Chi è Batman? Un eroe senza macchia? Un dissociato sociale? Un nevrotico con la sindrome del giustiziere? Un criminale con un rigido codice morale? Un esaltato violento?
La domanda non è scontata, dato che se sulle pagine dei fumetti abbiamo visto diverse personalità applicate a Bruce Wayne e il suo alter ego mascherato (ma forse è il contrario), il pubblico mondiale ne ha viste altrettante e ancora più estreme al cinema.
Il grande schermo ci ha restituito delle versioni fortemente autoriali o smaccatamente camp, dando volti, voci e caratteri diversi a quello che rimane uno dei più affascinanti eroi di sempre, soprattutto per la sua contorta interiorità.
Non è un caso se in giro ci sono un sacco di test sulla personalità che si basano sulla nostra incarnazione del Cavaliere Oscuro preferita…
In principio fu Tim Burton
Non ce ne voglia buonanima Adam West, dopotutto la versione TV (e poi film) del Batman degli anni ’60 sta simpatica a tutti, ma… ok? Iniziamo dal primo vero Batman blockbuster preso sul serio dalle platee mondiali. E quale migliore parola per introdurlo se non…
Anatema! Se ci fosse stato internet nel 1988 sarebbe esploso per la scelta di un attore comico “leggero” nei panni del pipistrello più minaccioso del mondo.
Michael Keaton, già Beetlejuice, fu voluto fortemente da Tim Burton ma all’epoca – per rendere l’idea – fu come se adesso scegliessero tipo Bill Hader nei panni del Cavaliere di Gotham.
Dai produttori dubbiosi a lettere dei fan infuriati al Los Angeles Times e alla Warner Bros (si dice 50 mila), dai nerd in rivolta alle Convention alle caricature sulle fanzine…
Ora forse viene da sorridere pensando a come potessero essere tempeste in un bicchier d’acqua, ma all’epoca c’era solo questo come “polso della situazione” per uno Studio.
Il tempo ha dato ragione al buon Burton, che ha trasportato di peso il suo immaginario a Gotham City e trasformato sia Batman sia Joker in due freak sopra le righe.
Non possiamo dire che Michael Keaton sia ad oggi il preferito della maggior parte dei fan di Batman – anche se è stato assai rivalutato col senno di poi – ma c’è da dire che nel contesto burtoniano è stata una scelta felice, oltre a rimanere uno dei più espressivi di sempre nel costume.
Che poi se la rida mentre infila della dinamite nei mutandoni di un clown forzuto facendolo saltare in aria, beh questo è un altro paio di maniche…
Largo ai belli (che non ballano) Val Kilmer & George Clooney
C’è da dire che Val Kilmer tende a sparire se pensiamo ai cattivi del suo film (Batman Forever)… e pure a Robin.
Non fu una cattiva scelta di casting, ma la svolta camp impressa dalla gestione Joel Schumacher iniziava a farsi sentire nella qualità complessiva della pellicola.
Jim Carrey esplosivo e Tommy Lee Jones scatenato se lo mangiano a colazione, e alla fine la cose che ci si ricorda di più è quell’accenno di crisi esistenziale che lo attanaglia e che quasi gli fa pensare di appendere il mantello al chiodo per dedicarsi agli orfanelli. Ma di Uomo Tigre ce n’è uno solo, raga.
Caduta libera con Batman e Robin, per di più con la scelta sciagurata di un Geoge Clooney al minimo della forma e dall’espressività di una colata di cemento.
I costumi improponibili, i cattivi con battute da quattro soldi, Alfred che gli ruba la scena ogni due per te… Batgirl e Robin frignone. No, davvero, non ce la faccio a ripensarci senza stare male.
Ma c’è anche del buono, alla fine: tipo questa carrellata di scene dove si toccano un po’ di corde emotive.
Top of the pops:
Dark Knight Trilogy
A salvare la baracca arriva un giovane e arrembante regista di nome Christopher Nolan, che ricicla le sue sceneggiature scritte quando la peperonata gli faceva pensare di essere Michael Mann, infilandoci dentro Batman al posto di uno sbirro che decide di fare il giustiziere…
Scherzo! Pensatela come volete, ad oggi il Cavaliere Oscuro di Nolan rimane una delle letture del personaggio più profonde ed esaltanti mai realizzate.
Una trilogia che è un arco narrativo ben definito, personaggi memorabili, vince la sfida di creare un setting credibile pur avendo a che fare con svitati in costume, ninja, gadget e macchine volanti.
Il Bruce Wayne di questi film è finalmente una persona tormentata e con una morale ben chiara, i suoi comprimari esaltano le sue caratteristiche e lo spettacolo è finalmente galvanizzante in modo serio.
…e poi c’è Ben Affleck
Non so se possiamo definirlo “amato”, di certo possiamo con un certo margine di sicurezza definirlo detestato.
Sebbene Affleck abbia decisamente il phisique du role per interpretare una versione matura del Crociato Incappucciato, la sua scelta non è stata ben digerita dal pubblico… e le tormentate vicende produttive non l’hanno aiutato.
Fin da subito la scelta di un Batman appesantito, massiccio e incattivito, ma sarebbe meglio definirlo ombroso, non è stata ben recepita da parte di molti fan.
Memorabile la tempesta di meme originata da quella che doveva essere la prima foto scatena-hype, con un Batman dallo sguardo basso accanto alla sua corazzata Batmbile.
L’espressione corrucciata ha originato il “Sad Batman” – che non è proprio un bel biglietto da visita – fino a diventare un Sad Affleck, grazie alla verve dell’interprete durante le interviste di lancio del film [ma ehi, ha riportato in classifica Simon & Garfunkel!]
D’altro canto, la versione di Batman che vediamo nei suoi due film è potenzialmente la più interessante ed evocativa.
Le scene dove è in azione, sia in Batman V Superman che in Justice League, funzionano molto bene.
Anche qui resta il dubbio se sia una cosa buona farlo uccidere o meno i cattivi, ma al cinema sembra che l’etica sia più sfumata.
Nonostante tutto questo, il Cavaliere Oscuro di Ben Affleck aveva molto da dire: un Bruce più disilluso e roccioso, un Alfred cinico e sfrontato, un passato fatto di dolore e un futuro dove la Giustizia riaccende un fuoco sopito da troppo tempo…
Insomma, un bel personaggio in un contesto alla fine della fiera non eccezionale (al di là del giudizio di qualità sui singoli film, qui si vuole bene a Zack Snyder, si sappia).
Un pipistrello che purtroppo non ha avuto il “suo” film e non ha trovato la sua dimensione completa, ma ha dovuto dividere troppo la scena forse sacrificandone il potenziale.
Quel “suo” film sarebbe dovuto essere…
Cosa sappiamo di The Batman (2021) finora
Il nuovo Cavaliere Oscuro, scritto e diretto da Matt Reeves (Cloverfield, The War- Il Pianeta delle Scimmie) avrà il volto di Robert Pattinson.
Ancora una volta una scelta di casting controversa che ha il merito di puntare i riflettori ancora di più su una pellicola che ha il dovere di una rinascita popolare del personaggio.
Per quelli che identificassero il nuovo interprete soltanto come l’efebico e sbrilluccicante vampiro di Twilight, si metta a verbale che il ragazzo si è lasciato alle spalle ben presto quel tipo di film per buttarsi su pellicole diverse e coraggiose con Cronenberg (Maps to the Stars, Cosmopolis), i fratelli Safdie (Good Time), Werner Herzog e James Gray.
Senza contare che lo vedremo presto sia in The Lighthouse, il folle horror in bianco e nero dagli echi Lovecraftiani, firmato da Robert Eggers (The VVitch) accanto a Willen Dafoe, sia – nientemeno – che nel misterioso TENET di un certo Christopher Nolan.
Vi basta come pedigree? Il ragazzo ha dimostrato di avere stoffa e di voler interpretare ruoli diversi, difficili e stimolanti, e adesso, a 33 anni, è pronto a portare la croce della battaglia infinita contro la malvagità di Gotham.
Potrebbe essere un Batman ancora un volta d’autore, con una chiave di lettura finalmente inedita al cinema, quella dell’animo di investigatore che ha mosso il pipistrello nelle sue prime avventure fumettistiche.
Non dimentichiamoci che Batman ci viene presentato, prima di tutto, prima ancora di essere un ninja cazzuto, come il più grande detective del mondo (non sarà un caso se è nato sulle pagine di Detective Comics, no?).
Sarebbe interessante un Cavaliere Oscuro calato in un contesto quasi noir, un hard-boiled condito di pugni e cattivi dalla mente e dall’aspetto deforme.
E così sembra andare: le prime indiscrezioni parlano di un Batman intento a indagare su una misteriosa cospirazione e a interrogare alcuni dei più temibili criminali di Gotham, dal Pinguino all’Enigmista, non senza trovare delle mine vaganti sul suo percorso, come la solita Catwoman.
Al momento l’unico altro attore quasi-confermato è Jeffrey Wright (Basquiat, Casino Royale, Westworld) nei panni del commissario Gordon.
Non sarà l’unico personaggio a “cambiare pelle”: anche Catwoman potrebbe finire per essere interpretata dalla bella e affascinante Zoe Kravitz (Animali Fantastici, Big Little Lies)
L’unico altro attore in trattative certe dovrebbe essere Jonah Hill (Suxbad, The Wolf of Wall Street, Maniac), che molti davano per il Pinguino, ma che il drastico dimagrimento e la verve comica/acida potrebbero portare a vestire i question mark dell’Enigmista.
Ci sarà Robin? Domandone che molti si pongono, visto il ventilato ritorno alle origini. Questo è un campo minato, e la natura di trilogia potrebbe non dover costringere a metterlo subito in campo.
Rumor delle ultime ore dicono che c’è un film di Batgirl in lavorazione e che The Batman sarebbe parte di un universo condiviso (essendo lei figlia di James Gordon).
Quello che è certo è che nei prossimi mesi ci aspettano una serie di annunci importanti per quanto riguarda cast e trama, quindi non resta che drizzare le orecchie, sperando che dopo l’exploit di Joker, il sorriso torni anche a Batman (si fa per dire, ovviamente!)
Batman (1989), Batman Returns (1992), Batman Forever (1995), Batman & Robin (1997), Batman Begins (2005), Il Cavaliere Oscuro (2008) e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (2012) sono disponibili in versione 4K su Infinity dal 1 ottobre.