Questa volta penso di aver battuto diversi record per il ritardo di quello che dovrebbe essere un appuntamento settimanale dall’Antartide, però c’è stato molto lavoro che ci ha tenuti occupati tutto il giorno.
Il lavoro come dicevo non è mancato ed abbiamo finalmente messo del nastro adesivo riflettente sullo specchio per cercare di ridurre il problema che si è creato lo scorso anno durante la spedizione. Mentre facevamo questo lavoro eravamo tutti un po’ tristi considerando che lo specchio era una delle nostre punte di diamante dell’esperimento.
Il risultato visivamente non è grandioso, ma BLAST non osserva nella regione ottica dello spettro, ma nel sub-millimetrico per cui queste imperfezioni non dovrebbero influenzare significativamente le misure.
Per la prima volta abbiamo portato il payload all’aperto per testare pannelli solari e comunicazioni con i satelliti NASA e tutto sembra essere andato come previsto.
Il grosso del lavoro però è stato sulla gondola ed in particolare su un sistema di pompe a bassa potenza e valvole che permette di ridurre la temperatura dello stadio criogenico intermedio da 1.8K a 1.2K. La differenza sembra poca, ma questi 0.6K permettono ad i piani focali di essere 10mK (quindi 0.01K) più freddi migliorando significativamente la sensibilità dello strumento.
Questo lavoro non è stato semplice in quanto alcune delle valvole che avevamo comprato non funzionavano come dovuto a basse temperature (in pratica non si chiudevano bene). Per questo motivo abbiamo dovuto modificare le valvole in modo che anche a bassa temperatura funzionassero come dovuto.
Personalmente non ho lavorato molto su questo sistema, ma ho speso la maggior parte del mio tempo al computer programmando. In particolare, ho lavorato su un sistema di sincronizzazione dei dati dei rilevatori con i dati provenienti dai vari sensori di posizione.
Questi dati poi vengono combinati per creare una mappa in tempo reale delle osservazioni. Ovviamente durante il volo non abbiamo accesso a tutti i dati provenienti dal payload (1.7 TB di dati al giorno), ma accediamo solo ad una piccola frazione (massimo 1Mbit/s). Per questo motivo la mappa che viene prodotta in tempo reale utilizza le informazioni di un solo rilevatore.
Per finire ogni notte alcuni di noi rimanevano alla base per testare il sistema di puntamento ed il comportamento dei motori in volo.
Visto che questi giorni sono stati parecchio impegnativi (non abbiamo nemmeno avuto un giorno libero) le attività di svago sono state ridotte al semplice giocare al biliardino al bar bevendo birra scaduta (ma alla fine in Antartide niente scade completamente).
P.S. Mentre sto scrivendo questo aggiornamento sono sul bus che ci porta alla base, dove spenderemo la notte cercando di superare la compatibility. Questo è un test ufficiale NASA che viene eseguito per verificare che dal punto di vista elettronico non ci sono problemi.
La notizia positiva è che questo test viene eseguito solo quando il team ritiene di essere pronto a volare, questo vuol dire che BLAST-TNG è flight-ready.