Woody Harrelson: “Natural Born Killers? il mio film della svolta”

Giffoni 2019

La seconda giornata del Giffoni Film Festival si apre con il primo ospite internazionale: Woody Harrelson. Ora su Netflix con il film Highwaymen – L’ultima Imboscata e presto al cinema con la pellicola storica Midway, ospite al Giffoni Film Festival per ricevere il Premio François Truffaut e presentare il suo debutto alla regia.

Lo conosciamo sotto diverse vesti, da Mickey Knox di Natural Born Killers a Tallahassee in Zombieland, da Haymitch Abernathy in Hunger Games a il comandate Tobias Beckett in Solo: A Star Wars Story, passando per l’iconico detective Marty Hart nella serie tv True Detective. Di chi stiamo parlando?

Ovviamente di Woody Harrelson, classe 1961, texano doc che ha visto il suo esordio nel 1989 in televisione con la sit-com Cin Cin e due anni dopo al cinema con Doc Hollywood – Dottore in carriera di Michael Caton-Jones.

Ma l’inizio del successo Harrelson lo conoscerà tre anni dopo, precisamente nel 1994 con Natural Born Killers che, proprio quest’anno, compie venticinque anni.
Giffoni 2019

 

Diretto da Oliver Stone e scritto da Quentin Tarantino, per poi essere rinnegato dallo stesso autore, Natural Born Killers ha consacrato Woody Harrelson con un film controverso, complesso e di rottura.

Una pellicola incompresa, odiata in un primo momento e poi amata, a tal punto da diventare un cult. Se si chiede ad Harrelson quali sono stati i film che hanno segnato di più la sua carriera, non potrà non rispondervi proprio Natural Born Killers, esattamente come ha fatto.

White Men Can’t Jump (film di Ron Shelton) è sicuramente stato il mio film della svolta, ma Natural Born Killers è stato sicuramente un film di rottura tanto per il cinema quanto per me. Sinceramente non so dirvi se sia un film bello o brutto, ma credo sia un film decisamente complessa. Non a caso tirò su un polverone decisamente inaspettato.

Sinceramente lo ritengo un film incredibile e coinvolgente. C’è una fusione di diversi generi, e anche il montaggio è decisamente notevole. Qualcosa che non avevamo mai visto prima!

Forse è proprio per questo che quando uscì abbiamo dovuto sopportare tantissime critiche piene di merda.

Afferma l’attore senza peli sulla lingua e con un gran sorriso, primo grande ospite internazionale alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival.

In sandali, capello bianco e vestito in lino, Woody Harrelson ha proprio l’immagine di uno straniero in vacanza, al tempo stesso del tutto rapito dall’atmosfera e dall’armonia del Giffoni.

 

Giffoni 2019

Adoro questo Festival e sono felicissimo di essere qui.

Esattamente come diceva Truffaut, questo Festival è sicuramente quello più necessario e, al tempo stesso, divertente.

Woody Harrelson arriva al Giffoni Film Festival in una data molto particolare. Non sono solo passati venticinque anni da Natural Born Killers, ma proprio oggi, 20 Luglio 2019, sono passati ben 50 anni dall’allunaggio sulla luna.

Mossi dallo spirito di celebrazione, viene chiesto all’attore, che all’epoca dello sbarco aveva quasi otto anni, il suo ricordo di quell’incredibile evento.

Oh, sento di avere un rapporto veramente speciale con lo sbarco dell’uomo sulla luna e con la famiglia di Neil Armstrong. Pensate che quando mi sono trasferito dal Texas all’Ohio, il figlio di Armstrong stava compiendo lo stesso identico trasloco.

Non so, è una sorta di connessione. Inoltre di quel giorno ricordo assolutamente la reazione e la paura delle mie nonne, convinte che agli uomini in missione sarebbe accaduto qualcosa di orribile.

L’episodio ci è stato raccontato scimmiottando il tono di voce tremulo delle “povere” nonne di Woody, attore nell’anima anche quando si trova in vacanza.

Nella sua carriera di ruoli ce ne sono tanti, dai più seri a quelli più iconici, dai personaggi positivi a quelli negativi, da quelli più allegri a quelli più drammatici, come nel caso dell’eccelso Tre Manifesti ad Ebbing Missouri di Martin McDonagh, presentato al Festival di Venezia nel 2017.

Ho interpretato talmente tanti personaggi che, a volte, pensi quasi di ripeterti: nel senso che a volte ti capita di trovare un personaggio che ti sembra davvero grandioso, quello più grande di tutti, e speri davvero che il pubblico possa capirlo e che vada a vederlo, ma non sempre è così.

Poi pensi che la prossima volta avrai un personaggio ancora più incredibile, e così ricomincia la giostra.

 

Giffoni 2019

 

E tra i diversi ruoli che nell’importante filmografia Harrelson può vantare, c’è anche quello che probabilmente lo ha reso più celebre tra i ragazzi più giovani del Giffoni Film Festival, quello del mentore Haymitch Abernathy nella saga Hunger Games.

Mi sono sentito un vero privilegiato nell’entrare a far parte nel cast di Hunger Games; inoltre, mi sento molto allineato con le tematiche così impegnative del film che, sicuramente, hanno un rimando forte con la realtà.

Penso che sia importante che film con tematiche di questo tipo vengano realizzati, hanno modo di rappresentare, per esempio, come le gigantesche industrie siano dei veri e propri ordini di controllo della vita politica e sociale.

Parlando di personaggi, non può non arrivare la domanda sul cameo dell’attore nel film Venom dove, nella scena dopo i titoli di coda, lo vediamo brevemente nei panni di Cletus Kasady che, nell’universo Marvel, è Carnage.

Si, si. In Venom 2 sarò il cattivone più cattivo!

Afferma con una nota molto soddisfatta nel tono, lanciando uno sguardo di intesa ai giornalisti, ma senza sbottonarsi più di così.

Molto più sciolto, invece, sulle informazioni riguardanti il futuro film di Roland Emmerich, Midway, che, chissà, magari potremmo proprio vedere durante la 76esima Mostra D’Arte Internazionale del Cinema di Venezia.

 

Giffoni 2019

 

Non ho ancora visto la versione finale del film, ma credo che sia un film molto interessante e che vi piacerà tantissimo. Si basa su una storia molto importante, assolutamente centrale per le sorti della Seconda Guerra Mondiale, ambientata appunto durante la battaglia di Midway che è stato uno scontro molto intenso tra americani e giapponesi, e che portò ad un’importante sconfitta di quest’ultimi.

Prima della Seconda Guerra Mondiale si dava molta importanza alle navi da guerra, ma proprio grazie a quella battaglia iniziarono a diventare fondamentali le portaerei.

Io interpreterò la parte dell’ammiraglio Chester Nimitz della flotta americana e, vi dirò di più, se fosse stato dalla parte dei giapponesi, forse quella battaglia l’avrebbero vinta loro.

 

Woody Harrelson ha ritirato ieri, nella seconda giornata del Giffoni Film Festival, il Premio François Truffaut, ma ha anche presentato ai giurati Lost in London, il suo debutto da regista; ovvero un unico piano sequenza di cento minuti girati nella capitale britannica e proiettati live in 550 cinema americani, che prende come ispirazione il film tedesco Victoria di Sebastian Schipper del 2015.

 

Giffoni 2019

 

L’attore rivela anche di essere già a lavoro su una nuova sceneggiatura. Un nuovo progetto, molto differente da questo, che ha come protagonista l’Irlanda, luogo a cui Harrelson è molto affezionato.

Sono innamorato dell’Irlanda, a tal punto da aver iniziato a scrivere una storia ambientata lì. È una storia d’amore che parte quando il protagonista di questa vicenda viene cacciato dai genitori.

Sarà sicuramente una commedia slapstick perché da una parte è un genere che adoro, dall’altra mi piace far ridere le persone.

Potrei produrlo e dirigerlo davvero… se solo non fossi così pigro!

 

Sul finale dell’incontro viene domandato a Woody Harrelson con quale regista vorrebbe lavorare e, con grande sorpresa, rivela la sua profonda stima per Paolo Sorrentino.

Credo che sia il più grande regista italiano. Mi piace moltissimo Young Pope. Credo che come molte serie TV, a differenza del cinema, sia capace di coinvolgere molto di più lo spettatore.

 

Giffoni 2019

 

Ma Sorrentino non è l’unico regista con il quale Harrelson vorrebbe collaborare; infatti, anche Paul Thomas Anderson, grande amico dell’attore, compare nella lista.

Siamo davvero ottimi amici e penso che lavorare insieme potrebbe essere fantastico. Non capisco davvero perché Paul non mi abbia ancora chiamato in uno dei suoi film.

 

La conclusione spetta ovviamente al secondo capitolo, che dovremmo vedere a breve, di un film molto amato, uno dei più amati della carriera del regista: Zombieland.

Ci stanno lavorando da anni a questa sceneggiatura, davvero. In questi anni sono arrivati tantissimi copioni, nessuno mai davvero convincente.

Adesso, invece, credo che Rhett Reese e Paul Wernick (autori di Deadpool) abbiano trovato la quadra, come decodificare il modo per realizzare il copione di questa sceneggiatura.

 

 

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