I tardigradi potrebbero essere sopravvissuti dopo lo schianto del lander israeliano Beresheet sulla superficie lunare. L’incredibile capacità di questi animali microscopici di sopportare condizioni estreme permetterebbe loro di vivere anche sulla Luna?
Con la missione Beresheet Israele si preparava a conquistare la Luna, ma a causa di un’avaria del motore principale nella fase di atterraggio è stato impossibile eseguire la manovra corretta portando così allo schianto della sonda sulla superficie lunare. Sul modulo erano stati imbarcati però anche migliaia di tardigradi, esseri viventi microscopici che potrebbero essere sopravvissuti.
Questi invertebrati microscopici sono conosciuti anche come orsi d’acqua e ciò che affascina di più gli scienziati è la loro straordinaria capacità di resistere a condizioni ostili. Possono resistere anche per decenni senza acqua e a temperature o pressioni estreme.
Se posti in condizioni avverse questi sviluppano dei meccanismi difensivi tra cui la sospensione di ogni attività metabolica. In condizioni di disidratazione ad esempio ritraggono le zampe e si contraggono riducendo la superficie in modo da rallentare l’evaporazione dell’acqua.
I tardigradi possono sopravvivere a pressioni paragonabili a quelle create quando gli asteroidi colpiscono la Terra, quindi un piccolo shock come questo non è nulla per loro. Potrebbero sopravvivere sulla Luna per anni.
ha detto Lukasz Kaczmarek, esperto di tardigradi e astrobiologo presso l’Università Adam Mickiewicz di Poznan, in Polonia.
Il tardigrado può essere congelato e disidratato (anidrobiosi) ed è per questo è stato scelto come partecipante ideale ai viaggi nello spazio con lo scopo di testare la vita in tali ambienti.
Anche se sopravvissuti all’esplosione dopo lo schianto si pensa che sia improbabile che possano sopravvivere sulla Luna e sviluppare un meccanismo per viverci. Il loro viaggio infatti è stato fatto in condizioni di disidratazione e in assenza di acqua è difficile che possano tornare in condizioni normali.
Si sta già pensando di non abbandonarli al loro destino e di organizzare una missione per recuperarli e verificarne così lo stato.