La scoperta è stata fatta in seguito alla necessità d identificare gli squali tigre a bordo delle imbarcazioni per la ricerca.

Per monitorare e contrassegnare la popolazione di squali tigre del Golfo del Messico gli scienziati li trasportano a bordo per circa 90 secondi: gli animali molto spesso a causa dello stress, vomitano quanto ingerito poche ore prima. Tutto iniziò nel 2010, quando un piccolo squalo tigre espulse una gran quantità di piume di uccello sul ponte della nave.

Come spiega il ricercatore Marcus Drymon, le piume vennero raccolte e trasportate in laboratorio: il risultato fu che esse appartenevano ad un uccello migratore.

Durante i mesi successivi, ben 105 specie diverse di piume di uccelli furono reperite durante le classificazioni: tutte di uccelli migratori, non di uccelli marini come i ricercatori si sarebbero aspettati.

La parte del Golfo dove Drymon lavora è vicino all’ultimo punto dove gli uccelli migratori possono atterrare prima di ripartire per il Messico in inverno, ma sopratutto è proprio in una zona dove il tempo cambia repentinamente, spesso bagnando le piume dei volatili e facendoli precipitare in mare.

Gli scienziati hanno così scoperto che la migrazione invernale dei volatili coincide con un picco delle nascite dei piccoli squali tigre nella parte centro settentrionale del Golfo del Messico. Gli squali femmina probabilmente partoriscono qui perché le migrazioni forniscono senza sforzo facili prede ai piccoli di squalo.