Le forze dell’ordine di tutto il mondo stanno facendo sempre più affidamento sulle tecnologie di riconoscimento facciale, che introducono tuttavia una serie di nuove sfide. L’UE sta pensando di vietarle fino a nuovo ordine.

L’idea è che non conosciamo ancora pienamente i rischi posti dal riconoscimento facciale, sia sul fronte della diminuzione della privacy dei cittadini, sia per le possibilità di falsi positivi, con tutti i guai che questo potrebbe creare in sede di processo.

POLITICO ha ottenuto una bozza di una proposta di regolamento della Commissione europea. Il documento da 18 pagine propone di vietare fino a nuovo ordine la possibilità di usare strumenti per il riconoscimento facciale nei luoghi aperti al pubblico. Il documento dovrebbe venire presentato prossimamente da Margrethe Vestager a Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione.

Questo implicherebbe che l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte di attori sia pubblici che privati negli spazi pubblici verrebbe proibito per un periodo prestabilito (ad esempio 3 o 5 anni). Nel frattempo sarebbe predisposto un metodo per valutare l’impatto di questa tecnologia, oltre che una strategia per gestirne i rischi

si legge nel documento.

I nuovi commissari sono entrati in carica a dicembre, con la promessa di stabilire una politica di intervento sul fronte delle IA entro i primi 100 giorni dall’inizio del loro mandato.