Un misterioso buco nero che spara “proiettili” di materiali mentre ruota nello spazio cambiando direzione dell’asse di rotazione è stato individuato dagli astronomi grazie anche ai dati dell’osservatorio dell’ESA (European Space Agency).
L’oggetto di studio è il buco nero appartenente al sistema binario noto come V404Cygni, presente nella via Lattea a circa 8000 anni luce dalla Terra, individuato inizialmente alla fine degli an in ’80 quando provocò un enorme esplosione di radiazioni e materiali ad alta energia.
Quello che ha attirato l’attenzione degli astronomi è il suo strano comportamento al suo risveglio nel 2015, dopo 26 anni di inattività.
Come una trottola che sta rallentando mentre il fuoco si proietta in direzioni diverse quando cambia orientamento.
Così come si comporterebbe al risveglio un vulcano inattivo da anni sulla terra, il buco nero ha prodotto talmente tanta energia da risultare l’oggetto più luminoso osservabile ai raggi X. Gli astronomi hanno rilevato dai dati raccolti che l’energia prodotta ha provocato getti di materiali sparati in direzioni diverse.
Ma a cosa è dovuto?
Fino a questo momento erano stati individuati getti di materiali sparati direttamente dai poli dei buchi neri, però questi risultavano perpendicolari al disco circostante di materiale che alimentato dalla stella compagna. Ma mai una cosa del genere!
Studiando i dettagli delle emissioni sembra che questo movimento misterioso in V404 Cygni sia il frutto di un disallineamento tra il disco di accrescimento e il buco nero come spiegato dal Professore Associato James Miller-Jones, dell’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) alla Curtin University, Australia e principale autore del documento pubblicato.
La rapida oscillazione, nota anche come precessione, non è stata individuata prima in altri sistemi simili. Spiegare questa misteriosa occorrenza richiede l’uso di un effetto della teoria della relatività generale di Albert Einstein. Secondo la teoria, oggetti voluminosi, come i buchi neri, distorcono lo spazio e il tempo e quando ruotano, la loro influenza gravitazionale attira spazio e tempo attorno a sé: così detto effetto di trascinamento.
In pratica, al momento dell’esplosione, alcune delle particelle avvicinatesi al buco nero sono sfuggite attraverso i getti relativistici, che sono lunghi fasci di plasma energetici che fluiscono dall’asse di rotazione del buco nero, ad una velocità superiore alla metà della velocità della luce, secondo gli astronomi, si muove più del 60 percento della velocità della luce. Questa attività ha aumentato temporaneamente il tasso di accrescimento del materiale del disco verso il buco nero e causato un’improvvisa ondata di energia.
La disposizione disallineata degli assi, del buco nero e della stella compagna, ha così provocato una rotazione a trottola:
Questo è l’unico meccanismo che possiamo pensare che possa spiegare la rapida precessione che vediamo nella V404 Cygni”, spiega Miller-Jones nel comunicato stampa. “Si può pensare ad esso come l’oscillazione di una trottola mentre rallenta, solo in questo caso, l’oscillazione è causata dalla teoria della relatività generale di Einstein.
Tra le possibili cause individuate dagli scienziati è che l’asse di rotazione del buco nero possa essere stato inclinato dal “calcio” ricevuto durante l’esplosione della supernova che lo ha creato. I dati raccolti si adatterebbero ad uno scenario in cui il flusso di accrescimento nelle vicinanze del buco nero e dei getti possono ruotare insieme.
Il gruppo di astronomi, che ha studiato l’attività del jet del buco nero, ha pubblicato i loro risultati sulla rivista Nature il 29 aprile.
Come riportato nella conferenza stampa la scoperta è importantissima
We were gobsmacked by what we saw in this system — it was completely unexpected,” Greg Sivakoff, of the University of Alberta, said in the press release. “Finding this astronomical first has deepened our understanding of how black holes and galaxy formation can work. It tells us a little more about that big question: ‘How did we get here?
Ma realmente risponderà alla domanda:
Come siamo arrivati fino a qui?