Il D23 si è portato dietro, tra mille annunci, super-eroi, cacciatori di taglie e spade laser a serramanico, anche la notizia della rimpatriata di casa Stark nel film Marvel sugli Eterni. In The Eternals – la sgambata cosmica del MCU in arrivo l’anno prossimo e dedicata ai personaggi creati da Jack Kirby – oltre a Richard Madden nei panni di Ikaris, ci sarà infatti Kit Harington (Jon Snow de Il Trono di Spade) con spada ed elmo da Cavaliere Nero. Che non è uno degli Eterni, ma nei fumetti ha avuto modo di conoscere la loro cultura in modo, uh, intimo.

Questa è la storia di Dane Whitman, il Cavaliere Nero: impavido super-eroe, Avenger, nipote di un criminale.

 

 

 

 

Le Origini:

Cavalieri Neri e Pecore Nere

Sono due colonne assolute del Marvel Universe per come lo conosciamo oggi, Roy Thomas e l’incommensurabile John Buscema, a creare Dane Whitman, la bellezza di cinquantadue anni fa.

Correva l’anno 1967 e correvano pure gli Avengers, sulla loro testata: sul numero 47 fa la sua apparizione un nuovo Black Knight, il Cavaliere Nero, ultimo di una lunga schiera di tizi che hanno portato quel nome da battaglia leggermente inflazionato.

Il primo Black Knight era stato infatti un vero e originale Cavaliere Nero dei tempi di Re Artù, Sir Percy di Scandia, creato da Stan Lee e Joe Maneely prima ancora che il Marvel Universe nascesse, su una serie dell’allora Atlas Comics, nel ’55.

Nei secoli a seguire, vari discendenti di Percy erano diventati il Cavaliere Nero, fino ad arrivare alla prima versione moderna, un Black Knight malvagio: il biologo, professore universitario, spia e probabilmente collezionista di tappi di bottiglia Nathan Garrett. Nonostante le armi fighe e il cavallo alato Aragorn, Garrett le prende ripetutamente da Iron Man a partire dal 1964. Finché, in punto di morte, non confessa la propria natura di malandrino al nipote, Dane Whitman, e questi non decide di diventare un eroe per salvare il buon nome della famiglia.

Garrett, ovviamente, tornerà in vita e dimentico del suo pentimento farà altri danni, prima di schiattare di nuovo.

Il suo cavallo verrà trasformato in una superba creatura infernale volante con ali da pipistrello, Hellhorse, dalla nipote di Frankenstein (giuro, è una storia lunga…) e se ne impadronirà il criminale Dreadknight. Chiusa parentesi.

 

 

 

 

Stagista degli Avengers

Whitman crea con le competenze dello zio biologo e lestofante un nuovo Aragorn – poi diventato il cavallo di Valchiria, ma non divaghiamo di nuovo, c’è tutto un giro di cavalli volanti di seconda mano nel Marvel Universe, avrete capito – e cerca di fare amicizia con i Vendicatori.

Ma gli Avengers lo confondono con Garrett e lo attaccano. Allora il nuovo Cavaliere Nero dimostra il suo valore e le sue buone intenzioni sconfiggendo una banda di villanzoni, i Signori del Male, e gli Avenger lo premiano… con una tessera da membro provvisorio. I contratti di prova pure come super-eroi, signora mia.

 

 

Storia Cavaliere Nero Marvel

 

 

Dane diventa ufficialmente un Vendicatore solo anni dopo (su The Avengers #71, nella parte destra della foto sopra il momento dell’ingresso nel club di Cap, Thor e soci), e nel frattempo ottiene la sua arma storica, la Spada d’Ebano (o Lama d’Ebano), dallo spirito di Sir Percy di Scandia, che diventa un suo consigliere ectoplasmatico-telepatico.

Un Obi-Wan ante litteram.

In seguito il Cavaliere Nero finisce per un sortilegio nel XII secolo, ottiene un nuovo cavallo alato, Valinor (creatura mistica e non frutto dell’ingegneria genetica come Aragorn) e, tornato nel XX secolo, scopre di aver ereditato con la Spada d’Ebano anche tutta una brutta maledizione rompiballe.

Diventa un membro sempre più importante dei Vendicatori, fino ad assumerne la guida in assenza di Capitan America.

 

 

 

 

I Vendicatori col Giubbettino

È durante questo ciclo di storie uscite nei primi anni ’90 e molto amate dai Marvel fan, che nasce il collegamento tra il Cavaliere Nero e gli Eterni.

È durante questo ciclo di storie uscite nei primi anni ’90, firmate da Bob Harras, Steve Epting e Tom Palmer, e molto amate dai Marvel fan, che nasce il collegamento tra il Cavaliere Nero e gli Eterni.

I Vendicatori dell’epoca sono una squadra dotata di stilosi giubbettini portati sopra i costumi e formata da Whitman (con una nuova spada laser in stile Star Wars), Sersi, Crystal, Ercole, Visione e Vedova Nera. Tra una battaglia e l’altra, nel loro lungo confronto con Proctor, villain con il nome da pomata per le emorroidi e in realtà versione alternativa dello stesso Cavaliere Nero, nasce del tenero tra Whitman e Sersi, che fa parte degli Eterni e nel film sarà interpretata da Gemma Chan (già apparsa nell’MCU come la Minn-Erva di Captain Marvel).

 

 

Poi Whitman e Sersi finiscono in un altro universo (l’Ultraverse, che la Marvel ha acquisito ai tempi comprando la Malibu e lascerà morire di lì a poco) e Dane diventa leader di un’altra squadra, l’Ultraforce.

Negli anni successivi, si unisce agli Heroes for Hire di Iron Fist, apre un museo in Inghilterra sui vari cavalieri di famiglia e vive tutta una serie di casini aggiuntivi grazie a quella dannata spada – in tutti i sensi – che ha corrotto prima di lui e (si scopre) perfino prima di Sir Percy una serie di persone così lunga da farci due squadre di calcetto.

 

 

 

 

 

Big in UK

Quanto alla sua storia editoriale, la prima storia tutta per Whitman appare sul numero 17 dell’antologico Marvel Super-Heroes (“The Black Knight Reborn”, di Roy Thomas e Howard Purcell) nel novembre del ’68.

Una mini personale arriva solo nel ’90 – Black Knight vol. 2 – e dura 4 numeri, scritti dalla coppia Roy e Dann Thomas e disegnati da Tony DeZuniga. Nel ’96 è la volta del one-shot Black Knight: Exodus #1, di Ben Raab e Jimmy Cheung, e nel 2015 finalmente di una serie personale.

Il Black Knight scritto da Frank Tieri e disegnato da Luca Pizzarri, signore di una nuova Avalon nella dimensione nota come Weirdworld.

Ma dura poco: la serie chiude con il quinto numero, nel marzo 2016.

Non sorprende il fatto che l’avventura editoriale più duratura, il Cavaliere Nero l’abbia vissuta in patria, per così dire. È stato infatti, tra il ’79 e l’80, protagonista di alcune strisce pubblicate su quasi tutti i 63 numeri del settimanale Hulk Comic.

Un magazine in bianco e nero per il mercato britannico, nato per cavalcare l’onda della serie TV L’incredibile Hulk, che a vecchie storie della coppia Lee/Kirby (tra cui quelle degli Eterni) ne affiancava di inedite, create appositamente da autori i cui nomi diventeranno famosissimi per i malati di fumetto di tutto il mondo, come Dave Gibbons e Steve Dillon.

Le storie del Cavaliere Nero erano di Steve Parkhouse, Paul Neary e John Stokes.

 

 

 

 

Black Snow

E torniamo a oggi, al Cavaliere Nero che si prepara per una nuova avventura sul grande schermo, dopo giusto qualche comparsata nel mondo dei videogame (il picchiaduro Avengers in Galactic StormLego Marvel’s Avengers) e dei cartoon (un cameo ne La conquista della Terra, l’episodio 18 della prima stagione di Avengers – I più potenti eroi della Terra)

 

 

Saprà Kit Harington, l’ex Jon Snow, dar vita a una versione in carne e ossa di Dane Whitman capace di soddisfare i tanti fan che questo eroe si è saputo ritagliare in mezzo secolo di spade maledette, casini familiari, rivelazioni, viaggi interdimensionali e giacchette bellissime, abbinate a un costume di suo bellissimo, pure senza lightsaber?

Non lo sappiamo. E ovviamente non lo sa neanche Jon Snow. Figurati.