Facebook ha annunciato di aver modificato le sue policy per contrastare le inserzioni che promettono “cure” per il coronavirus. L’azienda condividerà anche alcuni dati preziosi con Harvard.

Già lo scorso gennaio Facebook e Instagram avevano promesso guerra alle inserzioni che speculano sulla psicosi da coronavirus. Ora un nuovo cambio di policy dovrebbe aiutare i social a prendere azioni più mirate:

We recently implemented a policy to prohibit ads that refer to the coronavirus and create a sense of urgency, like implying a limited supply, or guaranteeing a cure or prevention. We also have policies for surfaces like Marketplace that prohibit similar behavior.

ha comunicato con una nota Facebook.

 

 

Facebook non se la prende quindi soltanto con le “false cure”, ma anche con la speculazione su oggetti per proteggersi dall’infezione venduti a prezzi folli o con la finta pretesa che siano “esauriti” e in “quanità limitate”.

Facebook ha iniziato una stretta anche contro le teorie della cospirazione e notizie mistificatorie sul virus.

Il social ha anche stretto una partenrship con l’Harvard School of Public Health e con la National Tsing Hua University di Taiwan: condividerà con i ricercatori alcuni dati aggregati e anonimicizzati utili per comprendere i pattern di diffusione del coronavirus.