I dati analizzabili si fermano al 1851, ma dimostrano che fino ad oggi nessun uragano aveva mai raggiunto tale intensità in una zona così a nord est dell’Oceano Atlantico.

Philip Klotzbach, meteorologo della Colorado State University di Fort Collins spiega:

Normalmente, l’acqua nella parte nord-orientale dell’Atlantico è troppo fredda e i venti sono troppo variabili per consentire a un uragano di diventare così forte.

 

 

Il forte vento (diverse velocità del vento a diverse altitudini) dissipa questi cicloni tropicali prima che possano prendere troppa velocità, ma in questo caso particolare, non ce n’era molto, ed ha permesso alla tempesta di raggiungere l’intensità della categoria 5.

(Con venti a 260 km/h, n.d.r.)

Potete vedere qui sotto il percorso ipotetico dell’uragano, o seguirlo direttamente in tempo reale su google maps al link in fondo.

 

Il percorso ipotetico dell’uragano

Attualmente declassato a categoria 2, Lorenzo sta puntando ora verso le Azzorre: sembra che raggiungerà l’Irlanda e il Regno Unito giovedì 2 ottobre.