancora relativamente poco materiale, dall’altra però c’è l’indubbio vantaggio di un catalogo di alto livello introvabile altrove.
Da sottolineare che i contenuti Apple avranno un trattamento di localizzazione certosino, con sottotitoli e doppiaggio previsto in 40 lingue.
Facciamo un tuffo nel catalogo!
Iniziamo dall’ultima arrivata, perché su Apple TV+ è sbarcato il primo episodio di una serie dal titolo altisonante, “Amaging Stories” (Storie Incredibili), nipotina della serie degli anni ’80.
Anche qui la produzione è firmata da Steven Spielberg, che ideò e diresse un paio di episodi originali, per una serie antologica di fantascienza sognante tutta da gustare..
Non siamo dalle parti di Black Mirror, ma piuttosto di un Twilight Zone che si ripromette di trasportare il pubblico in mondi meravigliosi attraverso l’obiettivo dei registi e scrittori più fantasiosi del panorama internazionale.
Al momento è disponibile “La Cantina”, il racconto in cui, in una vecchia fattoria, viene rinvenuto un portale spaziotemporale capace di trasportare il protagonista nel 1919.
La serie che ha fatto più discutere i social negli ultimi mesi è sicuramente The Morning Show, un drama di altissimo livello che cattura l’attualità alla grande, sulla scia del caso Harvey Weinstein.
Con un cast che comprende Jennifer Aniston, Reese Whiterspoon e Steve Carell (per non parlare di Billy Crudup diabolico), questa serie è perfetta per appassionarsi e riflettere sul mondo televisivo e soprattutto le dinamiche che regolano il suo dietro le quinte.
Davvero una produzione di altissimo livello, per una serie che avrebbe meritato più riconoscimenti di quanti ne abbia rastrellati in giro (meritatissimi quelli per la Aniston)
Parlando di produzioni che si reggono sulle spalle dei suoi interpreti, per la prossima basta un nome: Jason Momoa. Il roccioso interprete di Khal Drogo e Aquaman è il lead actor di See, serie di fantascienza distopica che in questo momento è anche tristemente attuale.
Un morbo di origine sconosciuta ha sterminato gran parte dell’umanità e i pochi sopravvissuti sono rimasti ciechi. La società è tornata ad essere divisa in sistemi tribali e la natura è più crudele che mai… questo finchè un bel giorno un certo giovanotto riacquista il dono della vista.
L’ideatore/showrunner Steven Knight (Peaky Blinders, Taboo) e il regista Francis Lawrence (Constantine, Io Sono Leggenda) confezionano un buon prodotto d’intrattenimento dove si respira l’atmosfera della vecchia fantascienza apocalittica d’altri tempi.
Non è eccezionale, ma ha dei momenti e delle location spettacolari. Da vedere senza dubbio.
Per i nerd più nerd Apple ha pensato a Mythic Quest: Raven’s Banquet, una commedia creata da Rob McElhenney, Charlie Day e Megan Ganz, simpatici pazzoidi di It’s always sunny in Philadelphia.
La serie ci porta nella folle quotidianità di una software house che ha creato un MMORPG, il Mythic Quest del titolo, e adesso è impegnata nel lancio dell’espansione Raven’s Banquet.
La sua forza sono ovviamente i personaggi: tutti sopra le righe ma credibili, ben delineati e capaci di conquistare in pochi minuti.
Dal capo narcisista alla programmatrice ambiziosa, dall’assistente insicuro al responsabile marketijng che venderebbe la mamma… arrivando all’influencer quattordicenne che può distruggere la reputazione di un gioco in cinque minuti sui social.
Non manca davvero niente e la scrittura si dimostra intelligente e anche capace di parlare di un ambiente spinoso e complesso con tocchi di profondità niente male.
C’era poi molta curiosità per Servant, che vede al timone il buon M. Night Shyamalan.
Il regista di Il Sesto Senso, Signs e Split non è nuovo alla tv, è stato infatti produttore di Wayward Pines (per chi scrive, un buco nell’acqua) ma il suo esordio per Apple, affiancato dallo sceneggiatore inglese Tony Basgallop, è quasi un nuovo inizio.
Se ti piacciono le atmosfere malate da psico-thriller claustrofobico, sei nel posto giusto.
Non si può dire troppo sulla trama, se non che una giovane coppia formata da giornalista e chef subisce il trauma della perdita del figlio neonato e si ritrova, come terapia, ad accudire una bambola.
Una bambola che sembra fin troppo vera, tanto da richiedere una tata. Ed è solo l’inizio delle stranezze.
Un plauso a tutto il cast, con Lauren Ambrose, Toby Kebbel, Nell Tiger Free e Rupert Grint (sì, proprio l’ex Ron di Harry Potter) che sostiene una serie a volte assurda ma capace di lasciare piacevolmente inquietati fino alla fine.
Due grandi interpreti e un romanzo di successo sostengono invece Truth to Be Told: si tratta di Octavia Spencer e Aaron Paul che si ritrovano faccia a faccia, l’una giornalista investigativa e l’altro… in prigione, proprio a causa del famoso caso risolto dalla donna quasi vent’anni prima.
Ma sarà davvero andata come ormai tutti si sono convinti? Fra rivelazioni, false testimonianze e indizi che riemergono dalla polvere del tempo, forse c’è ancora qualcosa da scoprire.
Questa serie non fa certo della novità il suo punto di forza, anzi, va detto che in alcuni casi la struttura risulta abbastanza banale e inverosimile, ma tutto sommato l’atmosfera è interessante e gli interpreti (tra cui anche Lizzy Caplan e Brett – Thomas Wayne – Cullen) davvero convincenti nonostante i personaggi abbastanza rigidi.
E arriviamo a For All Mankind, una ucronia in stile The Man in the High Castle dove l’URSS ha vinto la corsa allo spazio effettuando il primo sbarco sulla Luna. E non solo: i russi hanno deciso di far sbarcare… una donna!
Nel contesto della Guerra Fredda, anche se immaginaria, è un bello smacco agli Stati Uniti che reagiranno in maniera scomposta, andando a sconvolgere le vite di astronauti professionisti e da addestrare.
Dire di più sarebbe un delitto, per questa bella serie dall’impianto visivo spettacolare e che ha il solo difetto di indulgere un po’ troppo in territori soap. Ma è davvero un gran serial.
Creato e prodotto da Ronald D. Moore (Star Trek, Battlestar Galactica, Electric Dreams), Matt Wolpert (Fargo, American Crime Story) e Ben Nedivi (The Umbrella Academy), questo è proprio un bel prodotto di fantascienza umanista che mescola scienza, sogni, tematiche di genere e critica all’idiozia umana.
Ben fatto e potente, molto interessante per appassionati delle avventure spaziali e godibilissimo per il pubblico generalista.
Se ti appassionano le storie e un buon solido storytelling legato alle migrazioni, troverai in Little America il prodotto che fa per te: serie antologica che racconta gli immigrati d’America, ispirandosi a fatti realmente accaduti.
Con una scrittura asciutta e senza retorica, spaziando per epoche e luoghi differenti, questa bellissima opera creata dall’autore di The Office Lee Evans e le star Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani, unisce volti noti (Melanie Laurent e Zachary Quinto) a sconosciuti di immenso talento, per un risultato notevole e toccante.
Definito erroneamente “lo Stranger Things di Apple” in realtà Ghostwriter – Lo scrittore fantasma è una serie molto meno derivativa e molto più diretta ai giovanissimi.
A fare da filo conduttore sono i libri e i personaggi che escono dalla biblioteca locale combinando disastri in giro.
Questo prima che i nostri piccoli eroi si mettano ad indagare… misteri non troppo spaventosi in questa serie mischia le avventure degli anni ’80 a quelle di Scooby Doo per un piacevole divertimento dedicato soprattutto alla famiglia.
A proposito di cartoni animati e prodotti per i più giovani, chiudiamo con qualcosa che farà sicuramente piacere a grandi e piccoli.
Una produzione originale dedicata al solo e unico Snoopy: i Peanuts tornano alla ribalta grazia a Apple Tv+ con la serie Snoopy nello Spazio, dove il cagnolino e l’uccellino Woodstock vogliono entrare a far parte della NASA.
Ovviamente sarà presente tutto il cast delle leggendarie strisce di Schultz.