Questa è la storia della vita del più amato supereroe di sempre. Solo che è un po’ diversa da come la ricordiamo. Siete pronti per vedere Spider-Man crescere, cadere, rialzarsi ma soprattutto invecchiare? Questo fumetto racconta la vita di Peter Parker, attraverso lo scorrere del tempo, e ce ne siamo innamorati.

I supereroi, salvo qualche caso eccezionale e i cosiddetti “what if”, vivono un’eterna esistenza cristallizzata nel tempo, come se a loro fosse stato concesso il dono dell’eterna giovinezza.

Sempre in forma, sempre prestanti e nel pieno delle loro forze, nel caso dei personaggi femminili sempre affascinanti e sensuali.

D’altronde chi seguirebbe un eroe anziano e con problemi di deambulazione o di diabete? E no, non vale tirare fuori Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Batman e Superman hanno sempre sui 35/37 anni, quell’età in cui la prestanza fisica comincia ad andare a braccetto con la maturità e l’esperienza. Idem dicasi per Iron Man e Captain America, leader nati e spesso guide per gli altri personaggi più giovani.

Peter Parker ha ottenuto i suoi poteri mentre frequentava la Midtwon Manhattan High School, in piena adolescenza quindi.

Nel corso degli anni poi è cresciuto, iniziando a frequentare il college prima e poi lavorando per il Daily Bugle (e non solo). In tempi più recenti è diventato addirittura un imprenditore sviluppando le Parker Industries e crescendo ancora un pochino.

 

 

Possiamo dire che ormai da tanti anni di vita editoriale, il tempo per Peter Parker si sia congelato, lasciandolo perennemente in una fascia di età compresa tra i 25 e i 30 anni.

Poco tempo fa è stato lo stesso Peter ad affermare di avere 25 anni in un numero di The Amazing Spider-Man.

E per diversi motivi va assolutamente bene così.

Adoro questa frase che ho coniato tanti anni fa e quindi la uso in continuazione ogni volta che posso: Batman è l’eroe che vorresti a protezione della tua città; Spider-Man è l’eroe che vorresti come amico.

 

Per cui è giusto che la sua età rimanga vicina a quella dei suoi lettori. Vabbè, anche quando che questi ultimi crescono e non poco, ma non facciamo i puntigliosi adesso.

Spider-Man, con il suo carattere vivace, la sua spigliatezza, è un esempio per i più giovani, un modello da seguire. Questo tuttavia non significa che lui non possa “crescere” in determinati contesti. Pensate a Spider-Man Un Nuovo Universo.
Cosa sarebbe successo a Peter Parker se il tempo della sua vita (e di tutti i i personaggi che gli stanno attorno, ovvero tutto l’universo terrestre Marvel) fosse trascorso normalmente, come per qualunque altro essere umano?

Ed ecco quindi che arriva in Italia la bella idea di Chip Zdarsky (il pluripremitato giornalista canadese Steve Murray), disegnata da Mark Bagley, con chine di John Dell e Andrew Hennessy e colori di Frank D’Armata.

Cosa sarebbe successo a Peter Parker se il tempo della sua vita (e di tutti i i personaggi che gli stanno attorno, ovvero tutto l’universo terrestre Marvel) fosse trascorso normalmente, come per qualunque altro essere umano?

Zdarsky ripercorre tante tappe salienti della storia editoriale dell’Uomo Ragno, dandoci però il privilegio di poter assistere alla sua crescita, maturazione e anche alla fase finale della sua vita.

Esatto, nessuno spoiler, assisterete proprio a tutto: l’acquisizione dei poteri nel 1962, i primi anni di carriera supereroistica, l’incontro con Gwen Stacy, la partenza di Flash Thompson per il Vietnam, il Bugle, la scoperta della sua identità segreta da parte di Norman Osborn aka Goblin e la sua successiva dipartita.

 

 

Solo che la storia prenderà sempre delle svolte inaspettate (quanto meno per chi conosce bene la storia dell’Uomo Ragno), utili per poter permettere il collegamento con successive vicende e personaggi.

Harry Osborn e il Goblin Nero, la saga dei cloni e la nascita di quello che poi diventerà Ben Reilly (Scarlet Spider), le Guerre Segrete su Battleworld e l’ottenimento del costume nero che porterà poi all’arrivo sulla terra del simbionte che darà vita a Venom, l’Ultima Caccia di Kraven, fino ad arrivare alla saga del poter totemico di Straczynski, alla Civil War di Millar e a Superior Spider-Man di Dan Slott con anche i disegni del nostro buon Giuseppe “Cammo” Camuncoli.

 

Zdarsky con grande naturalezza racconta l’avventura di un uomo leggendario ma che mai si è privato della sua umanità, delle sue fragilità, dei suoi dubbi.

Lo vedremo crescere, responsabilizzarsi, diventare un uomo, mettere su famiglia e non dimenticare mai nulla del proprio ruolo. Perchè da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e Peter lo sa meglio di chiunque altro.

Non si può non applaudire la capacità di scrittura dell’autore nell’aver saputo collegare tutto in un affresco davvero ben riuscito che mostra tutto di Peter Parker, in maniera chiara, romantica se vogliamo, assolutamente perfetta nel suo essere un fumetto di supereroi.

Certo per apprezzare al meglio tutti i passaggi e i personaggi introdotti bisogna conoscere Spider-Man e le sue avventure, perchè – diciamoci la verità – se per assurdo una persona non conoscesse nulla del protagonista gli sarebbe difficile tenere il ritmo della narrazione e i continui salti temporali anche di diversi anni.

 

 

Ci troviamo davanti ad un what if, e come ogni storia del genere che si rispetti, la stessa è dedicata ad un pubblico di fan che potranno così apprezzare anche una sfumatura inedita del proprio eroe preferito.

Tuttavia ci troviamo davanti ad un what if, e come ogni storia del genere che si rispetti, la stessa è dedicata ad un pubblico di fan che potranno così apprezzare anche una sfumatura inedita del proprio eroe preferito.

Gli ottimi disegni di Bagley (che per tanti anni ha disegnato l’Uomo Ragno dopo le gestioni McFarlane e Larsen e poi su Ultimate Spider-Man), tradizionali nel tratto e nel dinamismo delle pose, ben accompagnano un fumetto che attraversa oltre 50 anni di storia Marvel e che quindi devono anche essere vari quel tanto che basta per affrontare mode, costumi, design delle diverse epoche.

Il tratto particolareggiato, l’intensità dei volti e delle espressioni (bellissimo in tal senso un primo piano di un decrepito e disperato Norman Osborn che tenterà un ultimo colpo al suo rivale di sempre), i riferimenti alle saghe del passato rendono questo fumetto un piccolo classico della narrazione fumettistica sui supereroi.

Anche i colori, pur non brillando troppo per originalità, sono sempre adeguati e nel mood di quello che ormai percepiamo come il classico fumetto Marvel contemporaneo.

 

Spider-Man La Storia Della Mia Vita ci racconta di come Peter Parker, anche se magari invecchiato e acciaccato, resti sempre il nostro amico d’infanzia.
Non confrontate questo fumetto con il già citato Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller, gli intenti sono assolutamente diversi così come il periodo di uscita.

Quello che ci ha cresciuto in qualche modo e che tante volte abbiamo preso – giustamente – ad esempio.
Non confrontate questo fumetto con il già citato Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller, gli intenti sono assolutamente diversi così come il periodo di uscita.

Però una piccola analisi in tal senso si può fare, a riprova di quanto la mia frase sui due ruoli di Batman e Spider-Man sia sempre valida.

Batman, invecchiando, diventa ancora più rigido, militante, violento se vogliamo (ma questo dipende anche dall’attitude di Miller): una leggenda impossibile da non rispettare, se non addirittura temere; è l’uomo che supera i propri limiti solo grazie alla forza di una fede incrollabile e un’ostinazione infinita, diventando qualcosa di più.

 

 

Spider-Man, secondo la visione romantica di Zdarsky, rimane l’amichevole supereroe di quartiere con la sua forza e le sue debolezze, incapace di rimanere solo e di non aiutare il prossimo, proprio per esorcizzare quel fatidico momento in cui avrebbe potuto salvare lo zio Ben, ma non la ha fatto. Il tutto però mettendoci sempre un sorriso.

Eh eh, allora io cosa voglio, zia May?

Quello che vuoi è salvare Ben. Ma non puoi e quindi salvi tutti gli altri.

 

 

77
Spider-Man: la storia della mia vita, la recensione
Recensione di Giovanni Zaccaria
ME GUSTA
  • Un affresco bellissimo sulla vita di Spider-Man, con un gran tocco di romanticismo
  • Ottimi disegni, classico mood supereroistico
  • Gran lavoro dell'autore nel collegare tutti gli episodi salienti della vita Spider-Man modificando quel che serve per renderlo originale
  • Ottimi dialoghi, azzeccate le scelte
FAIL
  • È ovviamente dedicato ai fan dell'Uomo Ragno. Uno scarso conoscitore non riesce ad apprezzare appieno tutti i collegamenti
  • Ritmo parecchio concitato, ma era inevitabile per un'opera del genere. I fan non ne risentiranno.
  • Capisco la coerenza di formato della linea editoriale, ma titoli come questo meriterebbero formati e cura dedicati