Dal 1900, tre specie all’anno di piante da seme sono scomparse per sempre: cinquecento volte più velocemente rispetto ai tassi naturali.
Il progetto ha vagliato 330 mila specie, scoprendo una relazione tra tasso di estinzione e posizione geografica: in particolare alberi, arbusti e altri vegetali perenni hanno mostrato una stretta relazione tra questi due fattori, mostrando come le piante sulle isole e ai tropici siano le più soggette attualmente ad estinzione.
Il lavoro di ricerca si è basato su un database compilato fin dal 1988 dal botanista Rafaël Govaerts del Royal Botanic Gardens di Londra, per tenere traccia di tutte le specie di piante esistenti.
Come parte del progetto di ricerca titanico e minuzioso, lo scienziato ha compilato la lista di piante da seme estinte, annotando anche quelle poi riscoperte ancora esistenti.
Nel 2015, insieme al biologo evoluzionista Aelys Humphreys, sono stati comparati i tassi di estinzione di diverse regioni con la tipologia delle piante studiate, annuali o perenni.
Come risultato, dal 1753, anno in cui Linneo pubblicò “Species Plantarum”,
1234 specie sono state giudicate estinte, ma alcune di esse riscoperte e successivamente riclassificate per errore, portando a 571 quelle ormai scomparse o presunte tali.
La situazione non è per niente rosea: il tasso di estinzione ai tropici è ben oltre quello che i ricercatori si aspettavano, sopratutto nelle isole, a causa dell’unicità delle specie talvolta ospitate, non reperibili altrove.