Rebecca Sugar: “I cartoni animati sono un mezzo per parlare ai bambini di argomenti di cui altrimenti non parleremmo.”

Rebecca Sugar

Tra gli ospiti del Lucca Comics & Games di quest’anno c’era anche Rebecca Sugar, autrice, animatrice e sceneggiatrice della famosa serie per Cartoon Network, Steven Universe. E proprio in occasione del debutto di Steven Universe al cinema, abbiamo incontrato e fatto quattro chiacchiere con Rebecca.

Sceneggiatrice e autrice di storyboard prima per l’amata serie animata Adventure Time – dove la Sugar è stata anche doppiatrice de la madre di Marceline – Rebecca Sugar è famosa per essere stata la prima donna ad aver ideato e creato una serie animata per Cartoon Network.

Ovviamente stiamo parlando di Steven Universe, andata in onda nel 2013 e giunta adesso alla sua quinta e ultima stagione. L’autrice ci ha tenuto però a ribadire che questa quinta stagione sarà fondamentale per Steven e sicuramente segnerà la fine di un ciclo molto importante ma, al tempo stesso, sarà il trampolino di lancio non solo per il film, Steven Universe: The Movie, in arrivo nel 2020, ma anche per la miniserie conclusiva Steven Universe Future.

 

Rebecca Sugar

 

Steven Universe è una delle serie più amate ed elogiate

Steven Universe è una delle serie più amate ed elogiate. Non solo per la caratterizzazione e il design dei personaggi, ma anche per la sua intelligenza e capacità di intrattenimento, oltre ad essere una serie ricca di tematiche molto importanti e fondamentali fin dall’inizio dell’apprendimento: come l’accettazione di se stessi e degli altri, il vivere al di là di qualsiasi pregiudizio, oltre ad aver inserito veri e proprio elementi riguardanti la comunità LGBTQ+.

 

Steven Universe

 

La trama principale dalla serie animata è ambientata nella cittadina marittima statunitense di Beach City dove vivono le Crystal Gems, un gruppo di Gemme dedite a proteggere la Terra e l’intera umanità da qualsivoglia minaccia. Questo gruppo è formato dalle uniche tre Gemme rimaste: Garnet, Ametista e Perla. Alle Crystal Gems non tocca solo “badare” alla Terra ma anche a Steven, un ragazzino per metà umano e per metà Gemma. Steven, infatti, ha ereditato la sua pietra da sua madre, Quarzo Rosa, precedentemente leader delle stesse Crystal Gems.

Il successo di Steven Universe è stato tale da esser andato ben oltre la “semplice” serie animata, approdando anche nei fumetti e nei videogiochi.

In occasione del Lucca Comics & Games 2019, Rebecca Sugar è stata ospite della Fiera e noi abbiamo avuto il piacere di incontrarla e farle qualche domanda. E partendo proprio dal futuro, la curiosità è tutta su Steven Universe Future e di come, dopo questa quinta stagione, pensa di sviluppare la serie con questa miniserie.

 

Rebecca Sugar

 

Steven Universe Future è molto importante per me.

Commenta immediatamente la Sugar.

Io e il mio team abbiamo lavorato duramente a questa miniserie che rappresenta un’avventura totalmente nuova per noi, una storia che prima non avremmo potuto raccontare e che adesso possiamo fare solo grazie agli eventi che saranno narrati nel film, Steven Universe: The Movie. Ci teniamo e ci tengo tantissimo, non vedo l’ora che possiate vedere anche voi ma, per ora, non posso anticipare nulla.

Se sul futuro di Steven Universe Future Rebecca è di poche parole, nell’esplorazione del film e delle tematiche della sua serie, la Sugar si scioglie un po’, mostrando l’entusiasmo tipico di chi crede ancora fortemente nel proprio lavoro e nelle scelte compiute che, indubbiamente, derivano dal suo stesso vissuto. Come la scelta di inserire una componente musicale molto importante all’interno del film.

 

Rebecca Sugar

 

Ho sempre amato i musical sin da quando ero una bambina e ce ne sono davvero molti a cui sono legata. Durante il mio periodo di università a New York andavo spesso a Brodway e lì ho avuto occasione di vedere Patti LuPone, la voce di Yellow Diamond, recitare in Sweeney Todd. Per me è stato davvero incredibile. Se ci ripenso ho ancora i brividi, non scherzo.

Patti ha avuto una forte influenza su di me e sulla mia visione del drama e della commedia, perché ha questa capacità di unire insieme questi due elementi in modo magistrale. Credo che nessuno ci riesca come ci riesce lei e, per me, lavorare ora con lei equivale ad un’immensa fortuna.

 

Parlando proprio di Patti LuPone, recentemente l’attrice ha preso parte alla serie tv di Ryan Murphy POSE, prima serie tv con il più grande cast di transessuali e con una forte attenzione per le tematiche LGBTQ+. Rebecca Sugar ha queste tematiche molto a cuore, infatti, fin da subito ha inserito elementi LGBTQ+ all’interno di Steven Universe, con una naturalezza tale e semplicità da lasciare affascinati gli adulti ma, soprattutto, da permettere al suo giovane pubblico di comprendere le sfumature del mondo e l’importanza di amarsi, di accettarsi per quello che siamo e, soprattutto, accettare e rispettare gli altri.

Inserire personaggi non binari e appartenenti alla comunità LGBT+ non è stato affatto facile, ma per me e il mio staff questa era una cosa fondamentale. È un argomento che ci sta molto a cuore e ho pensato fin da subito che faticare per trovare il miglior modo per inserire questo tipo di argomento, fosse una fatica di cui essere fieri. Ed è così che mi sento: fiera per quello che ho creato. Siamo tutti orgogliosi di quello che siamo riusciti a creare.

Sinceramente non vedo perché bisogna escludere questo tipo di argomenti dai programmi per bambini. Usare atteggiamenti di inclusione con personaggi rappresentativi della comunità Lgbtq+ è un modo per parlare direttamente ai bambini che si possono relazionare a queste cose. Non è da dare per scontato, quando invece sarebbe fondamentale. Personalmente non è un messaggio che io ho ricevuto da bambini, e se l’avessi saputo penso che la mia crescita sarebbe stata diversa.

Steven Universe non è solo importante per il modo intelligente e positivo che ha di coprire tematiche difficili e al tempo stesso fondamentali, che parlano tanto di inclusione quanto di accettazione, ma anche perché è la prima serie animata creata e ideata unicamente da una donna. Abbiamo chiesto a Rebecca cosa questo significhi per lei e se, in qualche modo, si sente un modello all’interno di un mondo dove alcuni settori – come anche l’animazione – sono considerati per lo più maschili.

 

Steven Universe

 

Da sempre le donne non sono mai state coinvolte nei processi creativi. Non parliamo, quindi, di chissà quale novità, ma più che altro di un lungo processo creativo che oggi consente, non solo alle donne, ma a tutte le minoranze di emergere e realizzare il proprio lavoro.

Il più delle volte ci sono lavori realizzati da persone che non ti immagineresti nemmeno, perché c’è questa tendenza a nascondere. Perché? Perché si è sempre fatto così e i manager e le produzioni hanno da sempre puntato sul lavoro realizzato dal classico maschio bianco. Quello funzionava e quello usiamo. No, non deve essere così. Adesso per fortuna ci si preoccupa meno di chi c’è dietro il contenuto, ma di più del contenuto vero e proprio: funziona o non funziona a prescindere dal sesso o etnia di chi l’ha creato?

Ecco cosa conta. Ci siamo concentrati per troppo su un unico punto di vista, è giunto il momento di coinvolgere molteplici punti di vista. Ecco perché per me è fondamentale coinvolgere nel mio team persone appartenenti a minoranze, ma non solo a livello creativo ma anche da quello manageriale.

Elemento molto particolare dello sviluppo di Steven Universe è la crescita di Steven, cosa da non dare scontata all’interno delle serie d’animazione. Prendiamo, ad esempio, una serie cult sulla quale la stessa Rebecca Sugar ha lavorato come Adventure Time, dove Finn non cresce mai davvero. Ci siamo chiesti, quindi, se questa sia stata una scelta di partenza o se sia sopraggiunta con il tempo.

 

Steven Universe

 

No, assolutamente è una cosa che ho sempre voluto fare. Sapete, nel mondo dell’animazione professionale è complicato prendere questo tipo di decisione perché far crescere un personaggio vuol dire cambiare il design di quel personaggio, e cambiare il design vuol dire rendere obsoleto, vecchio, tutto ciò che ha il design precedente al nuovo. Veniamo proprio scoraggiati dal prendere questa decisione, dispendiosa e complessa.

In realtà, è proprio con Finn in Adventure Time che io ho lavorato in questo senso, quando ci rendiamo conto che un po’ sta cambiando, ma non sono mai riuscita ad arrivare, ad imporre, il livello raggiunto poi con Steven.

Nella serie le Crystal Gem, ad esempio, possono scoppiare e poi riformarsi, questo ha sempre creato una certa aspettativa nel pubblico che aspetta sempre di vedere come si riformeranno. Il processo di crescita per Steven è stato lungo, ci abbiamo ragionato molto e, alla fine, abbiamo trovato il giusto compromesso, e momento, per rendere effettivo questo cambiamento.

Ed ecco che arriva il film. Solo attraverso il film abbiamo avuto modo di rendere il cambiamento di Steven, la sua stessa presa di coscienza di crescita, effettivo. Ma questo lo capirete solo quando andrete a vedere il film al cinema.

The Bad Batch 3, l'intervista a Brad Rau e Jennifer Corbett sui segreti della nuova stagione
The Bad Batch 3, l'intervista a Brad Rau e Jennifer Corbett sui segreti della nuova stagione
The Enfield Poltergeist, le interviste esclusive a Claire Ferguson, Peter Norrey, Nick Ryan e Natalie O'Connor
The Enfield Poltergeist, le interviste esclusive a Claire Ferguson, Peter Norrey, Nick Ryan e Natalie O'Connor
Federico Fellini, intervista alla sua neurologa Anna Cantagallo: "utilizzare il disegno come cura"
Federico Fellini, intervista alla sua neurologa Anna Cantagallo: "utilizzare il disegno come cura"
Il Mistero dei Templari - la serie: Intervista a Catherine Zeta-Jones e al cast
Il Mistero dei Templari - la serie: Intervista a Catherine Zeta-Jones e al cast
Intervista al cast di Willow, la nuova serie Disney+
Intervista al cast di Willow, la nuova serie Disney+
Christian Galli, l'intervista all'autore Tunué che racconta Menta
Christian Galli, l'intervista all'autore Tunué che racconta Menta
Fumetti, il quotidiano e la sperimentazione, l'intervista a Michela Rossi aka Sonno
Fumetti, il quotidiano e la sperimentazione, l'intervista a Michela Rossi aka Sonno