A seguito dello scontro a colpi di dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina, Trump minaccia di imporre tassazioni su ulteriori 300 mld $ di merci cinesi. Tra queste figurano le console PlayStation; Sony avverte che la pressione fiscale potrebbe riversarsi sui consumatori.
Non è certo novità la costante tensione negli ultimi mesi tra governo cinese e statunitense sullo scacchiere commerciale. Raggiunto il picco massimo della crisi con la questione Huawei, sembra che Pechino stia ormai al tavolo con Washington per risolvere almeno per il momento i recenti turbamenti.
Tuttavia, dopo aver già aumentato in maggio la tassazione doganale in import del 15% su 200 mld $ di merci cinesi, l’amministrazione Trump minaccia ulteriore pressione su circa 300 mld $ di export della potenza asiatica, nel caso ovviamente che le trattative non portino a risoluzioni concrete.
Sony, che con PlayStation si trova nel mezzo di questa seconda potenziale situazione, ha già comunicato della possibilità di sgravare il peso dei dazi direttamente sui consumatori americani, i quali in teoria si troveranno davanti una console già in partenza non economica, vista la componentistica hardware trapelata.
Queste le parole di Hiroki Totoki, finance chief di Sony:
Noi crediamo, come abbiamo già comunicato al governo statunitense, che tariffe più alte alla fine danneggerebbero l’economia degli Stati Uniti.
Ed in riferimento ad un potenziale coinvolgimento dei consumatori:
Le tassazioni per ora non ci hanno colpito così tanto, ma dobbiamo rimanere vigili su quel possibile rischio.
Nel caso ve lo stiate chiedendo, qual è a questo punto la relazione tra il prezzo di PlayStation 5 negli Stati Uniti e nel territorio europeo? La risposta non è così sbrigativa quanto la domanda, ma non è da escludere un eventuale aggiustamento del prezzo nostrano in relazione ad oscillazioni sul territorio americano.