In una nuova edizione e progetto per Bao Publishing, ritorna La Lega Degli Straordinari Gentlemen, serie a fumetti tra le più famose di Alan Moore e, a detta di molti, tra le più appassionanti e fruibili del bardo di Northampton. Non c’è occasione migliore per potervelo raccontare e per farvelo conoscere. Mina Murray, Allan Quatermain, il capitano Nemo, Mr. Hyde e l’Uomo Invisibile sono tornati per mostrarvi quanto possono essere straordinari.
È difficile parlare e recensire un fumetto del genere a 20 anni dalla sua uscita. È già difficile in effetti parlare di un fumetto del leggendario Alan Moore, figuriamoci farlo dopo che si sono scritte innumerevoli pagine al riguardo.
Eppure questa è veramente l’occasione giusta per avvicinarsi ad un’opera che risulta tuttora tra le mie preferite del bardo di Northampton, un’opera che considero speciale e che rimanda ad un intrattenimento realmente senza tempo.
Proprio per questo motivo, in questo pezzo mi concentrerò maggiormente sull’illustrarvi i motivi per cui è così importante approfittarne di questa opportunità che ci arriva da Bao Publishing con la riedizione di una serie che considero un vero capolavoro.
Di Moore abbiamo già detto tutto quello che si poteva dire: ha rivoluzionato il concetto di supereroi e di gestione responsabile del potere in Watchmen, ha portato a galla i pericoli latenti nel progresso incontrollato, nell’assolutismo politico e lo scontro tra ideologie in V For Vendetta, ha esplorato il mondo dell’immaginazione e della creatività tra magia e folklore in Promethea, ha portato all’apice l’orrore cosmico di matrice lovecraftiana in Neonomicon e Providence. Fermiamoci qui, tanto vi ho reso l’idea.
La forza de La Lega degli Straordinari Gentlemen forse risiede anche nella sua spettacolare fruibilità.
La serie apertamente non si pone obiettivi di denuncia sociale o significati metaforici estremamente potenti come nelle succitate opere, ma riesce ad intrattenere ed appassionare come pochi altri fumetti io abbia letto nella mia vita.
Parliamo di azione e avventura, nell’accezione più genuina dei due termini.
Uomini straordinari vivono delle avventure fantastiche in un contesto fatto di atmosfere affascinanti (la Londra vittoriana in chiave steampunk e diverse successive epoche storiche) e infiniti riferimenti alla vasta, vastissima cultura letteraria dell’autore britannico.
Già perché quando parlo di uomini straordinari intendo che i protagonisti del primo volume (anche nei successivi ci saranno presenze assolutamente nobili) sono davvero a dir poco iconografici:
Mina Murray o, se preferite il cognome da sposata, Harker, protagonista del romanzo Dracula di Bram Stoker, sopravvissuta al male estremo, ovvero al signore delle tenebre in persona e pure ad un matrimonio che le ha lasciato più di qualche ricordo indelebile;
Il Capitano Nemo, leggendario comandante del Nautilus, direttamente da 20.000 Leghe sotto ai mari di Jules Verne, principe indiano ribelle, scienziato di grande capacità e guerriero formidabile, profondamente ostile con la Gran Bretagna e smanioso di avventure;
Allan Quatermain, il vecchio cacciatore bianco infallibile, un prototipo di Indiana Jones temprato da mille avventure, fedele alla Corona, direttamente dai romanzi di H.R. Haggard, ormai però ridotto all’ombra di sé stesso dall’oppio e dal laudano;
Hawley Griffin, il vero Uomo Invisibile (creato da H.G. Wells), meschino e amorale individuo disposto a tutto pur di ottenere i propri scopi, eppure dannatamente utile se si parla di spionaggio al servizio del MI5 britannico;
Il timido e timoroso dottor Henry Jekyll, che davvero non ha bisogno di presentazioni, tanto quanto il suo violento e incontrollabile alter ego Mr. Hyde (creato da Stevenson nel celeberrimo romanzo).
Tutti questi personaggi verranno uniti loro malgrado in unica squadra di “super-eroi” per sventare diversi piani di distruzione di Londra prima e del resto del mondo poi, durante un’età vittoriana dai toni steampunk.
E se abbiamo degli eroi, naturalmente serve un villain importante, anzi quasi imbattibile, il quale manco a dirlo arriva anch’egli da un classico senza tempo della letteratura: il professor James Moriarty, il Napoleone del Crimine, suprema nemesi di Sherlock Holmes, creati entrambi dalla fantasia di Sir Arthur Conan Doyle.
Leggendo le avventure degli Straordinari Gentlemen non si riesce a fare a meno di percepire tutto il divertimento e la passione che Alan Moore ha infuso in questa opera. Forse è che non siamo abituati a pensare ad un Moore sorridente, ma la sensazione che ho avuto fin dalla prima lettura de La Lega Degli Straordinari Gentlemen è che la passione di Moore e il suo divertimento nel realizzarlo fossero altamente contagiosi.
Nonostante la narrazione non presenti solo intrighi, combattimenti e azione allo stato puro ma anche risvolti piuttosto drammatici, Alan Moore sembra per un istante abbandonare l’aura oscura che da sempre lo pervade per lasciarsi andare ad una dichiarazione d’amore verso la letteratura (essenzialmente britannica), giocando con i suoi personaggi preferiti e trasformandoli nei suoi Avengers o nella Justice League.
Nel corso dell’opera, composta oltre che da presente volume anche dal secondo volume, dal Black Dossier e dal finale Century, la squadra cambierà i propri membri ed avversari, affrontando man mano sfide più grandi in epoche storiche diverse arrivando fino al 2009.
Vi emozionerete e vi sentirete coinvolti, vorrete conoscere ogni cosa dei personaggi (e Moore ci accontenterà con i diversi speciali a fine volume e gli approfondimenti sugli stessi), sarete rapiti tanto dai contrasti interni della squadra quanto dalle sfide che obbligheranno i membri a cooperare. Gioirete nel vedere la rinascita di personaggi come Allan Quatermain e condividerete la commozione quando qualcuno di loro nel corso del tempo ci abbandonerà per sempre.
In poco più di dieci anni e 4 volumi Alan Moore ha costruito una saga di supereroi che ha realmente pochi paragoni anche con l’universo narrativo DC Comics e Marvel.
Nonostante la mole mostruosa di citazioni (in ogni pagina potrete trovare qualche riferimento letterario ad opere esistenti) il progetto emana un’aura di originalità assolutamente scintillante.
I disegni di tutta la saga sono affidati all’originale e sempre riconoscibilissimo Kevin O’Neill, che con le sue forme snelle e taglienti riesce a restituire una straordinaria prova di autorialità e di caratterizzazione, dando nel contempo anche una sensazione quasi di “vintage”, come se stessimo realmente aprendo un libro del 1898. Adoro lo stile O’Neill e non riesco a non sorridere compiaciuto quando vedo certe sue espressioni, come quando fa strabuzzare gli occhi a Mina Murray o quando mostra la furia devastante di Mr. Hyde.
La Lega Degli Straordinari Gentlemen pretende un po’ meno dal lettore rispetto le altre famosissime opere di Alan Moore e per questa sua fruibilità è stato un fumetto che mi ha catturato fin dalla primissima lettura, ormai parecchi anni fa, lasciandomi intatta quella sensazione di puro e genuino divertimento e piacere di lettura.
Molti hanno detto che sia stato un esercizio di stile, una sfida rivolta agli autori di genere supereroistico, addirittura un semplice divertissement per il bardo di Northampton.
Io credo che La Lega Degli Straordinari Gentlemen risulti uno dei progetti più riusciti di Alan Moore e questo merito sono convinti derivi proprio dal desiderio che lo stesso autore aveva di realizzarlo.
Per questo motivo, questa nuova edizione in formato 170×260 (più grande rispetto alla precedente) è una buona occasione per buttarvi in un piacere di lettura senza tempo, paragonabile a quello che avete provato la prima volta che avete aperto un romanzo di Conan Doyle o di Verne o di quando avete visto per la prima volta I Predatori dell’Arca Perduta.
Stando ai comunicati i volumi usciranno a cadenza bimestrale (in programma il secondo volume e Century nei prossimi mesi) ed infine è in programma anche l’edizione italiana del finale “La tempesta”, quarto e conclusivo capitolo della saga, in corso di pubblicazione attualmente negli States e che vedrà la luce da noi nella parte finale dell’anno. Black Dossier e la trilogia dedicata a Nemo sarà invece pubblicata nel nuovo formato nel corso del 2020.
La Lega Degli Straordinari Gentlemen ha tutti i tratti di quell’attrazione verso il mistero e l’avventura che ci ricorda di quando eravamo bambini ed era bellissimo stupirsi di tutto quello che scoprivamo.
Fatevi un regalo e buona avventura a tutti.
Ah e mi raccomando, fate vinta di non aver visto tra i risultati di Google un film intitolato la Lega degli Uomini Straordinari, lo dico per il vostro bene.
- È uno dei fumetti più fruibili e genuinamente appassionanti di Alan Moore
- Gli Avengers o la Justice League secondo il genio di Alan Moore
- Kevin O'Neill realizza un ottimo lavoro ai disegni
- Piano dell'opera completo
- Bella la nuova edizione uguale al formato americano ma...
- ...vista l'occasione il volume avrebbe meritato qualche lavorazione speciale in più al livello cartotecnico