Il produttore di smartphone giapponese Tone ha presentato il primo smartphone anti-sexting: utilizza l’intelligenza artificiale per impedire che vengano scattate foto inappropriate.

Fondamentalmente lo smartphone è pensato per impedire ai minorenni di realizzare e condividere scatti di cui si potrebbero pentire. Il Tone e20, o lo smartphone anti-nudes, come è già stato soprannominato, non si limita ad impedire gli scatti “inappropriati”, ma manda addirittura una notifica ai genitori del minore quando questo tenta di farne.

 

 

Se da una parte una soluzione del genere sembra quantomeno distopica, nella misura in cui azzera l’intimità e la privacy dei minorenni, dall’altra è un dato di fatto che il fenomeno del sexting è largamente diffuso trai teenager di tutto il mondo. Secondo Guard Child un teenager su cinque ha condiviso almeno una volta una foto di nudo, ma il trend è in rapida diffusione anche trai giovanissimi, con l’11% dei minori di 16 anni che ammette di aver prodotto o ricevuto immagini esplicite. Uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics suggeriva numeri analoghi.

Chiaramente, parliamo di una scelta che rischia di rendere il teenager vulnerabile al fenomeno del revenge porn in età giovanissima.

Ci sorge comunque spontaneo il sospetto che educare i minori ai rischi legati al sexting sia giusto leggermente più ragionevole e ponderato di appaltare alle intelligenze facciali il compito di sorvegliare la loro vita sentimentale. Ma magari ci sbagliamo, eh.